La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è stata rinviata a giudizio per concorso in falso in bilancio in relazione alle comunicazioni sociali di Visibilia tra il 2016 e il 2022. Il processo avrà inizio il 20 marzo davanti al Tribunale di Milano. A deciderlo oggi – venerdì 17 gennaio – è stata la giudice per le udienze preliminari Anna Magelli, dopo una breve camera di consiglio.
Il rinvio a giudizio della ministra, al di là degli sviluppi processuali, solleva un problema di opportunità politica per l’esecutivo, con possibili implicazioni che potrebbero portare a un rimpasto di Governo. Un’eventualità che, vista la crescente tensione tra gli alleati, potrebbe avere esiti imprevedibili.
Intanto, l’opposizione non ha perso tempo nel chiedere le dimissioni di Daniela Santanchè, minacciando mozioni di sfiducia nel caso in cui la Premier decida di mantenerla al suo posto.
Ecco allora i possibili scenari politici che potrebbero aprirsi in seguito a un'eventuale decisione di dimissioni della ministra di Fratelli d’Italia. Nel frattempo, né dalla premier né dal suo partito sono giunte difese o attestati di vicinanza per questa complessa vicenda giudiziaria oltreché politica.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è stata rinviata a giudizio con l'accusa di concorso in falso in bilancio per le presunte irregolarità nelle comunicazioni sociali di Visibilia, società per cui ha ricoperto ruoli di rilievo tra il 2014 e il 2021. L’indagine è nata a seguito di una denuncia da parte di alcuni soci di minoranza di Visibilia, che avevano segnalato presunti illeciti nella gestione.
Santanchè non è l'unica imputata, sono stati rinviati a giudizio anche altri 15 co-imputati, tra cui familiari e collaboratori stretti. Il processo inizierà il 20 marzo davanti al Tribunale di Milano.
Dopo il rinvio a giudizio, assume concretezza l’ipotesi di un passo indietro della ministra Daniela Santanchè.
Le sue dimissioni arriverebbero in un momento particolarmente critico per gli equilibri della maggioranza, alle prese con le frizioni per il caso Zaia in Veneto, le polemiche per la gestione del Ministero dei Trasporti da parte del leader della Lega Matteo Salvini e con le rivendicazioni di quest’ultimo per la poltrona del Ministero degli Interni, dopo l’assoluzione nel processo Open Arms.
In questo scenario già teso, l’addio al ministero di Daniela Santanchè potrebbe scatenare una reazione a catena. Il rischio è che, una volta avviata la partita del rimpasto per individuare un sostituto, la sua poltrona potrebbe non essere l'unica a vacillare. Un eventuale rimpasto, infatti, potrebbe rappresentare per gli alleati l’occasione per chiedere alla Premier un riequilibrio dei ruoli e, soprattutto, favorire il pressing del leader della Lega per il Viminale.
Le dimissioni, comunque, non rappresentano l’unico scenario possibile, almeno nell’immediato. Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di legare le sorti nel Governo di Daniela Santanchè agli esiti di un’altra inchiesta, ovvero quella che la relativa a una presunta truffa all’Inps per l’utilizzo dei fondi per la cassa Covid.
Giorgia Meloni, infatti, potrebbe rimandare la decisione in attesa degli sviluppi di quest'ultima vicenda. In ogni caso, Daniela Santanchè non sarebbe il primo esponente del Governo ad affrontare un processo da ministro, è già accaduto a Matteo Salvini con il processo Open Arms, conclusosi con la sua assoluzione.
Un orientamento che sembrerebbe trovare conferma nelle dichiarazioni di solidarietà degli alleati. Dichiarazioni che sono arrivate solo in serata, dopo diverse ore dalla notizia del rinvio a giudizio.
scrive in una nota la Lega. Ribadisce la propria fiducia alla ministra del Turismo anche Forza Italia.
Maurizio Lupi, invece, scrive:
Nessun commento al momento da Fratelli d’Italia e dalla diretta interessata.
Compatta invece nel chiedere le dimissioni della ministra, l’opposizione fa il proprio lavoro consapevole delle insidie insite per la maggioranza in caso di eventuale rimpasto.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, chiama in causa direttamente la premier Giorgia Meloni:
I leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, chiede un ‘sussulto di dignità’ alla Premier:
Oggi arriva anche la notizia del rinvio a giudizio per falso in bilancio sulla vicenda Visibilia per la Ministra Santanché. Noi insistiamo per le dimissioni immediate della Ministra, senza volere anticipare l’esito dei processi penali. Ma un partito come Fratelli d'Italia, che… pic.twitter.com/EhMDZMbQ0r
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 17, 2025
Il senatore pentastellato Stefano Patuanelli minaccia la presentazione di una seconda mozione di sfiducia in Senato in caso di mancate dimissioni.
Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, elenca tutti i motivi per cui la ministra Santanchè avrebbe dovuto dimettersi già in passato, elencando quelli che - a suo avviso - sarebbero i fallimenti nella gestione del Ministero del Turismo.
Compatti nella richiesta di un passo indietro anche i due leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
dichiara infine il leader di Azione, Carlo Calenda.