Theo Hernandez sta vivendo la sua peggior stagione da quando è al Milan: i numeri e le prestazioni non mentono. Ma da qui a farlo passare come uno dei problemi principali della travagliatissima annata rossonera, la strada è lunga e, molto probabilmente, nemmeno percorribile. Premessa necessaria: il francese non ha mai avuto il suo punto di forza nella fase difensiva, ma addossare a lui la responsabilità per i tanti, troppi goal subiti dalla sua parte, significherebbe voler nascondere la polvere sotto il tappeto, con il rischio di creare un nuovo caso, in stile Leao.
Il Milan da inizio stagione sta subendo gol quasi sempre allo stesso modo, oltre che con una facilità imbarazzante. I rossoneri soffrono terribilmente i cross e i cambi di campo: squadra sbilanciata, difesa mal posizionata e uomo libero sul secondo palo. Che sia Zappa come in occasione dell’ultima partita contro il Cagliari, o uno dei tanti calciatori andati a segno contro i rossoneri cambia davvero poco. Il risultato è lo stesso.
Può dunque essere solo una questione di singoli e interpretazioni sbagliate dei movimenti, in questo caso letture e chiusure poco attente da parte di Theo Hernandez? No e il problema è ben più ampio: Fonseca, nonostante siamo ormai a metà novembre, non è ancora riuscito a dare equilibrio alla squadra e la fase difensiva rossonera sbanda e imbarca acqua da tutte le parti. Puntare il dito contro un singolo, in questo caso Theo Hernandez, nasconde problemi ben più evidenti che il Milan sta pagando in termini di risultati, come evidenzia il distacco dalle zone di vertice della classifica.
Paulo Fonseca da inizio stagione a oggi ha cambiato più volte uomini, ottenendo sempre gli stessi deludenti risultati. Poco equilibrio e tanti gol subiti. Una fragilità difensiva che non può essere elusivamente colpa di Theo Hernandez, che – come successo anche a Leao – ha subito panchine punitive e tante critiche, in alcuni casi più che giustificate, come in occasione dell’ormai famoso cooling break dell’Olimpico contro la Lazio. Ma Theo Hernandez è un patrimonio del Milan e tocca a Fonseca valorizzarlo, anziché puntandogli il dito contro come in occasione della gara pareggiata contro il Cagliari. Evitando così un nuovo caso che potrebbe avere effetti controproducenti per tutto l’ambiente.