29 Apr, 2025 - 17:59

Pensione 2026: tutte le novità su età, requisiti contributivi e misure da rinnovare

Pensione 2026: tutte le novità su età, requisiti contributivi e misure da rinnovare

Confermata la pensione nel 2026. Ma non facciamoci ingannare dalle apparenze. A prima vista sembrerebbe che il sistema pensionistico italiano resti immobile, in un raro momento di quiete prima della tempesta. E invece no. Il governo Meloni tira il fiato, ma presto sarà costretto a decidere — ancora una volta — se rinnovare misure come Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi), Ape Sociale (63 anni e 5 mesi con almeno 30 anni di contributi) e Opzione Donna. Tutte con scadenza fissata al 31 dicembre 2025.

Nel frattempo, la pensione di vecchiaia resta ancorata a 67 anni di età e 20 anni di contributi, almeno per il 2026, ma inizia a perdere l'equilibrio: dal 2027 i requisiti potrebbero cambiare. Anche la pensione anticipata ordinaria resta stabile: 41 anni di contributi per i lavoratori precoci, 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Ma non è detta l’ultima parola: dal 2027 si profila un possibile innalzamento.

Insomma, siamo fermi… ma proprio sul ciglio di una strada che porta a un cambiamento annunciato da tempo dall'INPS. E mentre il dibattito politico e quello delle parti sociali comincia a prendere forma, proprio a partire dall’età pensionabile, ecco nella tabella qui sotto un riepilogo dei requisiti effettivi per andare in pensione nel 2026.

Età per andare in pensione nel 2026: tutti i limiti e le eccezioni da conoscere

Un'errata lettura del sistema previdenziale potrebbe confondere le idee, facendo pensare che si possa rimandare un’uscita anticipata che, in realtà, potrebbe essere possibile anche con un anno di anticipo. I segnali di confusione sono chiari e sono legati alle restrizioni che potrebbero subentrare nei prossimi mesi. Alcuni lavoratori lo hanno già percepito e si chiedono: quali sono le regole per andare in pensione tra anzianità e vecchiaia nel 2026?

Ciò che sorprende, però, è l'incertezza riguardo al congelamento dell’età pensionabile previsto dal 1° gennaio 2027 dal governo Meloni. Attualmente, le informazioni in circolazione sembrano indicare un possibile blocco dei requisiti, anche se questo potrebbe essere solo temporaneo. A complicare ulteriormente la situazione potrebbero essere altre misure oggetto di rinnovo, che potrebbero modificare i requisiti e spingere l'uscita dal mondo del lavoro ancora più avanti nel tempo.

Quello che emerge con maggiore chiarezza è la creazione di uno "scalone previdenziale" che, di fatto, si assottiglia progressivamente tra la pensione anticipata e quella ordinaria di vecchiaia. Sebbene i principi della legge Fornero rimangano saldi, senza significativi allentamenti nei requisiti, ci sono comunque delle misure che potrebbero essere rinnovate nel 2026, con modifiche che potrebbero influenzare l'accesso alla pensione.

Le misure pensionistiche per il 2026: rinnovi e novità

È particolarmente rilevante capire quali sono le misure ordinarie che si rinnovano automaticamente senza variazioni per il 2026 e quali, invece, potrebbero essere oggetto di valutazioni future, sia per quanto riguarda il rinnovo che l'introduzione di nuovi criteri di accesso a vari trattamenti pensionistici. Il rischio, rispetto al 2025, è quello di trovarci di fronte a uno scenario in cui i requisiti della pensione anticipata vengano modificati da correttivi o, peggio ancora, alcune misure vengano definitivamente eliminate.

Per ora, possiamo fare chiarezza sui principali trattamenti pensionistici che, a partire dal 2026, rimarranno invariati:

  • pensione di vecchiaia: 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi versati;
  • pensione anticipata ordinaria: accessibile senza requisiti anagrafici, ma solo con il criterio contributivo. Questo significa che occorreranno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne;
  • pensione di vecchiaia anticipata contributiva: riservata ai lavoratori con anzianità contributiva successiva al 1° gennaio 1996. È possibile andare in pensione a 64 anni, con almeno 20 anni di contributi, a condizione che l'importo della pensione sia pari o superiore a 2,8 volte l'assegno sociale, insieme ad altre condizioni specifiche.

Le misure oggetto di rinnovo per il 2026 sono:

  • Quota 103: consente di uscire dal lavoro a 62 anni di età e con 41 anni di contributi, a condizione che l'importo della pensione sia almeno 4 volte il minimo. La pensione sarà calcolata interamente con il sistema contributivo fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia;
  • APE Sociale: anticipo pensionistico destinato a categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver, invalidi e lavoratori impiegati in mansioni gravose. L’indennità viene riconosciuta al compimento di 63 anni e 5 mesi, con requisiti contributivi che variano da 30 a 36 anni, a seconda della categoria di appartenenza;
  • Opzione Donna: questa misura si rivolge alle lavoratrici che si occupano dell’assistenza a un parente con handicap grave (Legge 104/1992), a chi ha invalidità pari o superiore al 74%, a chi è stata licenziata o lavora in aziende in crisi con tavolo di crisi attivo. I requisiti da maturare entro il 31 dicembre 2024 sono i seguenti:
    • ameno 35 anni (1.820 settimane di contribuzione effettiva);
    • 61 anni senza figli; 60 anni con un figlio; 59 anni con due o più figli o in caso di licenziamento o impiego in aziende con tavolo di crisi attivo.
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