24 Jan, 2025 - 15:11

Chi è Rosa Vespa, la donna che ha rapito la piccola Sofia?

Chi è Rosa Vespa, la donna che ha rapito la piccola Sofia?

Una rappresentazione inquietante, meticolosamente preparata e degna di un’esperta di thriller. Ad orchestrarla e portarla a termine è stata Rosa Vespa per festeggiare quello che, nei suoi piani, doveva essere l’arrivo in famiglia del primo figlio, Ansel, tanto atteso da lei e dal marito. Tuttavia, all’interno della tutina azzurra preparata nella loro abitazione, gli agenti della Squadra Mobile hanno invece trovato Sofia, una neonata di appena un giorno rapita a Cosenza. La piccola è stata restituita ai suoi genitori dopo tre ore di angoscia e paura.

Rosa Vespa: età, origini e marito

Rosa Vespa è una donna di 51 anni originaria di Castrolibero, in provincia di Cosenza. E' laureata in Architettura e sposata con Aqua Moses, un 43enne di origini senegalesi.

Ma chi è davvero Rosa Vespa? Quali segreti si celano dietro il diabolico piano messo in piedi per simulare la nascita del figlio?

Secondo il capo della Mobile, una "valutazione psicologica" sulla donna sarà demandata agli esperti. Durante l’interrogatorio, Rosa ha cercato di giustificare il suo gesto, accennando a precedenti gravidanze interrotte. La polizia sta indagando anche su possibili ulteriori tentativi di rapimento da parte della coppia.

Dopo aver rapito la neonata, Rosa ha organizzato una festa nella sua casa di Castrolibero, dove lei e il marito sono stati arrestati. Quando gli agenti sono intervenuti, la donna teneva ancora in braccio la piccola, mostrandosi felice di presentarla ai parenti.

La messinscena di Rosa era così ben congegnata da ingannare amici, conoscenti e vicini. Il pancione falso risultava talmente realistico da non destare sospetti, e la Vespa aveva persino mostrato documenti fasulli, come ecografie e visite mediche.

Il piano di Rosa e il rapimento della piccola Sofia

L’8 gennaio 2025, Rosa ha annunciato la nascita di Ansel, un nome scelto in onore di suo padre Anselmo, dichiarando che il bambino era nato in una clinica di Cosenza. Ha però chiesto a tutti di non farle visita in ospedale, adducendo restrizioni legate a presunti casi di Covid. Tornata a casa senza il neonato, ha raccontato che il piccolo era stato trattenuto per ulteriori accertamenti medici.

Nel frattempo, Rosa aveva già addobbato ogni stanza della casa, predisposto bomboniere e preparato dolci per celebrare l’arrivo del bambino. Il 21 gennaio, giorno del rapimento, tutto era stato organizzato per accogliere il tanto atteso Ansel. Tuttavia, l’atmosfera festosa si è trasformata in terrore quando la polizia si è presentata a casa della coppia, trovando la piccola Sofia in una culla.

Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’accaduto. Rosa si era introdotta nella clinica Sacro Cuore fingendosi un’operatrice sanitaria. Con una mascherina a coprirle il volto, era riuscita a confondersi tra il personale della struttura. Avvicinandosi alla madre della neonata, aveva finto di dover sottoporre la piccola a un controllo medico, portandola via con sé.

"Sembrerebbe una vittima scelta a caso", ha dichiarato il capo della Squadra Mobile di Cosenza, Gabriele Presti. Non esisteva alcun legame tra la coppia e i genitori della bambina. Gli investigatori ritengono che Rosa avesse studiato attentamente la clinica nei giorni precedenti, osservando le routine del personale e identificando possibili vie di fuga.

 

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