16 Feb, 2025 - 15:05

Formula 1: quando le imprecazioni sfociano in multe salate

Formula 1: quando le imprecazioni sfociano in multe salate

Quante volte è capitato di ascoltare le tracce audio dei piloti di Formula 1 e sentire, beh, qualcosa di poco carino? Imprecare non è una novità nel mondo dello sport: succede in qualunque ambito. Spesso, nel mondo del calcio, capita che la telecamera inquadri un giocatore in un momento di difficoltà e dal labiale è facile capire cosa stia dicendo.

I piloti delle famose automobilistiche si trovano in una situazione leggermente diversa: sono costretti a comunicare con il proprio team durante la corsa e spesso la frustrazione porta all'utilizzo di un linguaggio "scurrile".

Ora la Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) ha deciso di introdurre provvedimenti abbastanza seri sulla vicenda, annunciando una serie di nuove norme. Ma non tutti sono d'accordo.

Imprecazioni in Formula 1: arrivano nuove sanzioni?

La FIA non comprende, ovviamente, solo la Formula 1, ma è ovvio che la competizione automobilistica più importante al mondo sia sotto una lente di ingrandimento rispetto alle altre categorie. La nuova regolamentazione punta a reprimere l'utilizzo di un linguaggio maleducato e potenzialmente offensivo, senza dimenticare qualsiasi atto che possa incitare all'odio.

Ma cosa succede se il nuovo codice viene violato? In caso di infrazioni, le sanzioni saranno ancora più severe rispetto al passato: le multe potrebbero partire persino da 10.000 euro per la prima violazione, raddoppiando il loro valore in caso di seconda imprecazione. Se il comportamento si dovesse ripetere, può arrivare addirittura la sospensione dalla guida per un mese.

E che dire di ulteriori trasgressioni, che potrebbero portare a multe triplicate e a una conseguente decurtazione dei punti per i piloti di Formula 1, rally o altri campionati? In ogni caso, saranno proprio i primi a subire delle multe più salate.

Linguaggio e gesti nella Formula 1

Il regolamento che è in procinto di essere approvato non riguarda solo il linguaggio verbale scorretto che i piloti potrebbero adottare durante le competizioni ufficiali e non: saranno sanzionati anche i gesti e segni offensivi, gestualità minacciose come gomitate o colpi fisici. A ciò si aggiunge anche la violazione dei protocolli ufficiali durante le cerimonie o gli eventi organizzati dalla FIA.

Tra i comportamenti sanzionabili ci sono anche manifestazioni politiche, religiose o personali che non rispettino la neutralità richiesta espressamente dalla Federazione. È ovvio che, tra le manifestazioni più punibili, quelle più esposte sono i team radio, in cui dichiarazioni eccessive possono minare la reputazione di un pilota ed esporlo a punizioni pesanti.

Una stretta che, per l'appunto, potrebbe alterare l'emozionalità di una gara e reprimere le reazioni spontanee e naturali che coinvolgono l'atleta di Formula 1. Reazioni che hanno sempre fatto parte del naturale corso delle gare e che, in qualche modo, hanno offerto spettacolo per tutti i tifosi di questo incredibile sport.

Le critiche dei piloti

Il nuovo regolamento della FIA punta a ridurre le scorrettezze nel mondo della Formula 1, ma inevitabilmente ha attirato delle critiche, soprattutto da parte di alcuni piloti che non ci stanno alle sanzioni così severe emesse dalla Federazione.

Uno su tutti è Carlos Sainz, ex pilota Ferrari e ora in forza alla Williams: l'atleta ha espresso apertamente la sua contrarietà alle nuove norme. Alla presentazione della nuova monoposto della sua casa automobilistica, Sainz ha dichiarato che le nuove regole reprimono delle situazioni vitali durante la gara, con l'emozionalità che cambia radicalmente e si altera durante le fasi più concitate di gara.

Lo spagnolo ha comunque riconosciuto la necessità di mantenere un comportamento decoroso, che non sfoci in insulti o incitamento all'odio, tantomeno al razzismo. Ma Sainz sottolinea come non si possa pretendere un linguaggio decoroso quando si è sotto pressione; spesso non ci si rende neppure conto di ciò che si dice con l'adrenalina al massimo.

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Luca Liaci
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