Una corsa folle, durata venti minuti, con il motorino che sfreccia tra le auto mentre una gazzella dei carabinieri cerca di raggiungerlo. Un video dell'inseguimento tra le forze dell'ordine e il T-Rex su cui viaggiavano Fares Bouzidi e Ramy Elgaml, il 19enne morto nell'impatto del mezzo contro un muretto, è stato mostrato in esclusiva ieri, 12 dicembre 2024, nella trasmissione di Rete 4 "Dritto e Rovescio". Un filmato inedito mandato in onda nello stesso giorno dell'interrogatorio di Bouzidi, il 22enne di origine tunisina che era alla guida.
Il giovane, dimesso dall'ospedale in cui era ricoverato dal giorno dell'incidente, avvenuto il 24 novembre 2024, è arrivato in Tribunale a Milano per l'interrogatorio di convalida dell'arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane ha dichiarato di ricordare l'urto dell'auto dei carabinieri contro lo scooter.
La morte del 19enne di origini egiziane ha sollevato diverse polemiche e scontri si sono registrati nelle ore successive all'incidente nel quartiere Corvetto a Milano, dove il ragazzo viveva insieme alla famiglia.
Nei giorni scorsi un super testimone ha dichiarato di aver assistito al sinistro, riprendendo le fasi con un telefonino. Video che, però, sarebbe stato costretto a cancellare dai militari. Ha parlato di un "impatto" con la gazzella dei carabinieri.
Il video inedito, mandato in onda nella puntata di ieri di "Dritto e Rovescio" condotto da Paolo Del Debbio, sembrerebbe però diverso rispetto a quello del testimone. Mostra l'inseguimento da parte delle forze dell'ordine mentre lo scooter corre tra le auto, anche in maniera pericolosa. A un certo punto si vede Ramy Elgaml perdere il casco.
Video inedito dell'inseguimento tra i Carabinieri e lo scooter su cui viaggiava Ramy. Le immagini sono diverse da quelle che un presunto testimone sostiene gli siano state fatte cancellare dalle forze dell’ordine.
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) December 12, 2024
Si vedono le gazzelle dell’Arma inseguire il motorino di Fares. pic.twitter.com/Dxuld9naTs
Il video mandato in onda in trasmissione
ha dichiarato il 22enne Fares Bouzidi alla gip Marta Pollicina. È arrivato in stampelle al Tribunale di Milano scortato dalla Polizia penitenziaria. Assistito dagli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, si trova attualmente agli arresti domiciliari.
Stando a quanto da lui ammesso, sarebbe scappato dai carabinieri perché aveva paura, dato che era sprovvisto di patente. Ma non ci sarebbe stato 'un alt', né avrebbe perso il controllo dello scooter.
ha aggiunto. I suoi ricordi si fermerebbero qui: dopodiché si sarebbe svegliato in ospedale.
Intanto i suoi legali hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari, sottolineando che dovrebbe essere rimesso in libertà "per le sue condizioni di salute". La giudice si è riservata e le indagini, per far luce su quanto realmente accaduto, continuano.
Il vicebrigadiere al volante dell’autoradio, che avrebbe urtato il Tmax, è indagato per omicidio colposo insieme allo stesso Bouzidi. Ma l'inchiesta, nel frattempo, si è allargata, mentre amici e familiari di Ramy Elgaml chiedono di arrivare alla verità.
La Procura di Milano, oltre che sull’omicidio stradale, sta quindi indagando sulle ipotesi di 'falso' e 'frode processuale e depistaggio' per il comportamento di almeno due militari dell’Arma coinvolti nella vicenda.
In particolare, quanto contestato riguarda la redazione del verbale dell’intervento che ha poi portato all’arresto di Fares Bouzidi e al video che sarebbe stato fatto cancellare. Sono però al vaglio le posizioni di tutti e sei gli occupanti dei tre equipaggi che, quella notte, sono stati coinvolti nell'inseguimento.
Nei giorni scorsi sono stati sequestrati i loro cellulari e quello del super testimone. Verranno svolte delle consulenze con l'obiettivo di esaminare la dinamica dell'incidente, nonché verificarne i contenuti.