20 Dec, 2024 - 16:25

Omicidio Simonetta Cesaroni, disposte nuove indagini: cosa c'entrano i servizi segreti?

Omicidio Simonetta Cesaroni, disposte nuove indagini: cosa c'entrano i servizi segreti?

L'indagine sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, la ventenne uccisa in via Carlo Poma a Roma il 7 agosto 1990, non sarà archiviata. Lo ha deciso il gip Giulia Arcieri che, rigettando la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, ha ordinato nuovi approfondimenti. L'obiettivo è chiarire il possibile ruolo dei servizi segreti nel caso.

L'ombra dei servizi segreti dietro l'omicidio Cesaroni

Tutto è nato da un esposto presentato dall'avvocato Claudio Strata, che rappresenta Mario Vanacore, figlio del portiere dello stabile in cui Simonetta Cesaroni fu assassinata, in passato ingiustamente tirato in ballo nella vicenda.

Esposto che suggerirebbe un possibile coinvolgimento dei servizi segreti. Sembra, infatti, che negli uffici in cui avvenne il delitto, sede dell'Associazione italiana alberghi della Gioventù (Aiag), fossero custoditi documenti riservati, la cui protezione avrebbe potuto influenzare le indagini e deviare la ricerca della verità.

Il gip Arcieri vuole vederci chiaro e ha chiesto ai pm di ascoltare persone mai interrogate prima. Tra queste, Carmine Belfiore, ex questore di Roma, e Sergio Costa, ex 007 e genero dell'allora capo della polizia Vincenzo Parisi.

Le reazioni alla decisione del gip

Gli approfondimenti coinvolgeranno anche il colpo dell'ex Nar Massimo Carminati al caveau della cittadella giudiziaria e la figura dell’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, ex presidente dell'Aiag (oggi defunto), che viveva nei pressi di via Poma e avrebbe potuto conoscere il contenuto dei documenti in questione.

Si tratta di una novità importante, che restituisce fiducia ai familiari della vittima, che da anni lottano per ottenere giustizia. La sorella Paola Cesaroni, assistita dall'avvocata Federica Mondani, ha dichiarato a Il Corriere della Sera:

virgolette
L'ordinanza del gip Arcieri mi ha commosso. Ho avuto la sensazione chiara che d'ora in poi qualcosa cambierà. Cambierà il passo nell'investigazione condotta dal pm Alessandro Lia che ha già dimostrato di non essere 'legato' al passato. Si tratta ora di avere coraggio [...], per non lasciare nulla di intentato. Senza timore di poteri occulti, consapevoli che l’omertà e la menzogna hanno per anni deviato ed inquinato le indagini.

Cosa sappiamo finora sul delitto di via Carlo Poma

Al momento del delitto, Simonetta lavorava come segretaria per lo studio commerciale Reli S.A.S., occupandosi anche della contabilità dell'Aiag, con sede principale al civico 2 di via Carlo Poma, vicino Piazza Mazzini.

Fu trovata morta dalla sorella, dal fidanzato e dal figlio del datore di lavoro che, preoccupati di non avere sue notizie, si erano recati a controllare se stesse bene. Il corpo era nudo, con il reggiseno abbassato, e presentava ferite compatibili con un'arma bianca.

L'autopsia stabilì che la donna era stata colpita con un oggetto appuntito e tagliente, forse un tagliacarte, da qualcuno che aveva tentato un approccio sessuale. Tuttavia, a distanza di tanti anni, l'assassino non è ancora stato identificato.

Inizialmente i sospetti ricaddero su Pietro Vanacore, detto "Pietrino", portiere dello stabile. L'uomo fu arrestato, ma successivamente scagionato. Nel 2010, poco prima di testimoniare al processo contro Raniero Busco, fidanzato di Simonetta, si suicidò.

Busco, dal canto suo, venne condannato a 24 anni di reclusione e poi assolto "per mancanze di prove" in Appello. La pista che lo riguardava, come quelle di Salvatore Volponi e Federico Valle, non ha portato a nulla, lasciando il caso irrisolto fino a oggi.

Una sintesi per punti del caso e degli ultimi sviluppi

  • Nuove indagini sul caso Cesaroni: il gip Giulia Arcieri ha rigettato la richiesta di archiviazione sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, ordinando approfondimenti per chiarire un possibile coinvolgimento dei servizi segreti.
  • Il ruolo dei servizi segreti: si ipotizza che negli uffici dell'Aiag, dove avvenne il delitto, fossero custoditi documenti riservati, la cui protezione avrebbe potuto influenzare le indagini passate. Nuovi testimoni saranno ascoltati.
  • Speranza per i familiari: La decisione del gip ridà fiducia alla famiglia della vittima, che da oltre 30 anni attende giustizia per un caso ancora irrisolto.

Come quello, altrettanto famoso, di Wilma Montesi.

AUTORE
foto autore
Sara D'Aversa
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE