Non si fermano le indagini sul caso di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa in via del Ciclamino, a Rimini, la sera del 3 ottobre 2023: pochi giorni fa è iniziato l'incidente probatorio sul video della telecamera della farmacia che dopo l'omicidio ha ripreso un uomo incamminarsi, di spalle, verso il condominio del civico 31.
L'obiettivo è capire se si tratti di Louis Dassilva, unico indagato, oppure del suo vicino di casa Emanuele Neri, che ha affermato di riconoscersi nella sagoma. Un passo importante, per la difesa del 34enne: se non fosse lui, crollerebbe, infatti, la cosiddetta "prova regina" dell'accusa e ci sarebbero i presupposti per una richiesta di scarcerazione.
Tag24 ne ha parlato con l'avvocato Riario Fabbri, che lo assiste insieme al collega Andrea Guidi.
Lo scorso 26 novembre il gip Vinicio Cantarini, il sostituto procuratore Daniele Paci, gli avvocati delle parti e i periti si sono recati in via del Ciclamino per un sopralluogo tecnico volto a verificare la possibilità di riprodurre le condizioni delle riprese del 3 ottobre. L'esito è stato positivo.
"Verso metà dicembre ci sarà il secondo step dell'incidente probatorio", spiega l'avvocato Fabbri. "In presenza dei periti, sia Louis Dassilva che il vicino di casa sfileranno - con gli abiti e gli occhiali che si ritiene il soggetto del video indossasse - davanti alla Cam 3 e verranno ripresi. La terza fase sarà di analisi: le riprese verranno comparate con il filmato originale".
"Si attenzioneranno il colore della pelle, l'altezza, l'andatura e la velocità, per capire chi dei due sia l'uomo del video", prosegue il legale. "Se non si trattasse di Dassilva, come noi riteniamo, la sua posizione cambierebbe e di molto. Potremmo chiedere la sua scarcerazione".
Secondo l'accusa, Dassilva avrebbe ucciso l'anziana per coprire la relazione extraconiugale che da qualche mese intratteneva con la nuora Manuela Bianchi all'insaputa della moglie Valeria Bartolucci. L'uomo, però, si è sempre proclamato innocente.
Stando alla sua versione, avrebbe trascorso la sera del 3 ottobre a guardare un film in casa, perché ancora dolorante a causa di un incidente in moto avuto il giorno precedente mentre tornava dal lavoro. "Sulla scena del crimine non ci sono tracce a lui riconducibili", afferma il suo avvocato. "Per noi è estraneo ai fatti".
L'elaborato peritale sulle tracce rinvenute nel garage del condominio sarà depositato il prossimo 2 dicembre. Si saprà di più, in quella sede, anche sui due Dna femminili isolati sugli abiti della vittima. Vanno avanti, intanto, sia le indagini della Procura che quelle difensive.
"Riteniamo che l'ignoto della Cam 3 non sia Dassilva e che non sia collegato in alcun modo con l'omicidio di Pierina. Per noi è semplicemente una persona che passa di lì per tutt'altri motivi", spiega ancora l'avvocato Fabbri. "Alla luce dei rumori che si sentono nel garage successivamente al delitto - rumori che, con l'aiuto di un fonico, stiamo provando a decifrare -, pensiamo, invece, che sulla scena ci fossero più persone".
"Credo che anche la Procura stia facendo i medesimi accertamenti", ha aggiunto. Interrogato al riguardo, ha poi commentato le dichiarazioni rilasciate da Loris Bianchi agli inquirenti pochi giorni dopo il delitto, pubblicate in esclusiva dal settimanale Giallo:
"Conosco benissimo queste dichiarazioni. Non sono nuove per noi e non ci turbano", ha detto. "Portiamo avanti la posizione di Dassilva da un punto di vista di difesa tecnica. Quello che viene dichiarato, sa, lascia il tempo che trova: il nostro lavoro non si basa su dichiarazioni di parte, ma su elementi probatori. Adesso lavoriamo in vista del secondo step dell'incidente probatorio, stiamo cercando di fornire ai nostri periti tutte le indicazioni che riteniamo opportune e poi aspetteremo i risultati".