C’è un minestrone, c’è un centrosinistra da scuotere e una svolta autoritaria da contrastare. Il fondatore dell’Ulivo, il padre spirituale del Pd Romano Prodi è intervenuto nelle ultime ore per rispondere agli attacchi rivoltigli dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e per ‘bacchettare’ il Partito Democratico - e per estensione la sua leader Elly Schlein - per l’eccessivo mutismo dell’opposizione.
Prodi ribadisce che non è intenzionato a scendere nuovamente in politica, dopo 15 anni di assenza, eppure le sue parole pesano come macigni sull’attuale leadership democratica poiché sottendono una critica neanche troppo velata sulle scelte strategiche della segreteria.
Così, mentre racconta del minestrone che stava preparando quando la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo attaccò dal palco di Atreju, sferza il centrosinistra a fare di più per opporsi al Governo e apre all’esperimento del nuovo centro.
Era da anni che l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi non interveniva in maniera tanto frequente nel dibattito politico nazionale. Ieri sera è stato ospite di Piazza Pulita, questa mattina di Omnibus sempre su La7, e in entrambi i casi ha ribadito il concetto: la portata degli attacchi di Giorgia Meloni nei suoi confronti è proporzionale al timore e all’insofferenza verso il dissenso.
Il concetto di "autoritarismo" è centrale nelle parole di Romano Prodi, che vede negli attacchi della Meloni una manifestazione di intolleranza nei confronti del dissenso e della critica. Secondo Prodi, il fatto che Meloni si rivolga con durezza a chi non detiene potere, o, non appartiene né alla destra né alla sinistra suggerisce un clima politico sempre più avverso alla pluralità delle opinioni.
Infine, rispondendo agli attacchi che la Premier gli aveva rivolto durante la kermesse politica di Fratelli d’Italia tenutasi a dicembre al Circo Massimo a Roma, ha evidenziato il doppio registro della premier ‘obbediente’ agli Stati Uniti e a Elon Musk.
Alla Premier, infatti, non erano andate giù alcune dichiarazioni dell’ex fondatore dell’Ulivo che aveva rimarcato l’eccessiva sudditanza della premier nei confronti degli Stati Uniti e del presidente eletto Donald Trump e gli aveva risposto per le rime.
Prodi, le uniche persone alle quali obbediamo sono gli italiani.
— Fratelli d'Italia ???????? (@FratellidItalia) January 17, 2025
Lei, a differenza nostra, ha favorito i Paesi esteri a discapito dell’Italia. Per questo motivo, quando ha lasciato Palazzo Chigi, ad avere stappato lo spumante non era solo il centrodestra ma l’Italia intera. pic.twitter.com/M1cuj5Bwvx
Ma Romano Prodi non risparmia critiche neanche al centrosinistra, accusato di essere rimasto per troppo tempo in silenzio.
Sostiene Romano Prodi, evidenziando la necessità di scendere in campo in maniera più efficace per contrastare il predominio del governo Meloni.
Ancora una volta ‘suggerisce’ la strada a Elly Schlein, di certo non famosa per ubbidienza:
Le implicazioni per il centrosinistra sono chiare: c'è bisogno di un rinnovamento urgente. L’elettorato potrebbe abbandonare il PD e le sue alleanze a favore di un progetto più centrista e dinamico, come quello che Prodi sembra suggerire. Questo impone un lavoro di riorganizzazione politica e strategica, con una proposta forte per contrastare la crescente polarizzazione.
E infatti, alla vigilia dell'appuntamento di domani, sabato 18 gennaio, a Milano con Ernesto Maria Ruffini, lancia il nuovo centro.
Lui avrà un ruolo in questo nuovo centro? Al momento il diretto interessato smentisce, ma è difficile non riconoscere un suo intervento anche solo ‘morale’ nel nuovo centro in fase di costruzione.
Il minestrone reale è quello che Romano Prodi stava preparando quando Giorgia Meloni lo chiamò direttamente in causa da Atreju.
racconta per poi aggiungere:
Prodi replica all'attacco di Meloni: "Sono 15 anni che non faccio politica e questa si scaglia con degli improperi del tutto fuori luogo. Perché deve prendersela con uno che dice soltanto le proprie opinioni?".#piazzapulita https://t.co/SBq3GLEEwU
— La7 (@La7tv) January 16, 2025
Il minestrone metaforico potrebbe essere quello in cui rischia di trasformarsi il nuovo centro, con tanti protagonisti e tanta confusione.