Hollywood avrà pure fatto i conti con lo strapotere maschile e gli abusi commessi da Harvey Weinstein e dai suoi emuli. Tuttavia, la strada verso una completa emancipazione che veda le donne finalmente rispettate e valorizzate come meritano sembra ancora lunga e, a renderla più complicata di quanto già non sia sembrano essere... le donne stesse! È quanto denuncia Sydney Sweeney, che attacca frontalmente il falso mito del femminismo e della solidarietà tra colleghe a Hollywood.
L'attrice della serie "Euphoria" dipinge uno scenario decisamente opposto a quello che ci si potrebbe immaginare dopo l'affermazione del movimento Me Too. Stando alla sua esperienza diretta, il sostegno e l'appoggio reciproco tra le donne della Mecca del Cinema è solo una facciata ipocrita al pari degli sfondi finti utilizzati sui set di film e serie tv.
Un'ipocrisia di cui la Sweeney, oggi anche produttrice di successo, non riesce a capire le ragioni ma che, senza dubbio, non intende più tollerare.
L'apparenza inganna. Specialmente in un ambiente dove la realtà è spesso confusa con la finzione. Sarebbe, dunque facile, etichettare Sydney Sweeney soltanto come una delle donne più affascinanti dello show business americano perché, senza dubbio, lo è. Ma oltre alla sua bellezza c'è molto di più.
L'attrice, lanciata dal teen drama "Euphoria", si è ritagliata un ruolo di spicco all'interno dell'industria cinematografica, dimostrando di avere idee molto chiare sul futuro della sua carriera e il sangue freddo necessario per mettere a frutto la popolarità ottenuta grazie alla serie HBO. Come produttrice, è stata artefice di due successi della passata stagione, la commedia romantica "Tutti tranne te" e l'horror "Immaculate".
Un curriculum che le permette di dire la sua su ciò che va e, soprattutto, ciò che non va nel suo ambiente, soprattutto per quanto riguarda la condizione delle donne. E in un'intervista rilasciata a Vanity Fair non le manda certo a dire!
Sydney Sweeney understands how media interviews can often be misconstrued—even this one.
— VANITY FAIR (@VanityFair) November 14, 2024
It’s all clickbait, she tells VF. Unfortunately I don’t get to control my image—my image is in your guys’ hands.https://t.co/uCfCQmwaWi
In particolare, Sweeney attacca con decisione il finto empowerment femminile che vorrebbe le donne solidarizzare e aiutarsi a vicenda per ritagliarsi i propri spazi all'interno dell'industria. Per l'attrice e produttrice questo femminismo non è altro che una finzione per coprire, dichiara testualmente l'attrice, "tutte le altre stronzate che dicono alle spalle di tutti".
Sorprende (fino a un certo punto) che a pronunciare un simile atto di accusa sia un'attrice che deve ancora compiere trent'anni. Soprattutto in un ambiente tradizionalmente poco incline a tollerare prese di posizione tanto decise come Hollywood.
Questo dice moltissimo di Sydney Sweeney e dei motivi che l'hanno resa un punto di riferimento dell'industria.
Un ruolo che non sembra affatto intimorirla. Anzi, a sentirla parlare, sembra nata per fare la produttrice. Un mestiere del quale dice di amare ogni aspetto, dalle riunioni per decidere che strada prendere con un determinato progetto, alla soluzione dei problemi che, inevitabilmente, si vengono a creare durante la complessa realizzazione di un film.
Ma, più di tutto, Sweeney sottolinea quanto le piaccia "avere voce in capitolo sulle decisioni che possono favorire il progetto, che si tratti del personaggio, del budget o dei tempi, di qualsiasi cosa possa aiutare il successo del progetto".
E il talento lo ha già dimostrato quando, di fronte allo slittamento delle riprese della terza stagione di "Euphoria" a causa della tragica morte di Angus Cloud, uno dei protagonisti, anziché starsene con le mani in mano, l'attrice ha deciso di far partire la produzione di "Tutti tranne te", capace di incassare oltre 220 milioni di dollari nel mondo, cifra considerevole per una commedia romantica.
Non solo, ha preso anche le redini dell'horror indipendente "Immaculate" per il quale aveva svolto un provino anni fa, tirandolo fuori dal limbo produttivo in cui era finito e facendone un altro successo al botteghino.
Non sorprende, dunque, che ora la sua agenda sia particolarmente fitta. Nei prossimi mesi, infatti, Sweeney comparirà in "Eden", per la regia di Ron Howard, al fianco di Jude Law, Vanessa Kirby e Daniel Brühl. Con Julianne Moore girerà poi il thriller "Echo valley", in attesa di vederla vestire i panni dell'iconica "Barbarella" nel remake della pellicola del 1968 con Jane Fonda.
Ma prima di tutto, ci sarà la terza stagione di "Euphoria". La serie con protagonista Zendaya inizierà a breve la produzione, con un salto temporale nelle vicende dei vari personaggi inserito dopo aver modificato la sceneggiatura in seguito alla morte di Cloud.
L'attrice vede il ritorno sul set anche come un modo per elaborare il lutto dopo la perdita dell'amico e collega, la cui scomparsa è stata uno shock per tutti i membri del cast. Attraverso il personaggio di Cassie, Sweeney è convinta di poter affrontare quanto accaduto, per poter così andare avanti. Il futuro, del resto, sembra proprio essere nelle sue mani.