Andrea Orlando lascia Montecitorio per occuparsi esclusivamente della politica ligure. La scelta è stata comunicata dallo stesso ex parlamentare del Partito Democratico in un video diffuso dai social dove spiega che vuole contribuire a livello nazionale da un ambito locale quale è la regione per la quale è stato fino a qualche settimana fa il candidato di punta del centrosinistra.
L'ex ministro del Lavoro ha ribadito che la sua scelta è il naturale proseguimento del percorso che lo ha portato a candidarsi alla presidenza della Liguria. Nel corso della giornata di oggi sono arrivati messaggi da parte di tanti esponenti dem che si sono congratulati con Orlando per la coerenza nella sua scelta. L'obiettivo, come spiega l'ex ministro nel video diffuso sui social, è quello di incontrare i cittadini liguri per conoscere i loro problemi e capire come risolverli.
Lo scorso 28 ottobre si sono svolte le elezioni in Liguria che hanno premiato il centrodestra guidato dal sindaco di Genova Marco Bucci. In quell'occasione, Andrea Orlando è stato candidato di centrosinistra e per molti avrebbe potuto vincere. Alla fine a diventare presidente della Regione Liguria è stato il primo cittadino genovese con un distacco minimo.
Tornare alla politica locale per aiutare quella nazionale. Questa è la strada intrapresa dall'ex candidato di centrosinistra in Liguria Orlando che nella giornata di oggi, 16 dicembre 2024, ha comunicato sui suoi canali social le dimissioni da deputato. La decisione era già stata presa tempo addietro, da quello che emerge, e diversi esponenti del Partito Democratico hanno provato a far desistere l'ex ministro dalle dimissioni.
Quasi due mesi dopo l'esito del voto arriva però la decisione di lasciare Montecitorio per dedicarsi alla politica locale. Un percorso che continua, dunque, dopo la scelta di candidarsi per la presidenza della Regione di qualche mese fa. Orlando è intenzionato a fare opposizione alla destra che ha conquistato con un distacco minimo Palazzo della Navigazione generale italiana.
Adesso la sfida sarà costruire un centrosinistra compatto capace di contrastare Bucci. Nel video di cinque minuti diffuso sui profili social, Orlando detta i capisaldi dell'opposizione alla destra in Liguria: difesa della sanità pubblica, industrializzazione sostenibile, lavoro, tutela dell'ambiente e del territorio, diritti e contrasto delle diseguaglianze. L'ex candidato alla presidenza della Regione spiega nel post che venerdì 20 dicembre al Teatro di Stradanuova di Genova verrà illustrato il programma dettagliato da trasmettere a chi correrà per le elezioni comunali che potrebbero tenersi tra aprile e giugno del prossimo anno.
Temi che per certi versi non si discostano troppo da quelli del Partito Democratico a livello nazionale ma che dovranno andare incontro alle necessità di un popolo che ha bisogno di ritrovare fiducia nella politica dopo l'alto tasso di astensione dello scorso 28 ottobre. Ora il prossimo obiettivo del centrosinistra è il capoluogo di Regione al momento sotto la reggenza di Pietro Piciocchi dopo l'elezione del sindaco Marco Bucci alla presidenza della Liguria.
Probabilmente le elezioni in Liguria del 27 e 28 ottobre sono state la sconfitta più cocente per il centrosinistra nel 2024. In Liguria i giochi sembravano fatti: la fiducia nei confronti del centrodestra era ridotta dopo gli scandali che hanno coinvolto l'ex presidente della Regione Giovanni Toti, accusato di corruzione e finanziamento illecito. A settembre il governatore ha patteggiato.
Mentre il centrosinistra ha scelto Andrea Orlando come proprio candidato, il centrodestra ha ripiegato sul sindaco di Genova Bucci. Nella coalizione del centrosinistra ci sono stati non pochi dissidi e un diktat del presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha portato all'esclusione delle forze moderate. Una mossa che, a detta di Italia Viva, ha portato alla sconfitta del centrosinistra: mentre la coalizione di Orlando ha registrato il 47,87 quella di Bucci ha vinto con il 48,34%.
A far impressione è il dato sulla partecipazione alle elezioni amministrative dello scorso ottobre in Liguria. Degli aventi diritto al voto si è recato alle urne solo il 45,7%, un calo di 7,45% percentuali rispetto alle precedenti elezioni tenutesi il 20 e 21 settembre 2020. Forse proprio da questo dato dovrà ripartire Orlando: convincere i troppi indecisi - o disillusi dalla politica - presenti in Liguria che possono fare la differenza.