Direttamente dal mondo dei social, tra pregiudizi, like e follower, Taylor Mega spiazza tutti e riscopre il piacere della lettura. L'influencer è stata intervistata nell'ultima puntata di Belve, il programma di Rai 2 condotto da Francesca Fagnani.
Nonostante le critiche infondate che spesso gravano sulle figure delle personalità online e delle modelle, Taylor ha stupito il pubblico, non soltanto sostenendo che la lettura può essere ben migliore del sesso, ma consigliando a tutti lo studio di un classico latino, un'opera filosofica di Seneca, il De brevitate vitae.
Un titolo che ha sorpreso perfino la conduttrice, la pungente Francesca Fagnani, che ha sottolineato quanto fosse inaspettato udire il nome del precettore di Nerone tra le labbra dell'ex fidanzata di Tony Effe.
Eppure Taylor Mega ha sintetizzato con particolare efficacia il messaggio raccolto tra le pagine di Seneca: non è vero che la vita è breve, come spesso gli uomini asseriscono, ma viene spesso impiegata nel modo sbagliato, investendo il tempo in modo non saggio.
Francesca Fagnani ha disegnato un ritratto complesso di Taylor Mega, che, tuttavia, veniva spesso stuzzicata circa le sue capacità e il successo che ha ottenuto tramite la posizione di influencer.
Tra gli argomenti di discussione nell'intervista, anche la sua presunta "ninfomania", che in passato sarebbe stata quasi "dipendente" dal sesso e che, però, ha definito dopo sopravvalutato. Ci sono, infatti, attività più stimolanti per lei, come la lettura.
È in questo momento che l'influencer, incalzata dalla giornalista, avrebbe fatto il nome di Seneca e del De brevitate vitae, per poi fornirne un breve riassunto, lo stringato significato dell'opera.
Ecco la clip video in cui Taylor illustra rapidamente il messaggio di Seneca:
Ma perché Seneca? E perché il De brevitate vitae? Dovrebbero proprio leggerlo tutti? Pure gli influencer?
Il De brevitate vitae, uno dei dialogi filosofici della produzione senecana, ruota attorno alla riflessione sul tempo e sulla vita. Il trattato si basa su una tesi di fondo: la vita degli uomini, a differenza di quanto venga lamentato dalle persone più semplici e da quelle più colte, è lunga e, tuttavia, il tempo a disposizione non viene impiegato saggiamente, tanto che si ha l'impressione di non averne abbastanza. E, allora, gli uomini vengono colti dalla morte nel momento stesso in cui hanno imparato a vivere.
Si apre una galleria di "occupati", malati del morbo dell'ansia e divorati dalla loro vita eccessivamente occupata: Augusto, Cicerone, Druso, esempi di uomini che furono completamente assorbiti dai negotia ( impegni politici, affari, impegni sociali).
Viene messa in discussione, allora, la divisione stessa del tempo dei romani, tra negotium e otium, il quale dovrebbe prevalere in ogni circostanza, dal momento che rappresenta il tempo dedicato alla filosofia, la cultura e alla meditazione.
Si viene a creare una divisione tra gli occupati, le vittime della vita politica, e il sapiens (il saggio), che si preoccupa del suo solo presente e che prova disinteresse per la durata della vita, mentre si cura soltanto della qualità della stessa. L'unico buon tempo, ci dice Seneca, è quello dedicato alla filosofia e al proprio perfezionamento interiore.
Non mancano delle critiche a coloro che, oltreché nella vita politica e negli impegni degli occupati, sperperano il loro tempo nei banchetti, nei piaceri della carne e nei vezzi che propongono come simboli del loro successo. Numerosi sono i ritratti impietosi di questi personaggi: appassionati di canzonette, di abbronzature e di capigliatura e i collezionisti di vasi antichi. La loro attività inattiva li fa comunque annoverare tra gli occupati e tra coloro che non dedicano il giusto tempo all'otium.
In una società capitalistica come quella attuale, in cui i ritmi di lavoro e produzione equivalgono all'accumulo di denaro, riscoprire il valore della filosofia, della meditazione e del valore più alto dell'otium può essere importante e può essere ancor più centrale nella vita di coloro che si affacciano sul baratro di lavoro e piaceri, dimenticando l'importanza della riflessione su se stessi.
Forse Taylor Mega sta mettendo in pratica questi insegnamenti?
Nonostante gli insegnamenti di Seneca siano immortali e possano ancora oggi risultare attuali, è duro a morire il pregiudizio che vorrebbe un'influencer come Taylor Mega del tutto distante dalle opere di un Seneca, intellettuale, filosofo e letterato latino.
Eppure, il pensatore stoico è ben lontano dalla figura del saggio, tanto che lui stesso, all'interno di un altro dialogus (dialogo), il De vita beata, definisce se stesso un proficiens, ovvero qualcuno che sta procedendo sulla via della saggezza, rifuggendo il titolo di sapiens. Anzi, al riguardo, afferma con decisione: non sum sapiens, […] nec ero. "Non sono un sapiente, né lo sarò".
Del resto, sono molti comportamenti recriminatigli dai detrattori: dall'incoerenza, al bisogno del denaro; dal lusso, fino all'incapacità di affrontare con spirito stoico sconfitte e disgrazie. Ma Seneca non nega questi comportamenti, piuttosto li ammette, nell'esperienza di un lungo cammino verso una virtus che non sempre è possibile inseguire in una società corrotta come quella a lui contemporanea.
Inoltre, a volerla dire tutta, non è di certo il primo stoico incoerente, Seneca: il precettore di Nerone, infatti, all'interno dell'opera De otio, davanti all'accusa di poter risultare incoerente circa gli insegnamenti della scuola stoica cui apparteneva, afferma di seguire non gli insegnamenti dei suoi maestri, ma i loro comportamenti.
Durante l'intervista a Belve, Taylor si è anche soffermata molto sui suoi rapporti familiari, quelli con sua sorella e con l'ex ragazzo Tony Effe. Puoi approfondire meglio tutti i temi della vita privata di Taylor Mega in questo articolo.