Dopo una stagione complicata e al di sotto delle aspettative, in casa Milan si prepara una rivoluzione sul piano dirigenziale. Tra le priorità della società c’è la nomina di un nuovo direttore sportivo capace di garantire visione, continuità e risultati. Il nome che si sta facendo largo nelle ultime ore è quello di Igli Tare, ex dirigente della Lazio, figura di grande esperienza e con un curriculum che parla chiaro.
L’amministratore delegato Giorgio Furlani lo ha individuato come profilo ideale per ridare slancio a un progetto tecnico che, dopo il trionfo dello Scudetto nel 2022, sembra essersi smarrito. Il tanto atteso incontro tra le parti è previsto a breve a Roma: potrebbe trattarsi del passo decisivo per ufficializzare l’inizio di una nuova era. Il Milan ha bisogno di una guida forte sul mercato, e Tare, per strategia, competenze e intuizioni, sembra rappresentare la risposta giusta.
Nel corso della sua lunga avventura alla Lazio, durata dal 2008 al 2023, Igli Tare si è costruito una reputazione solida come uno dei migliori dirigenti sportivi della Serie A. Lontano dai riflettori, ha saputo costruire, pezzo dopo pezzo, una squadra competitiva valorizzando giocatori poco conosciuti e trasformandoli in protagonisti assoluti. Basti pensare a Hernanes, arrivato dal San Paolo e poi venduto a cifre importanti, oppure a Miroslav Klose, colpo a parametro zero dal Bayern Monaco che ha portato carisma e professionalità nello spogliatoio.
Tare ha mostrato lungimiranza anche con Senad Lulic, protagonista della storica finale di Coppa Italia del 2013, e Antonio Candreva, cresciuto in modo esponenziale sotto la sua gestione. Felipe Anderson, arrivato dal Santos, è stato valorizzato e poi rivenduto con grande plusvalenza. In difesa, Stefan de Vrij, acquistato per 7 milioni dal Feyenoord, ha garantito qualità e solidità. Il centrocampo, sotto la sua guida, ha visto brillare Lucas Leiva, preso dal Liverpool, e soprattutto Sergej Milinković-Savić, uno dei suoi colpi più iconici, diventato simbolo della Lazio e poi venduto per una cifra record.
Senza dimenticare due altri nomi chiave: Ciro Immobile, centravanti prolifico arrivato dal Siviglia e divenuto capocannoniere seriale, e Luis Alberto, classe e visione presi per soli 5 milioni dal Liverpool. Tare ha saputo lavorare con budget contenuti, portando alla Lazio risultati e una continuità gestionale invidiabile.
Il Milan degli ultimi tempi ha vissuto un cortocircuito tra ambizioni e risultati. Dopo il successo dello Scudetto, la rosa non è stata rinforzata con la coerenza necessaria, e il mercato estivo 2023 ha lasciato molte perplessità: acquisti discontinui, mancanza di identità, gestione tecnica discutibile. L’arrivo di un dirigente come Igli Tare sarebbe un’iniezione di competenza e metodo.
In un momento in cui il Milan deve rifondare la sua struttura sportiva e delineare un progetto chiaro per tornare competitivo in Serie A e in Europa, Tare potrebbe rappresentare l’uomo della svolta. La sua capacità di scovare talenti, valorizzarli e integrarli in un contesto tecnico funzionale è esattamente ciò di cui i rossoneri hanno bisogno. Dopo l’addio di Maldini, mai davvero colmato, il club ha bisogno di una figura forte, credibile e capace di dettare una linea sportiva precisa.
Il possibile arrivo di Igli Tare al Milan non è soltanto una notizia di mercato: è un segnale forte. Significa voler tornare a fare le cose seriamente, affidandosi a chi ha dimostrato con i fatti di saper costruire, valorizzare e competere. I tifosi, delusi da una stagione anonima e da un’identità smarrita, chiedono risposte concrete. E Tare potrebbe essere la prima, fondamentale pietra su cui costruire un nuovo corso. Il Milan ha bisogno di visione, idee e solidità: tre parole che nel vocabolario di Tare sono sempre state centrali.