Esattamente cinque anni fa, il 14 novembre 2019, facevano irruzione sulla scena politica italiana le Sardine. Bravo chi se li ricorda. Ma tant'è: cinque anni fa, che era ancora l'epoca pre-Covid, strette - appunto - come sardine, migliaia di persone presero di nuovo a scendere in piazza per manifestare contro il populismo e il sovranismo. Due brutte bestie ancora oggi. Ma che all'epoca dei fatti, furono date quantomeno come arginate nell'epicentro sardiniano: Bologna e l'Emilia Romagna.
In quella regione, infatti, nel 2019, i sondaggi davano la Lega galoppante. E chi cavò il coniglio dal cilindro dando nuova linfa al centrosinistra morente furono quattro universitari: Mattia Santori, Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti.
Senza slogan e senza bandiere di partito, riuscirono a rianimare il popolo del centrosinistra e a trascinarlo di nuovo alla vittoria elettorale: Stefano Bonaccini fu riconfermato Governatore e Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra targata Lega, respinta appena in tempo dal fortino rosso per eccellenza. A tutto vantaggio anche di Elly Schlein, l'attuale segretaria nazionale del Partito Democratico.
Il movimento delle Sardine, nato dal nulla ma divampato in un battibaleno, si diffuse ben presto in tutt'Italia. Iniziò con lo slogan "l'Emilia Romagna non si lega", continuò in ogni dove chiamato al voto: la Regione tot non si lega; il Comune tot non si lega. E fu un argine al Carroccio che proprio nel 2019, a maggio, toccò il suo apice con il 34,3% delle Europee.
Gli eroi di quella stagione furono i quattro universitari che organizzarono a Bologna le prime manifestazioni (Santori, Garreffa, Trappoloni e Morotti). Ma a loro, ben presto, si aggiunsero altri nomi. Uno, in particolare, sarebbe diventato famoso: quello della calabrese Jasmine Cristallo.
A lei, fu dato l'incarico di rappresentare le Sardine nel Mezzogiorno. Ma come velocemente apparvero nelle piazze, altrettanto velocemente le Sardine scomparvero. Cinque anni dopo quel 14 novembre 2019, cinque anni dopo il flash-mob in piazza Maggiore a Bologna per dire a Salvini, in città per la sua campagna elettorale, "siamo di più noi", cinque anni dopo il giorno della loro presa della Bastiglia (la vera presa fu anch'essa in un 14, per i corsi e ricorsi storici), che fine hanno fatto i protagonisti di quella stagione?
Nella second life delle sardine c'entra molto Elly Schlein. Per più motivi: il primo è che la vittoria del centrosinistra in Emilia Romagna nel 2019, per la quale furono determinanti le Sardine, assicurò la vicepresidenza della Regione all'attuale segretaria nazionale del Pd. E poi, scavi scavi, anche perché i due principali nomi di quell'esperienza, Mattia Santori e Jasmine Cristallo, si sono ritrovati sotto lo stesso tetto del Partito Democratico.
Santori è stato eletto consigliere comunale a Bologna nel 2021, sul carro del sindaco Matteo Lepore. Al netto delle polemiche, come quelle scatenate nel 2022 quando confessò di coltivare marijuana a casa accanto a un vasetto di pesto ("tanto sono pericolosi lo stesso") oppure quella sullo stesso Pd ("è un partito malato") e a proposito della politica comunale troppo poco animalista constatata la morte di un numero imprecisato di oche attaccate da due cani, la sua carriera a Palazzo D'Accursio prosegue. Anche se, come da ultima apparizione televisiva a L'Aria che tira su La7 per commentare gli ultimi fatti di Bologna, è impossibile non notare che gli sono venuti i capelli bianchi.
E comunque la verve, in tv, è ancora quella dei giorni migliori. Anche quando ha tenuto a precisare:
Il dato politico, piuttosto, è un altro. Che il leader delle sardine, l'ha fatto al Foglio, tragga questa conclusione:
Jasmine Cristallo, invece, il volto-tv per eccellenza delle sardine (finchè hanno resistito), è stata cooptata tra le fila dem la scorsa primavera, quando ebbe la chiamata di Elly Schlein che le offriva un posto in lista per le scorse europee nella circoscrizione sud. Da lì, si è consolidato un vero rapporto di amicizia, come testimonia questo post su Facebook
Ma tant'è: solo nella sua Calabria, Cristallo ha ottenuto oltre 16 mila voti, ma non ce l'ha fatta ad essere eletta a Bruxelles, finendo dietro Antonio Decaro, Lucia Annunziata e Pina Picierno. Tuttavia, anche la sua ultima uscita (contro il Ponte sullo Stretto di Messina) la mette in diretta connessione con Elly Schlein, schieratasi contro l'opera infrastrutturale, numeri alla mano, più importante del Mezzogiorno.
Del gruppo originario delle sardine, quello della presa di piazza Maggiore, chi è rimasto in politica è solo il già citato Mattia Santori.
Andrea Garreffa si è laureato in Scienze della comunicazione ed oggi è una guida ambientale escursionistica, specialista di viaggi in bicicletta in tutto il mondo.
Giulia Trappoloni è diventata una fisioterapista e una insegnante di danza.
Roberto Morotti è ingegnere e, nel tempo libero, organizza workshop sul riciclo della plastica.
Tutti, assieme a Santori, nel 2020, sono stati co-autori di un libro edito da Einaudi intitolato "Le sardine non esistono"
Col senno del 2024, col senno di un'altra elezione per la Regione Emilia-Romagna, sa di epitaffio, in cima a una vita breve, ma intensa.