Prima di essere accoltellata, Ilaria Sula potrebbe essere stata anche picchiata. È quanto emerge dall'autopsia eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura sul corpo della giovane, uccisa tra il 25 e il 26 marzo scorsi nell'abitazione dell'ex fidanzato, Mark Samson, a Roma, dove studiava.
Sul corpo, Ilaria presentava "un grosso ematoma riconducibile a un colpo preso sull'arcata sopraccigliare sinistra", "un altro colpo sull'occhio, uno sul labbro con una sorta di lesione e dei piccoli graffi sul collo", come se ci fosse stata "una colluttazione... poi le coltellate... tre sul collo, più quattro sulla guancia, più altre lesioni".
A renderlo noto, citando i risultati dell'esame autoptico, è Il Corriere della Sera, che parla anche di "segni sull'avambraccio destro di lei" e di "un'unghia rotta sulla mano sinistra". Dettagli che fanno pensare che, prima di essere uccisa, Ilaria sia stata aggredita e abbia cercato di difendersi, forse da un assalto a sfondo sessuale. Sul punto, l'ex fidanzato Mark Samson, reo confesso dell'omicidio, non si è espresso.
Davanti al gip Antonella Minunni, si sarebbe limitato a raccontare di aver colpito la 22enne "da dietro, con il coltello utilizzato per tagliare la mortadella" a colazione. "Ilaria non si è accorta di nulla, ha gridato poco", avrebbe aggiunto, sostenendo che sarebbe "morta subito". Alla domanda: "Ti ricordi se c'è stata un'aggressione?", avrebbe assicurato di no.
"Magari ha sbattuto la testa nel momento in cui è caduta", le sue parole, ritenute, al momento, tutt'altro che credibili dagli inquirenti, secondo cui Ilaria potrebbe essere morta la sera del 25 marzo, e non la mattina seguente, come affermato da lui. Quando è stata ritrovata, una settimana dopo, indossava i vestiti della sera e non il pigiama.
I risultati dell'autopsia sembrano smentire ulteriormente la versione del giovane, che aveva già (falsamente) negato di essere stato aiutato da qualcuno. Sua madre, Nosr Manlapaz, ha ammesso di aver ripulito insieme a lui la scena del crimine ed è ora indagata per concorso in occultamento di cadavere.
Inizialmente, la donna aveva sostenuto di non essersi accorta di nulla, perché dormiva. Ora al vaglio di chi indaga ci sono le tracce di sangue rinvenute in tutto l'appartamento e non solo nella camera di Mark. Tracce che farebbero pensare a un tentativo di fuga della 22enne.
Il servizio di Chiara Jommi Selleri per la trasmissione Rai "La Vita in Diretta" - 14 aprile 2025.
Se così fosse, Nosr potrebbe averla vista agonizzante, senza allertare i soccorsi. In quel caso, rischierebbe un'accusa più grave, ossia concorso in omicidio. I genitori di Ilaria, parlando di lei, hanno dichiarato, nei giorni scorsi: "Quella non è una mamma [...] si dovrebbe vergognare per quello che ha fatto".
Per ora, l'ipotesi della Procura è che la sera del 25 Ilaria si sia recata dall'ex fidanzato per chiedergli spiegazioni su quanto accaduto nel pomeriggio. Le sue coinquiline hanno infatti riferito che Mark andò da loro, mentre la giovane non c'era, per cercare di portare via il suo computer.
Dopo l'omicidio, il suo corpo potrebbe essere rimasto nascosto in casa per oltre venti ore, prima di essere caricato in macchina, trasportato per 40 chilometri e infine gettato in un dirupo. Da chiarire se il 23enne fosse solo o se, con lui, ci fosse qualcuno, magari un parente o un amico.
Si aspettano i risultati delle perizie sui telefoni e pc, ma anche sulle telecamere di videosorveglianza disseminate lungo il percorso. Intanto, l'Università "La Sapienza" di Roma ha voluto intitolare alla vittima i nuovi "Spazi Studio", in memoria sua e di tutte "le donne vittime di femminicidio".