17 Feb, 2025 - 10:04

Ucraina, Trump e Putin al tavolo della pace con il conto pagato dall'Europa

Ucraina, Trump e Putin al tavolo della pace con il conto pagato dall'Europa

L’Unione Europea ha speso più di 134 miliardi di euro per difendere l’Ucraina dall’invasione russa. Ha svuotato gli arsenali, ridotto le proprie scorte di gas e accettato di finanziare Kiev come se fosse un nuovo stato membro. Ha sopportato l’inflazione, le crisi energetiche e il rischio di una guerra allargata. Ma ora che si parla di pace, chi decide? Trump e Putin. E l’Europa? Beh, l’Europa non è stata nemmeno invitata.

Trump gioca a Risiko con Putin... E l’Europa porta le bibite

Donald Trump, con il suo stile inconfondibile da venditore di tappeti, ha deciso di prendere in mano la situazione. "Io posso risolvere questa guerra in 24 ore", ripete da mesi con l'aria di chi sa esattamente cosa sta facendo. E ora sembra voler mantenere la promessa. Come? Parlando direttamente con Putin, senza perdere tempo con le inutili burocrazie europee e i loro leader spaesati. Perché preoccuparsi dell’UE, quando si può chiudere tutto con una pacca sulla spalla e una promessa di amicizia virile tra leader autoritari?

Gli Stati Uniti, guidati dal re del "Make America Great Again", sono pronti a mettere sul tavolo concessioni a Mosca, in cambio di una fine delle ostilità. Ma attenzione: non si tratta di diplomazia raffinata o di una strategia multilaterale, ma di un vero e proprio scambio di favori. Trump, che sogna da tempo una relazione privilegiata con Putin, sembra più interessato a compiacere l’uomo del Cremlino che a preservare i rapporti con gli alleati storici. E se per farlo deve sacrificare l’orgoglio dell’Europa, ben venga.

L’UE: una tigre di carta con il portafoglio bucato

E qui arriviamo al punto dolente: l’Unione Europea, quella macchina burocratica gigantesca che si vanta di essere un baluardo di pace e democrazia, ma che in realtà non ha un briciolo di potere reale nelle questioni globali. Dopo aver speso miliardi per armare l’Ucraina, sostenere sanzioni e ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, si ritrova a guardare da fuori mentre Trump e Putin giocano a ridisegnare i confini dell’Europa orientale.

Perché l’UE non è stata coinvolta nei negoziati? Perché non ha una politica estera comune, perché ogni paese va per conto proprio e perché non ha un leader forte capace di imporsi. Macron prova a recitare la parte dello statista, ma è troppo impegnato a cercare di non perdere le elezioni in casa. Scholz è intrappolato nelle sue esitazioni. E l'Italia? Neanche a parlarne: gli ex putiniani Meloni e Salvini sono impegnati a parlare di centri per rimpatrio dei migranti chiusi dai cattivi giudici comunisti.

E così, l’UE, che ha pagato più di tutti per la difesa dell’Ucraina, rischia di non avere alcuna voce in capitolo sul suo destino. Se Trump e Putin decidono di spartirsi l’Ucraina, l’Europa dovrà solo prenderne atto. Non sarebbe la prima volta.

Il gran ritorno della Realpolitik: chi si illude ancora?

L’idea che gli Stati Uniti e l’Europa siano uniti da un’amicizia incrollabile è ormai un mito buono per i libri di storia. Trump non ha mai fatto mistero della sua preferenza per i dittatori rispetto agli alleati democratici. In passato ha definito la NATO "obsoleta", ha minacciato di lasciarla e ha persino considerato l’idea di non difendere gli stati membri in caso di attacco. Ora, con una possibile rielezione all’orizzonte, il messaggio è chiaro: America First, e gli europei possono arrangiarsi.

Putin, dal canto suo, non potrebbe essere più soddisfatto. Dopo anni di guerra, con un’economia che regge grazie agli affari con Cina e India, vede l’opportunità perfetta per ottenere concessioni dagli USA senza dover trattare con quei fastidiosi burocrati europei. E se Trump è disposto a chiudere un occhio sull’annessione di qualche territorio in cambio di una pace "rapida", perché no?

Per ora, i Paesi europei possono solo assistere allo spettacolo, sperando che il prezzo del biglietto non aumenti ancora. Perché se c’è una cosa sicura, è che quando Trump e Putin finiranno di trattare, qualcuno dovrà pagare il conto.

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Daniel Moretti
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