16 Feb, 2025 - 10:58

Ha vinto Olly, complotto (pure) a Sanremo

Ha vinto Olly, complotto (pure) a Sanremo

Questa non ci voleva: ha vinto Olly. E con lui, come al solito, a leggere molti commenti sui social, hanno vinto i poteri forti, quelli del "Complotto".

Insomma: avete notato chi è la sua agente? Risponde al nome di Marta Donà. Ed è lei la vera regina del Festival di Sanremo.

Nel 2021 hanno vinto i Maneskin? La loro manager era Marta Donà. Nel 2023 ha vinto Marco Mengoni? Manager Marta Donà. Nel 2024 ha vinto Angelina Mango? Manager Marta Donà. Nel 2025 ha vinto Olly? Manager ancora e sempre lei, Marta Donà. Roba da far impallidire i "Grandi vecchi" che, secondo i complottisti di ogni epoca e latitudine, sono i grandi burattinai della politica. 

Il complotto di Sanremo pro Olly

E allora, i complottisti dell'ultima ora si sono subito fiondati sulla tastiera dei loro smartphone per gridare che ancora una volta quelli del complotto hanno colpito. Ora: che lo abbiano fatto con una manina, una manona, una telefonata, una soffiata, inquinando chissà con quale diavoleria il televoto, chi se ne frega. L'importante è che al capo della cavalcata di Sanremo si possa gridare allo scandalo, come, da un po' di anni in qua, avviene puntualmente in politica: "Mah, chissà chi c'è veramente dietro..."

E comunque. Basta poco poi a dare corda ai retropensieri. Basta, ad esempio, un post di Enrico Mentana: 

Non vi basta? Sempre restando sul profilo di Mentana, il direttore del Tg La7 che, evidentemente, la sa davvero lunga sulla settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo appena conclusasi:

Ci sembra sentirli i complottisti di ogni latitudine: "Solo cabala? Solo un caso?!"

Lo spirito del tempo

Ecco: meglio prenderla con ironia. Ma è questo comunque lo spirito del tempo: se dietro a ciò che si vede, c'è sempre qualcos'altro, come si fa a immaginare che questa leva non sia spesso e volentieri azionata anche dalla politica?

Del resto, in tempi di diavolerie tecnologiche, di guerre ibride combattute nel deep web, sai cosa combinano? E allora i George Soros, gran signore occulto della sinistra mondiale, e gli Elon Musk, gran signore della destra arrivato da chissà quale pianeta, è tutto un rimandare a complotti che non si possono raccontare perché persino inimmaginabili. 

Il complotto per eccellenza della politica italiana

E comunque: in casa nostra, in tema di complotti, bypassando quello che per alcuni (dare uno sguardo in casa Lega, please) si è materializzato al tempo del Covid o quello che si ripropone ogni qual volta c'è un intoppo per l'odierno governo delle sorelle d'Italia, un caso di scuola è quello della caduta di Silvio Berlusconi nel 2011, quando furono i mercati, la Triade, l'Europa, Re Giorgio Napolitano e magari Belzebù in persona a espellerlo definitivamente dalla stanza dei bottoni di Palazzo Chigi. 

Fatto sta che il centrodestra, sul tema, ci ha costruito una vera e propria antologia, il cui mood, a ben vedere, si prolunga fino ai nostri giorni, con Giorgia Meloni che si trova benissimo a calarsi nella parte della vittima predestinata.

Ma, del resto, nella primavera del 2014, la destra italiana ebbe un assist formidabile quanto inatteso da oltreoceano: Timothy Geithner, ex segretario del Tesoro dell'amministrazione Obama, nel suo saggio "Stress Test", raccontò che, nell'autunno del 2011, quando la drammatica crisi economica aveva portato l'euro a un passo dal baratro, alcuni funzionari europei gli proposero un piano per far cadere il governo Berlusconi:

virgolette
Volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell'Fmi all'Italia, fino a quando il premier non se ne fosse andato

Insomma: per questo, e solo per questo, lo spread fuori controllo e il rischio di mandare a gambe all'aria il Paese non avendo più i soldi in cassa per pagare stipendi e pensioni.

Liberi di crederci, naturalmente. Berlusconi, in ogni caso, decise di afferrare al volo la teoria del complotto (che poi, secondo lui, aveva come gran regista italiano il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: e vabbè) e, nei giorni del libro di Geithner, si levò la soddisfazione di dire:

virgolette
Non sono sorpreso. Ho sempre dichiarato che nel 2011 c'è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all'esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo

Al Tg5, poi, aumentò la dose:

virgolette
Ci fu una precisa volontà di togliere di mezzo un presidente del Consiglio democraticamente eletto che contrastava gli interessi sbagliati di altri Paesi, a cominciare dalla Germania

Renato Brunetta, in quelle stesse settimane, invocò una commissione d'inchiesta che, come un tavolo di trattativa, non si nega a nessuno. Tuttavia, gridare al complotto non servì molto né a Berlusconi (che non sarebbe più tornato al potere) né al centrodestra. 

La storia continuò il suo corso proprio come oggi farà per Sanremo, Olly e la sua manager Marta Donà. La quale, magari, avrà solo un gran fiuto essendo solo, semplicemente, brava.

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Giovanni Santaniello
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