Urne ufficialmente chiuse nei 117 comuni italiani al voto. Si è appena concluso il primo turno delle Elezioni comunali 2025 e dal Viminale sono appena arrivati i dati ufficiali sull’affluenza. Nella due giorni di voto si è recato ai seggi il 56,2% degli aventi diritto.
Un dato che conferma la tendenza negativa degli ultimi appuntamenti elettorali, ma che certifica una sostanziale parità con l'ultima tornata elettorale, quando l'affluenza fu del 56.3%. Gli italiani continuano a disertare le urne, facendo crescere il partito del ‘non voto’.
In tanti, domenica 25 e lunedì 26 maggio, hanno scelto di restare a casa a Genova, come a Ravenna, a Taranto come a Matera, come già avevano fatto negli anni passati. Lo spoglio dei voti appena iniziato dirà quali sindaci saranno eletti oggi e quali dovranno giocarsela, invece, ai ballottaggi previsti l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con i cinque referendum abrogativi sul lavoro e sulla cittadinanza italiana.
Dei circa due milioni di elettori italiani interessati dalle Elezioni Comunali 2025, solo il 56,2% è andato a votare. Il dato definitivo certifica una differenza in negativo di pochi decimi rispetto all’ultima tornata elettorale del 2022. Una differenza che conferma il trend negativo, ma che non è tanto netto come si era temuto.
Il dato definitivo dell’affluenza conferma la tendenza anticipata dai numeri della prima giornata di voto (domenica 25 maggio), che si era chiusa alle 23,00 con un netto calo della partecipazione. A votare erano andati solo il 43,85% degli aventi diritto, mentre nella tornata precedente aveva votato il 49,52%. Il 6% in meno con picchi anche intorno al 10% in regioni come la Calabria, Piemonte e Puglia.
In una parte dei comuni al voto, però, il dato precedente è riferito a un'elezione svolta in una giornata singola. Oggi si è votato dalle 7 alle 15, ma non è stato sufficiente a invertire la rotta, seppur a 'limitato i danni'.
Sono stati 117 i comuni al voto in questa tornata elettorale di cui 3 capoluoghi di provincia e uno di regione: Genova, Taranto, Ravenna e Matera. Gli appelli al voto lanciati nelle scorse ore, non sono caduti completamente nel vuoto.
A Genova, alle 23 di ieri aveva votato il 39,91% degli elettori (-5%) rispetto al 2022. Alle 15 di oggi, il dato definitivo è di poco inferiore al 52%, mentre nella tornata elettorale si era fermato al 44.17%. Un balzo in avanti di quai otto punti percentuale,
Non è andata benissimo a Ravenna dove l’affluenza alle urne definitiva ha sfiorato il 50%, mentre in precedenza era stata del 54,08%. Ieri sera si era fermata di poco sopra il 39%.
Sorpresa a Taranto in Puglia che raggiunge il 56,6% di affluenza con un + 4%. Ieri sera era al 44,49%. E infine Matera che ieri era stato l’unico comune a superare – seppur di poco – il 50%. Oggi si è fermata al 65,2%, mentre alle precedenti elezioni aveva superato il 70%.
Se lo spoglio delle schede dovesse confermare i primi exit poll diffusi dopo la chiusura delle urne, allora sarebbe un poker del centrosinistra, i cui candidati sono in vantaggio rispetto agli sfidanti del centrodestra.
Le proiezioni Opinio per la RAI, infatti, indicano che il campo largo sarebbe favorito nei quattro comuni capoluogo.
A Genova Salis (CSX) si attesterebbe tra il 53-57% mentre Piciocchi (CDX) sarebbe tra il 38-42%.
A Taranto, dove il centrodestra è diviso, il candidato del centrosinistra Bitetti è dato tra il 37-41%, mentre gli sfidanti Lazzaro (CDX) è tra il 20-24% e Tacente è tra il 19-23%.
A Ravenna Barattoni (CSX) potrebbe passare al primo turno, come a Genova, poichè è dato tra il 61-65%, mentre Grandi (CDX) tra 21,5-25,5%. A Matera, infine, Cifarelli (CSX) è tra il 44,5-48,5% e Nicoletti (CDX) tra il 31,5-35,5%.