Angela Celentano aveva appena 3 anni quando, il 20 agosto 1996, scomparve nel nulla durante una gita con i familiari sul Monte Faito, a Vico Equense. A distanza di 28 anni, non si sa ancora che fine abbia fatto, ma c'è chi ritiene che sia viva e che si trovi, in particolare, in Turchia.
Le indagini sono in corso: due giorni fa, la giudice Federica Colucci ha prorogato di 120 giorni il termine per espletarle, respingendo per la seconda volta la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Un colpo di scena che i genitori, assistiti dall'avvocato Luigi Ferrandino, hanno appreso dai media, come confermato dallo stesso legale a Tag24.
Quel giorno di agosto del lontano 1996, Angela Celentano, insieme ai genitori Maria e Catello e alle due sorelle, era alla gita annuale organizzata dalla Comunità evangelica di Vico Equense al Monte Faito. L'ultima volta che fu vista, stava giocando serenamente con i suoi amichetti.
Intorno alle 13, il padre, guardandosi attorno, si accorse che non c'era più. La piccola, 3 anni, fu cercata ovunque: secondo alcune testimonianze, era scesa per il sentiero che conduceva al parcheggio per accompagnare dei bambini più grandi a riporre un pallone in auto, salvo poi tornare indietro e, forse, perdersi.
Che fine abbia fatto, a distanza di tanti anni, resta un mistero. Nonostante le numerose indagini, non sono mai emersi, infatti, elementi decisivi. L'ultima inchiesta, risalente al 2009, si basa sulle dichiarazioni di Vincenza Trentinella, una donna che sostiene di aver appreso da un prelato che Angela si troverebbe sull'isola di Buyukada, in Turchia, insieme a un uomo che crederebbe essere suo padre.
Nel 2023 la Procura aveva chiesto alla gip Federica Colucci del tribunale di Napoli di archiviare l'inchiesta. La giudice, però, si era opposta, disponendo nuove indagini. Nella primavera del 2024, in mancanza di un riscontro dalla Turchia, ha concesso una prima proroga; due giorni fa è arrivata la richiesta di spostare ulteriormente il termine di 120 giorni.
I familiari di Angela non ne erano a conoscenza. "Hanno saputo tutto attraverso la stampa, nonostante già in passato mi fossi recato dalla gip per chiedere che in caso di aggiornamenti si mettessero in contatto con la famiglia", ha spiegato a Tag24 l'avvocato Luigi Ferrandino, che li rappresenta.
"Circa venti giorni fa ho avuto un colloquio con il pubblico ministero. Mi aveva comunicato che, non avendo ricevuto riscontri da parte del Ministero di giustizia turco, avrebbe proceduto con l'archiviazione, indicandomi come termine il 13 dicembre", ha aggiunto.
"Aspettavo per oggi di sapere se avesse avanzato la richiesta, invece ieri ho appreso attraverso un articolo del Corriere della Sera della proroga. Ho avvertito immediatamente la famiglia, che mi ha chiesto di scrivere una lettera al magistrato per protestare. Siamo felici che le indagini continuino, ma avremmo voluto esserne informati".
Nella lettera a cui si fa riferimento, i familiari di Angela Celentano lamentano una mancanza di sensibilità. "È stato un comportamento fuori luogo", commenta Ferrandino. "A maggior ragione perché era già successo e avevo chiesto alla giudice di venirci incontro".
Interrogato sulla pista turca, il legale ha poi dichiarato: "È già stata approfondita più volte e non ha portato da nessuna parte. Sembra però che siano stati commessi degli errori, in passato". "Per il futuro? Aspettiamo fiduciosi", ha concluso, esprimendo il sentimento condiviso da tante famiglie che, come quella di Angela, da anni lottano per conoscere la verità.