La mattina del 31 gennaio di cinque anni fa, Carlo Domenico La Duca uscì dalla sua abitazione di Cerda per raggiungere la nuova compagna a Cinisi e non fece più ritorno. Aveva 38 anni e lavorava come agricoltore: stando a quanto ricostruito nel corso del processo che ha visto imputati l'ex moglie Luana Cammalleri e l'amico di lunga data Pietro Ferrara, sarebbe stato ucciso. Nonostante le indagini, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
"Ha gli occhi verdi, i capelli castani ed è alto 175 centimetri. Quando è stato visto per l’ultima volta indossava un giubbotto blu, un maglione celeste, un paio di jeans e scarpe marroni", recitava l'annuncio diffuso dai familiari di Carlo Domenico La Duca all'indomani della sua scomparsa da Cerda.
Era il 2019. Il 38enne, padre di due bambini e agricoltore, frequentava da qualche tempo una donna di Cinisi: con la moglie Luana, infatti, erano in procinto di separarsi. Il 31 gennaio, verso le 8, era uscito per raggiungere la fidanzata, ma non era mai arrivato.
La sua auto, una Golf GT, era stata trovata abbandonata in un parcheggio di Palermo. "Era un ragazzo tranquillo e non aveva motivi per allontanarsi da casa", aveva dichiarato la madre, angosciata, durante un'intervista a Pomeriggio Cinque. E aveva poi lanciato un disperato appello: "Carlo, vieni!".
Nel 2022, dopo lunghe indagini, la svolta: l'ex moglie e il migliore amico di La Duca, Pietro Ferrara, furono arrestati con l'accusa di omicidio e soppressione di cadavere. Si riteneva che avessero attirato La Duca in un terreno di proprietà di Ferrara a Ciaculli per ucciderlo e che avessero successivamente spostato la sua auto per depistare le indagini.
Gli indizi a loro carico includevano delle intercettazioni e dei filmati delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso l'auto della donna seguire quella del marito dopo l'incontro con Ferrara. Si scoprì che tra i due c'era una relazione extraconiugale, e che entrambi non avevano un alibi per il giorno della scomparsa del 38enne.
Lo scorso aprile sia Cammalleri che Ferrara sono stati condannati all'ergastolo. Nelle motivazioni della sentenza, i giudici hanno scritto che "hanno costruito una strategia difensiva fatta solo di menzogne" dopo aver ucciso l'uomo al quale erano entrambi legati per un misto di "disprezzo, gelosia e interessi economici".
Uccidendo La Duca, in pratica, avrebbero avuto come obiettivo il rafforzamento del loro legame amoroso (sembra che Ferrara ne fosse molto geloso), sperando anche di ottenere il controllo della sua azienda agricola e del denaro che la moglie, in caso di separazione, avrebbe perso. Dopo l'omicidio, avrebbero fatto sparire il suo corpo per simulare un allontanamento volontario. Ipotesi che però non ha retto.
"Nonostante siano stati introdotti diversi argomenti per sostenere il possibile coinvolgimento della vittima in loschi affari, ciò che è emerso è che La Duca non aveva nemici", scrivono ancora i giudici. Aggiungendo che "i piccoli debiti che il processo ha accertato egli avesse ancora al momento della sua scomparsa, non giustificano la tesi che lo stesso possa essere scappato dalla sua vita, dalla sua famiglia e dalla fidanzata".
La storia di Carlo Domenico La Duca è una di quelle trattate dalla trasmissione "Amore criminale", che nelle scorse settimane ha trattato casi altrettanto drammatici, come quelli di Ilaria Sollazzo, Alessandra Matteuzzi e Romina De Cesare.