Stanca e dolorante, ma finalmente fuori dalla grotta. Ottavia Piana, la speleologa bresciana bloccata da sabato 14 dicembre a Bueno Fonteno, nella Bergamasca, è salva. A comunicarlo il Soccorso Alpino e Speleologico, tramite un post pubblicato sui social.
Alle ore 2:59 del 18 dicembre i soccorritori hanno raggiunto l’uscita
come si legge nella nota. Il salvataggio è stato completato alle ore 3:13. La 32enne è stata quindi elitrasportata presso l'ospedale di Bergamo, dopo aver incontrato il fidanzato all’interno della tenda che era stata allestita dai soccorritori.
Durante la conferenza stampa di questa mattina il Cnsas ha confermato di essere sempre rimasto in contatto telefonico con la donna, 24 ore su 24, grazie alla creazione di un sistema di comunicazione interno e un sistema esterno.
Le operazioni di soccorso, partite domenica 15 dicembre 2024, si sono concluse con successo. I soccorritori erano visibilmente commossi per la felicità di aver riportato in superficie in tempo record la speleologa.
Alle 22 di ieri, 17 dicembre 2024, il centro di coordinamento del Soccorso Alpino e Speleologico aveva comunicato che la 32enne sarebbe stata portata all'esterno entro 3/4 ore. Tempistiche che erano state poi aggiornate.
Come sta Ottavia Piana? Secondo i medici, ha riportato traumi e possibili fratture a gambe, torace e viso: una situazione che ha inevitabilmente rallentato le operazioni di soccorso. Non ci sarebbero emergenze, ma in ospedale sarà sottoposta a tutti gli esami del caso.
ha dichiarato Giorgio Pannuzzo, speleologo nonché amico della donna, che era con lei quando si è fatta male e anche quando è stata salvata.
Il video del momento in cui la barella viene trasportata all'esterno della grotta
Le operazioni di soccorso si sono protratte ininterrottamente per ben 75 ore. Si sono rivelate piuttosto complesse, sia per le condizioni di salute di Ottavia Piana, che per il rischio di crolli all'interno della caverna, in parte ancora inesplorata. I tecnici hanno utilizzato micro-cariche e altri dispositivi meccanici per allargare il passaggio della barella.
Le attività, iniziate alla mezzanotte del 15 dicembre, si sono concluse in anticipo rispetto a quanto previsto. Nella mattinata di martedì 17 dicembre, tramite aggiornamenti condivisi sui social, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico aveva comunicato di aver terminato il percorso con la barella nel ramo secondario e sconosciuto della grotta, per ritrovarsi nella parte già conosciuta.
Le tempistiche di movimento erano scandite da un'ora e mezza di trasporto e un'ora di pausa, in modo da fornire l'assistenza sanitaria alla speleologa infortunata. La 32enne è stata costantemente monitorata da un totale di sei medici e otto infermieri.
Per il suo salvataggio sono stati impiegati 159 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da 13 Regioni. Hanno inoltre collaborato Areu 118, la Prefettura di Bergamo, i vigili del fuoco, i carabinieri, il Comune di Fonteno e la Protezione Civile locale.
Come riporta Il Corriere della Sera i carabinieri coordinati dalla Procura di Bergamo, avranno il compito di ricostruire la vicenda, sentendo alcuni testimoni e la stessa Piana. L'obiettivo è quello di verificare se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza.
Infatti non è la prima volta che la speleologa bresciana rimane intrappolata in una grotta: era già successo un anno e mezzo fa, a luglio 2023. Stavolta era impegnata a scovare nuovi anfratti della grande cavità naturale nell'ambito di una attività nota come 'Progetto Sebino'.