27 May, 2025 - 12:43

A quanto ammonta il patrimonio di Riccardo Schicchi, il Re del porno italiano

A quanto ammonta il patrimonio di Riccardo Schicchi, il Re del porno italiano

Riccardo Schicchi è stato uno dei personaggi più controversi e influenti dell’intrattenimento per adulti in Italia, fino alla sua morte nel 2012.

Dalla fondazione dell’agenzia Diva Futura (a cui è stato ispirato il film in questi giorni su Netflix) al lancio di icone come Moana Pozzi e Rocco Siffredi, ha lasciato un’impronta indelebile nel costume e nella cultura del Paese.

Dietro il personaggio mediatico, però, si celava anche un imprenditore determinato, capace di costruire un impero economico legato a spettacoli, cinema, tv e diritti d’immagine. Ma a quanto ammontava davvero il suo patrimonio? E cosa ne è stato dopo la sua scomparsa? 

A quanto ammonta il patrimonio di Riccardo Schicchi

Quantificare con precisione il patrimonio netto lasciato da Riccardo Schicchi al momento della sua scomparsa, nel dicembre 2012, non è semplice perché non esistono dati pubblici ufficiali e dettagliati che lo certifichino.

Possiamo però analizzare le imponenti attività imprenditoriali e tracciare un quadro che dimostra una ricchezza decisamente considerevole.

Al centro dell'impero economico di Schicchi c'era, indiscutibilmente, l'agenzia Diva Futura (in questi giorni su Netflix c'è il film con l'omonimo titolo).

Fondata nel 1983 insieme a Ilona Staller (in arte Cicciolina), Diva Futura non fu semplicemente un'agenzia, ma la prima realtà italiana specializzata a tutto tondo nel mondo della pornografia.

Questa realtà divenne una vera e propria fucina di talenti e riuscì a lanciare nell'olimpo del cinema per adulti figure cult che hanno segnato un'epoca, come la compianta Moana Pozzi, la stessa Éva Henger (che sarebbe poi diventata sua moglie) e un giovane Rocco Siffredi, destinato a diventare un porno attore internazionale.

L'acume imprenditoriale di Schicchi lo portò a diversificare le attività di Diva Futura ben oltre la sola produzione cinematografica.

L'agenzia si espanse e inizio a portare in scena spettacoli teatrali, pubblicazioni editoriali e persino canali televisivi satellitari dedicati al porno, come Diva Futura TV, anticipando di molto i moderni canali di comunicazione.

Alla morte di Schicchi, il marchio Diva Futura e tutti i relativi diritti d'autore passarono alla moglie Éva Henger e ai figli, Mercedesz e Riccardo Jr. Quando l'agenzia è stata formalmente chiusa nel 2021, il suo capitale sociale dichiarato ammontava alla cifra notevole di 20.000.000 di euro.

Il capitale sociale, però, non corrisponde al reale patrimonio liquido o al valore di mercato complessivo in un dato momento, è semplicemente un indicatore legale del valore della società.

La proprietà immobiliare di Schicchi

Oltre al valore del marchio e delle attività di Diva Futura, nel patrimonio di Schicchi rientravano anche beni immobili. Tra questi, uno dei più emblematici è certamente il locale Diva Futura situato nella centralissima via Sardegna, a Roma.

Questo spazio, testimone di un'epoca e di un certo tipo di intrattenimento notturno per adulti, è tornato alla ribalta delle cronache immobiliari nel 2025, quando è stato messo in vendita con una richiesta di 1,9 milioni di euro.

Le questioni legali spinose di Riccardo Schicchi

Nel 2006, Riccardo Schicchi e l'allora moglie Éva Henger incapparono in serie questioni legali e furono condannati rispettivamente a sei e quattro anni di reclusione. Le accuse erano pesanti: associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione, in relazione alle attività gestite proprio tramite l'agenzia Diva Futura. 

Il film "Diva Futura" (2024), diretto da Giulia Steigerwalt, e la serie televisiva "Supersex" (2024), che esplora la vita di Rocco Siffredi ma tocca inevitabilmente anche il ruolo di Schicchi come suo mentore, contribuiscono a mantenere viva la memoria del suo impatto sull'industria dell'intrattenimento per adulti in Italia.

Riccardo Schicchi, grazie al suo fiuto imprenditoriale e la sua capacità di leggere e anticipare i desideri di un certo pubblico, è riuscito a costruire un impero economico di notevole portata nel controverso ma redditizio settore dell'intrattenimento per adulti.

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