28 Apr, 2025 - 14:32

100 giorni di Trump, sondaggi ritraggono un presidente impopolare che promette di stravolgere gli Usa

100 giorni di Trump, sondaggi ritraggono un presidente impopolare che promette di stravolgere gli Usa

I primi 100 giorni rappresentano per ogni presidente americano un test cruciale. Nel caso di Donald Trump, che ha riconquistato la Casa Bianca promettendo cambiamenti radicali, i sondaggi mostrano invece un crescente scetticismo nell’opinione pubblica.

Trump, i primi 100 giorni del secondo mandato tra ambizioni e divisioni

Con il 30 aprile arriverà la fine dei primi 100 giorni del secondo mandato di Donald Trump. Il tycoon ha vinto le elezioni presidenziali del 5 novembre 2024, con un forte sostegno popolare. Trump era in corsa presidenziale per la terza volta dopo la sconfitta contro Joe Biden. Il programma che ha presentato in campagna elettorale era concentrato in particolare sui temi dell’economia e dell’immigrazione e lo ha portato alla vittoria aggiudicandosi un nuovo mandato non consecutivo.

Il programma di Trump è ambizioso ma anche fortemente controverso. Negli ultimi anni, gli Stati Uniti sono apparsi come un paese polarizzato e l’agenda del presidente non sembra essere volta ad unire i due campi divisi. Nel suo discorso di insediamento, Trump ha affermato che i prossimi quattro anni sarebbero stati l’”età d’oro dell’America”.

Il tycoon sta portando avanti politiche protezioniste in economia, isolazioniste in politica estera e ultraconservatrici nelle materie sociali. Sull’immigrazione, invece, prosegue con un’agenda piuttosto rigorosa. Rivendica di mettere l’America in primo piano, nonostante le criticità che si stanno presentando in diversi ambiti, tra cui i dazi. Parallelamente sta smantellando l'eredità del suo predecessore Joe Biden, ma talvolta è intervenuto anche misure decennali. I suoi ordini esecutivi sono sotto la lente dei tribunali.

I primi 100 giorni di Trump: tra cambiamenti radicali e sondaggi in calo

Il grandioso ritorno di Trump alla Casa Bianca e i rapidi cambiamenti radicali non sono stati particolarmente graditi dagli americani, come indicano i sondaggi d'opinione. I primi 100 giorni dei presidenti statunitensi si prestano da sempre ad essere giudicati per l'azione dell'amministrazione e, da un certo punto di vista, sono sempre stati considerati come una sorta di "luna di miele" dei nuovi inquilini della Casa Bianca.

Nei primi 100 giorni della sua presidenza, Joe Biden registrava un indice di gradimento del 57 per cento, Barack Obama era al 65 per cento e George W. Bush al 62.

Donald Trump, durante il suo primo mandato, si fermava al 41 per cento. Secondo un sondaggio Washington Post-ABC-Ipsos pubblicato il 27 aprile, solo il 39 per cento degli americani approva l’operato di Trump in questo secondo mandato. Questo risultato, il più basso da decenni, è anche inferiore rispetto al dato registrato durante il suo precedente mandato. È un dato significativo, considerando che nel 2024 il tycoon ha visto un aumento del voto a suo favore rispetto a quello delle elezioni del 2016.

L’indice di gradimento di Trump è gradualmente calato dal 43 per cento all’inizio del mese di aprile, ovvero dopo l’annuncio di dazi verso la maggior parte dei paesi del mondo. Nel giro di poche settimane è sceso al 42 per cento ed è apparso chiaro come i dazi siano diventati un punto di vulnerabilità della sua amministrazione.

Trump in difficoltà su economia e immigrazione

In particolare gli americani non premiano le politiche trumpiane su due temi che lo hanno portato per la seconda volta alla Casa bianca: economia e immigrazione.

Sicuramente non sorprende la bassa soddisfazione verso Trump sull’economia, dato che i dazi, annunciati nel mese di aprile, nella maggior parte dei paesi hanno fatto segnare un calo temporaneo nei mercati finanziari. Anche se è stata annunciata una pausa di 90 giorni su queste misure, i timori si concentrano sul rischio di un'eventuale recessione globale e sul possibile aumento dei prezzi. Il mondo resta confuso a causa dei suoi annunci e delle modifiche che apporta frequentemente alle politiche tariffarie.

Il sondaggio rileva che il 64 per cento degli americani disapprova la gestione dei dazi e che il 61 per cento non approva come Trump gestisce l'economia americana.

Trump mira a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale anche nel campo dell’immigrazione e ha avviato operazioni di deportazione. Il 53 per cento degli americani non approva anche le sue politiche su questo tema. 

I funzionari statunitensi, inoltre, stanno portando avanti anche colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina. Nonostante le precedenti rivendicazioni del tycoon di raggiungere una pace in tempi brevissimi, su questo fronte si sta registrando una situazione di stallo.

Ci si pone quindi la domanda se il presidente abbia sovrastimato il significato della sua vittoria. Infatti, il 64 per cento degli statunitensi ritiene che il presidente stia “andando troppo oltre” nel tentativo di espandere il potere della presidenza.

I primi 100 giorni del secondo mandato di Trump mostrano un presidente determinato ma sempre più isolato nell'opinione pubblica. L’agenda radicale che prometteva di “stravolgere” l’America rischia ora di accentuare ulteriormente la frattura politica e sociale del paese.

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