Valentina Tomada, attrice e regista scomparsa prematuramente all’età di 55 anni, era nota non solo per il suo talento artistico, ma anche per la sua personalità autentica e la profonda dedizione alla famiglia. Tra i pilastri della sua vita privata spiccava il marito Eugenio, figura centrale nel mondo affettivo dell’attrice.
Eugenio era per Valentina Tomada molto più di un semplice compagno di vita: rappresentava il suo punto fermo, l’unico capace di comprenderla nella sua complessità. L’attrice lo descriveva come "l’unico in grado di apprezzarmi nella mia globalità anche se ogni tanto protesta per il mio disordine". Questo ritratto sintetizza un rapporto basato sulla reciproca accettazione e sull’ironia, elementi che emergevano chiaramente anche nelle sue note autobiografiche.
Valentina amava scherzare sul loro equilibrio domestico, raccontando episodi che riflettevano la loro quotidianità. Ad esempio, scriveva: "Gli ho detto che non mi occupo di contabilità, e dunque caro, sopportami (naturalmente è reciproco)". Questo tipo di dialogo leggero ma sincero dimostra quanto fosse forte il legame tra i due, costruito su una base solida di comprensione e rispetto reciproco.
La famiglia era per Valentina una fonte inesauribile di gioia e ispirazione. Oltre a Eugenio, il nucleo familiare comprendeva la figlia Eva e la cagnolina Lola. Eva era descritta dall’attrice come "la cosa più bella che sono riuscita a fare nella mia vita", mentre Lola era la compagna fedele capace di starle vicino anche nei momenti più difficili.
Eugenio, Eva e Lola rappresentavano per Valentina una sorta di rifugio sicuro, un microcosmo in cui poteva essere sé stessa senza filtri. La sua casa era un luogo di condivisione e convivialità: Valentina amava cucinare per gli amici e organizzare cene memorabili. Raccontava con orgoglio: "L’ultima volta ho esagerato: 58 persone a cena…". Questo spirito accogliente rifletteva l’importanza che attribuiva ai legami umani, primo fra tutti quello con Eugenio.
Le parole che Valentina usava per descrivere Eugenio rivelano molto del loro rapporto. Lo dipingeva con affetto e ironia, sottolineando sia i suoi pregi sia le piccole imperfezioni che rendono unico ogni legame autentico. Nonostante le difficoltà quotidiane o le differenze caratteriali – come il disordine dell’attrice che talvolta metteva alla prova la pazienza del marito – il loro amore restava saldo.
Eugenio non era solo un marito amorevole ma anche un partner che sapeva supportare Valentina nei suoi momenti più complessi. Durante la lunga malattia che ha segnato gli ultimi anni della vita dell’attrice, la presenza della famiglia è stata fondamentale. Sebbene Valentina non abbia mai voluto essere compatita o definita una "leonessa combattente", come lei stessa scriveva con ironia sui social, è evidente che l’amore del marito e della figlia sia stato un sostegno cruciale.
Nonostante il grande affetto reciproco, Eugenio ha sempre mantenuto un profilo discreto rispetto alla notorietà della moglie. Non ci sono molte informazioni pubbliche su di lui al di fuori delle parole affettuose che Valentina gli ha dedicato. Questo aspetto suggerisce una relazione equilibrata in cui ognuno rispettava gli spazi dell’altro.
La discrezione di Eugenio si riflette anche nel modo in cui Valentina parlava della loro vita insieme: mai ostentata ma sempre raccontata con sincerità e leggerezza. La loro storia d’amore sembra essere stata un esempio raro in cui complicità e rispetto hanno saputo convivere armoniosamente.
Con la scomparsa di Valentina Tomada, Eugenio ed Eva restano i custodi dei ricordi legati a una donna straordinaria. Attraverso le sue parole, emerge chiaramente quanto l’attrice fosse grata per l’amore e il supporto ricevuti dalla sua famiglia. "Adoro la mia famiglia", scriveva spesso nelle sue note autobiografiche. Questo semplice ma potente messaggio sintetizza l’essenza del suo rapporto con Eugenio: un amore quotidiano fatto di piccoli gesti ma carico di significato.