La Juventus sta vivendo una fase di profonda ristrutturazione societaria, con importanti cambiamenti in arrivo nell’area sportiva.
Al centro di questa rivoluzione c’è la probabile uscita di scena di Cristiano Giuntoli, direttore sportivo dal 2023, la cui posizione è ormai in bilico per decisione diretta di John Elkann, presidente di Exor e proprietario del club.
Nonostante Giuntoli abbia contribuito a ridurre il monte ingaggi e a ringiovanire la rosa, la proprietà non ritiene sufficiente il bilancio del suo operato. I risultati sportivi sono stati deludenti, con la Juventus che ha centrato solo il quarto posto in campionato, un traguardo considerato minimo e non all’altezza delle ambizioni del club.
Le scelte sugli allenatori sono state molto discutibili. Il rapporto con Allegri si è concluso malamente dopo una sorta di boicottaggio da parte dello stesso Giuntoli nei confronti del tecnico toscano. Thiago Motta, arrivato con le stimmate del nuovo Guardiola, si è rivelato inadeguato e Giuntoli, dopo averlo confermato a reti unificate, lo ha sostituito con Tudor. Quest'ultimo, dopo aver portato la squadra a centrare il quarto posto, ha smentito le affermazione del dt bianconero che aveva dato per certa la sua presenza al Mondiale per club.
Inoltre, pesano diversi errori di mercato che hanno compromesso la qualità della squadra e sprecato risorse economiche importanti. Tra gli acquisti fallimentari si segnalano Douglas Luiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez, giocatori che non hanno reso secondo le aspettative e che hanno inciso negativamente sulle finanze del club.
Parallelamente, la società ha sacrificato giovani talenti promettenti come Huijsen, ceduto al Real Madrid, per puntare su scelte discutibili come l’acquisto di Kelly, valutato allo stesso prezzo ma ritenuto meno valido.
Questi fattori hanno spinto Elkann a rivedere la struttura dirigenziale per rilanciare la Juventus verso nuovi successi.
In questo contesto di rinnovamento, John Elkann ha deciso di affidare un ruolo chiave a Giorgio Chiellini, storico capitano bianconero e ora dirigente. Chiellini, che ha già iniziato un percorso di formazione manageriale, sarà il punto di riferimento dell’area sportiva, con maggiori poteri e responsabilità rispetto al passato. La sua conoscenza del club e la sua leadership interna sono considerate fondamentali per guidare la rinascita della Juventus.
Accanto a Chiellini, è previsto l’arrivo di Damien Comolli, manager con una lunga esperienza internazionale nel calcio e attuale presidente del Tolosa. Comolli assumerà un ruolo dirigenziale apicale, simile a quello avuto da Giuseppe Marotta in passato, e sarà l’interlocutore principale per la gestione tecnica e di mercato. La sua nomina rappresenta un segnale chiaro della volontà di Elkann di rafforzare la struttura societaria con figure di alto profilo e competenza.
La Juventus sembra voler tornare a un modello organizzativo articolato e solido, simile a quello che negli anni d’oro vedeva protagonisti dirigenti come Marotta, Paratici, Cherubini e Nedved. L’obiettivo è costruire una squadra competitiva e sostenibile, capace di tornare a vincere in Italia e in Europa, senza però compromettere la stabilità economica del club.
La ristrutturazione coinvolge anche altri settori, con il ritorno di Matteo Tognozzi, talent scout che aveva già scoperto giovani come Soulé e Huijsen, e la possibile uscita di figure come Francesco Calvo, che potrebbero lasciare spazio a nuove figure di spicco.