"Il tempo che ci vuole" di Francesca Comencini è un film capace di commuovere chiunque, o quasi. Siamo tutti figli e tutti abbiamo perso qualche partita nella vita, tranne gli iper-protetti a cui è stata sottratta la capacità di trovare la forza di rialzarsi dopo una sconfitta.
"Crescere è difficile è uno dei corollari principali del film - ha affermato la regista Francesca Comencini, durante il dibattito coi ragazzi delle Scuole Superiori del Lazio, al The Space Cinema Moderno di Roma - diffidate dall’omologazione, bisogna partire da sé: provare, sbagliare e riprovare. Tutte le vite di persone di successo che apprezzate sono incappate nel fallimento, è la quintessenza della riuscita. La vera partita di oggi si gioca nel superare il fallimento."
Il ruolo del padre, nel film e nella realtà (in riferimento a Luigi Comencini), è supportivo, è una presenza sicura. Tuttavia, emergono forti le debolezze e le crisi personali, sia dell’Uomo che della figlia: per questo coinvolge tutti e commuove.
Luigi, capace di mantenere un certa autorevolezza senza mai diventare autoritario, nel rapporto con Francesca appare in tutta la sua tenerezza. Dall’infanzia, all’adolescenza alla maturità, Il tempo che ci vuole è un’occasione per rivedere se stessi: gli anni della scuola, i problemi coi compagni, l’ingresso nel mondo del lavoro e le difficoltà coi genitori.
Ph durante la presentazione e il dibattito, al The Space Cinema Moderno di Annalisa Colavito
"Il tempo che ci vuole" andrebbe visto e rivisto, è un invito - ai giovani e ai genitori - ad andare avanti nonostante tutto. La forza della protagonista, nell'esprimere se stessa, è frutto della presenza costruttiva e funzionale di un padre che ha saputo rendere la donna un'adulta simile a sé. Tant'è che seguirà egregiamente l'esempio ricevuto. Parleranno più volte della bellezza e dell'importanza del cinema, e nel tempo - che ci vuole - si scoprirà molto simile a lui. Francesca Comencini, durante il dibattito dello scorso 13 novembre, ha ribadito: "Spero ci sempre più donne possano esprimersi e crescere, non solo nel cinema. Vorrei sentire, infatti, cosa ne pensano le ragazze."
L'incontro si è tenuto nell'ambito dei Progetti Scuola ABC sono promossi dalla Regione Lazio con Roma Capitale e sono tra le azioni strategiche della nuova programmazione FSE+ 2021-2027 della Regione Lazio. L’iniziativa è curata dal Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e realizzata da Zètema Progetto Cultura, in partenariato con Giornate degli Autori, Cinecittà e la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura.