30 May, 2025 - 12:14

Perché Conte non è più da Juve? I tradimenti verso il popolo bianconero

Perché Conte non è più da Juve? I tradimenti verso il popolo bianconero

Antonio Conte, ex capitano ed ex allenatore della Juventus, è una delle figure più controverse nella storia recente del club bianconero. Amato per ciò che ha rappresentato in campo, ma anche criticato per alcune scelte che hanno lasciato ferite profonde nel cuore dei tifosi juventini. Ma perché oggi Conte non è più considerato “da Juve”? In questo articolo analizzeremo i momenti chiave che hanno segnato la rottura tra lui e l’ambiente bianconero.

Perché Conte non è più “da Juve”: i motivi

1. L’addio improvviso nel 2014

Il primo strappo con la Juventus avvenne nell’estate del 2014, quando Conte lasciò il club a ritiro già iniziato. La sua celebre frase ironica – “Non si può andare a cena in un ristorante da 100 euro con 10 euro in tasca” – fu interpretata come una critica diretta alla dirigenza e alla politica di mercato. Un addio freddo, senza nemmeno un saluto ai tifosi, che ancora oggi brucia nel cuore di molti.

2. L’approdo all’Inter

Il colpo più duro per il popolo juventino fu vederlo sulla panchina dell’Inter, storica rivale della Juventus. E non si trattava solo di allenarla: Conte riportò lo Scudetto a Milano, spezzando un dominio bianconero che durava da nove anni. La sua esultanza furiosa, lo scontro a distanza con Andrea Agnelli – culminato con il gesto del dito medio durante la semifinale di Coppa Italia 2021 – hanno cementato l’immagine del “traditore”, oscurando quella dell’ex condottiero juventino.

3. La rottura con la società

Conte ha sempre avuto un rapporto complicato con la dirigenza. I malumori legati alle scelte di mercato e il desiderio di avere maggiore controllo tecnico hanno alimentato una frattura insanabile. L’uomo che incarnava la grinta juventina è diventato, per molti, un simbolo di divisione.

Ulisse sì dalla sua Penelope, Conte mai più dalla sua Juve

Antonio Conte non è più “da Juve” perché ha infranto un patto non scritto con una tifoseria che l’aveva adottato come simbolo. Le sue scelte professionali, seppur legittime, hanno avuto un impatto emotivo fortissimo. Tuttavia, cancellare il suo passato glorioso è impossibile. È il classico caso di un amore finito male, in cui restano ricordi dolcissimi e ferite mai del tutto rimarginate.

La sensazione è che questo amore non tornerà mai più. I destini del tecnico e della Juventus hanno rischiato più volte di incrociarsi di nuovo – persino nella scorsa stagione – ma non si sono mai ritrovati. Nemmeno oggi, quando sembrava tutto apparecchiato per vederli di nuovo fianco a fianco dopo aver trionfato con il Napoli nella Serie A 2024/25.

Se dovessi scrivere un poema come l’Odissea, gli darei certamente un finale del tutto diverso: se Ulisse è tornato alla sua Itaca da Penelope dopo vent’anni, Conte – dopo mille peripezie e successi – probabilmente non farà mai ritorno dalla sua amata Vecchia Signora.

 

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