Si può essere un leader politico senza avere carisma? Difficile, per non dire impossibile. Prima di tutto perché se si vuole far carriera in politica bisogna pur farsi ascoltare. Soprattutto ai nostri tempi, dove sono i leader, e non i partiti con le loro decisioni collegiali, a determinarne l'andamento.
E comunque: come il coraggio di don Abbondio, uno, se il carisma non ce l'ha, mica se la può dare?
Un po' dono naturale, un po' frutto di studio e preparazione: fate voi. Ma la storia è fatta dai carismatici. Dai tempi di San Paolo, il quale in una lettera ai romani e ai corinzi, definì il carisma niente di meno come "l'estrinsecazione, nell'uomo, della grazia divina nell'ambito della comunità cristiana".
Ora, fatte le dovute distinzioni e stando a Elodie, una delle cantanti icone della sinistra, Elly Schlein non ne avrebbe abbastanza per essere votata. L'artista ha ribadito di essere una sostenitrice del campo progressista, ma ha fatto presente che la segretaria del Pd non la voterebbe mai. Meglio la Meloni: "Si vede che ha fatto la gavetta, che ha fatto la vita di sezione..."
E insomma: Elodie ha dichiarato che mai e poi mai metterebbe la croce sul nome di Elly Schlein sulla scheda elettorale. Questione di carisma, ha spiegato. Facendo un certo effetto perché lei, originaria di una borgata romana, cresciuta in una famiglia difficile, icona della sinistra dura e pura, paladina dei diritti civili, ha fatto ricordare un Silvio Berlusconi d'annata.
Correva il 2012. Il Cavaliere era a capo del Pdl, ma tutti, da qualche mese, davano Angelino Alfano suo successore alla guida del centrodestra. Sennonché, un bel giorno di marzo, a margine di un vertice del Ppe, lo stroncò così:
Hai detto niente. In realtà, Alfano fu promosso al vertice del Popolo della Libertà in un periodo nero di Berlusconi: l'accusa di evasione fiscale cominciava a prendere una brutta china e molte persone iniziavano ad abbandonarlo: dal maggiordomo Alfredo alla segretaria Marinella, dall'addetta all'immagine Miti Simonetto al portavoce Paolo Bonaiuti (che pure chiamava "mia suocera" tanto gli era legato).
Alfano, quindi, che pure all'inizio non aveva suscitato nel Cavaliere una grossa impressione perché precocemente calvo, si faceva largo tra i vari notabili anche se, a dirla tutta, le cronache del tempo raccontano come lui stesso fosse poco persuaso del ruolo di delfino designato.
Tuttavia, quando, nel nome del quid, del carisma che gli mancava, fu stroncato da Berlusconi, gli venne spontaneo chiedersi come mai il Cavaliere avesse tardato così tanto a valutarne la mancanza.
Un po' come è accaduto nella storia tra Elodie e Schlein.
E insomma: si dice che occorrano sette secondi per innamorarsi di una persona. Quanto tempo, invece, occorre per accorgersi se una persona è carismatica? Berlusconi, che pure aveva un fiuto particolare a mettere a nudo le persone, ci mise un po' per giudicare Angelino Alfano. Tant'è che, dopo mesi a giocare nel ruolo di delfino in pectore, quest'ultimo iniziò a crederci e, davanti alla stroncatura finale, ci rimase così male da proclamarsi "diversamente berlusconiano" e decise di fondare un altro partito con Schifani, Cicchitto, Quagliariello, Lorenzin, Formigoni e Lupi.
Quanto a Elodie: anche lei ci ha impiegato almeno sei mesi per inquadrare bene Elly Schlein.
A luglio del 2024, infatti, le due se la ridevano e ballavano assieme su un carro del Gay Pride di Milano
Elly Schlein ed Elodie #Pride #MilanoPride pic.twitter.com/LYhvYttkjH
— SilviaAM⚓️ (@sissiisissi2) June 29, 2024
Ora, invece, sui social, la dichiarazione di Elodie lascia spazio alle prese in giro e ai meme più disparati
Elly Schlein ed Elodie #Pride #MilanoPride pic.twitter.com/LYhvYttkjH
— SilviaAM⚓️ (@sissiisissi2) June 29, 2024
E comunque: con la stroncatura di Elodie, è impossibile non notare come continui il periodo no per la segretaria dem. Per lei, quest'inizio 2025, ha riservato l'insediamento (con i fuochi d'artificio) di Trump, la Corte Costituzionale che ha bocciato il referendum sull'Autonomia differenziata (tema che doveva essere il cavallo di battaglia del Pd e del centrosinistra contro Giorgia Meloni), un partito che ribolle sempre di più tra riformisti, cattolici, presunti federatori, nuovi e vecchi leader come Romano Prodi che fanno capire come siano sempre più scettici che possa essere lei la candidata premier del centrosinistra quando si tornerà alle urne per Palazzo Chigi. Chissà se è solo una questione di carisma.