24 May, 2025 - 17:14

Lo scudetto del Napoli visto dai politici, Centinaio (Lega): "La festa non può far dimenticare i problemi della città"

Lo scudetto del Napoli visto dai politici, Centinaio (Lega): "La festa non può far dimenticare i problemi della città"

"Non ho nessuna intenzione di offendere Napoli e i tifosi napoletani, tra i quali peraltro c’è anche mio figlio. Ma va fatta una distinzione tra tifo, vandalismo e vera e propria criminalità". Con queste parole Gian Marco Centinaio, il vicepresidente leghista della Camera, ha iniziato un post su Facebook in cui commenta la festa di migliaia e migliaia napoletani per il quarto scudetto conquistato dalla squadra di Antonio Conte.

Un trionfo storico, che secondo il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi ha portato in strada "tra 500mila e un milione" di persone, tra Napoli e provincia. Una festa imponente e gestita con un piano d'emergenza che ha retto, lasciando da parte alcuni incidenti isolati come quelli che hanno danneggiato la Fontana del Carciofo.

Le parole di Centinaio però sembrano dettate da quello snobismo o da quei pregiudizi duri a morire che trattano Napoli e i suoi cittadini come elementi problematici da gestire, sospesi perennemente tra folclore e criminalità.

Elogi bipartisan per lo scudetto del Napoli, da Piantedosi a De Luca 

Pur lodando il lavoro di Comune, Prefettura e Forze dell'Ordine, il post di Centinaio ha puntato il dito contro "schiamazzi, botti, rapine, aggressioni, monumenti e beni privati danneggiati". Nelle ore precedenti la gara decisiva contro il Cagliari, centinaia di tifosi napoletani si erano riuniti sotto le stanze dell'albergo che ospitava i calciatori sardi, disturbandone il riposo con schiamazzi, urla e botti.

Un gesto definito poco elegante da Centinaio (un trattamento subito spesso dalla squadra avversaria di diverse occasioni, come accaduto con la Juventus), che invita a distinguere fra tifo e criminalità. Un ragionamento giusto, ma che sembra dimenticare come la passione e la gioia per un successo molto importante sia propria di tante tifoserie, non soltanto di una in particolare.

In più le curve, come dimostrato dal caso ultrà che ha coinvolto Milan e Inter, sono diventate negli ultimi anni terreni trasversali per la criminalità organizzata, che si nasconde dietro la difesa dei colori sociali per le proprie macchinazioni illegali. Centinaio, forse inconsapevolmente, alimenta un cliché che la città di Napoli sembra faticare a smaltire: Napoli come caos, terra di illegalità e di eccessi.

Dall'altro lato, il coro di elogi per la squadra partenopea campione d'Italia è stato unanime. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, dopo aver festeggiato la promozione di Serie B dell'Avellino, ha celebrato lo scudetto come "un successo che premia talento, determinazione e passione", sottolineando il valore dello sport come "veicolo di orgoglio, coesione e riscatto sociale".

Il governatore campano Vincenzo De Luca ha definito il risultato "straordinario", un "capolavoro sportivo" di squadra, società e allenatore Antonio Conte. Persino Marta Fascina, deputata di Forza Italia, ha reso omaggio al presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, rievocando con commozione Silvio Berlusconi, che nel 2023 aveva guardato con stupore i festeggiamenti del terzo scudetto.

Manfredi: "Pochi problemi nei festeggiamenti, scudetto frutto del lavoro"

Il questore di Napoli Maurizio Agricola ha riportato 9 rapine, ma anche 5 arresti in flagranza di reato; l'ASL Napoli 1, dal canto suo, ha rimarcato come il piano d'emergenza abbia funzionato bene: 204 interventi negli health point, 121 accessi al pronto soccorso, di cui solo 8 codici rossi, 11 codici gialli e decine di codici bianchi o verdi.

E se un cane dipinto d'azzurro ha portato le forziste Rita Dalla Chiesa e Marta Garzone a invocare l'articolo 544 ter del codice penale, non c'è stato nessun incidente o episodio grave a macchiare la festa scudetto di questo maggio 2025. Il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi può bearsi di questi risultati e del fermento culturale che Napoli ha assunto sul piano nazionale e non.

Nel 2027 l'America's Cup passerà per il Golfo napoletano, così come nel 2026 la città sarà Capitale europea dello sport; infine, il 2025 segnerà il 2500esimo anno dalla fondazione di Napoli. "Non so a Milano quante rapine ci sarebbero state con 500mila persone in strada, siamo molto orgogliosi di come ci siamo comportati" ha aggiunto Manfredi, rispondendo a chi - come Centinaio - sembra vedere solo disordine a Napoli.

Cliché duri a morire: tra festa, polemiche e stereotipi da sfatare

Il problema, allora, non è di Napoli, ma di chi sceglie determinate immagini per raccontarne la vita politica e non. La narrazione di una città "pericolosa" o "fuori controllo" ha toccato ripetutamente anche i calciatori partenopei, specie in occasione di scippi o furti anche ai danni dei loro familiari.

Quando il Milan vinse il suo scudetto nel 2022, i festeggiamenti milanesi portarono ad atti di vandalismo e disordini, senza che nessuno parlò di "Milano criminale" (anche se la città meneghina soffre di un problema simile a quello presunto di Napoli: la convinzione che il centro città sia assediato dalla criminalità straniera e ogni incidente in tal senso viene amplificato).

Mentre i tifosi si interrogano se Conte lascerà o meno il Napoli (e le parole post festeggiamenti di De Laurentiis sembrano indicare un addio del tecnico salentino), ancora una volta si assiste a un doppio standard che ignora come ogni grande vittoria sportiva - da Torino a Palermo - può portare con sé episodi isolati di violenza e vandalismo.

I tre punti salienti dell'articolo

  • Il leghista Gian Marco Centinaio ha criticato i festeggiamenti per lo scudetto del Napoli, distinguendo tra tifo e criminalità, alimentando però stereotipi negativi sulla città.

  • La festa ha coinvolto fino a un milione di persone con pochi incidenti, gestita con un efficace piano d’emergenza elogiato da istituzioni e forze dell’ordine.

  • Le reazioni politiche sono state in gran parte positive, ma l’uscita di Centinaio riapre il dibattito sui cliché duri a morire che colpiscono Napoli anche nei momenti di gioia collettiva.

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