Netflix ci riporta indietro nel tempo, all'estate del 2017, per farci esplorare nei dettagli un caso di cronaca nera che sconvolse la Spagna: il cosiddetto "Delitto di Patraix".
Il film, intitolato "La Vedova Nera", vede protagonisti attori del calibro di Carmen Machi, Tristán Ulloa e Ivana Baquero, e si propone di svelarci, in quasi due ore divise di film, le intricate vicende di questo omicidio.
Scopriamo i dettagli.
Ecco il trailer grazie a Mr. Movie Italia:
Il film si apre in modo piuttosto fedele ai fatti. È il 16 agosto 2017, un giorno prima dei tragici attentati sulle Ramblas di Barcellona (evento che, curiosamente, è stato anch'esso oggetto di una docu-serie della stessa coppia Netflix-Bambú, "800 metri").
In un garage del quartiere Patraix di Valencia, viene rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di 35 anni, Antonio Navarro Cerdán. Ingegnere, originario di Novelda (Alicante), si era trasferito a Valencia per amore, sposandosi meno di un anno prima.
Una vita apparentemente tranquilla, senza vizi né legami con il mondo criminale. Eppure, qualcuno lo aveva brutalmente aggredito con una mannaia, colpendolo per ben otto volte, senza lasciargli scampo e senza rubare nulla.
A scoprire il cadavere fu un vicino, sceso in garage in moto con la fidanzata.
Nel film, Antonio Navarro Cerdán, che nel film si chiama Arturo, è interpretato da Álex Gadea, mentre Ivana Baquero (la indimenticabile Ofelia de "Il labirinto del fauno") veste i panni di María Jesús Moreno, soprannominata dalla stampa "la vedova nera di Patraix", o semplicemente Maje.
Eccoli felici in una foto:
Lei, all'epoca quasi ventisettenne, proveniva da una famiglia molto religiosa di una cittadina di provincia. Fin da subito, i sospetti si concentrarono su di lei, anche se passarono quasi cinque mesi prima di provare la sua colpevolezza e del suo arresto.
Un periodo durante il quale, tragicamente, l'ispettore aggiunto della squadra omicidi, Blas, perse la vita in un altro inseguimento; un dettaglio che anche il film riproduce.
Il personaggio che forse si discosta maggiormente dalla realtà è quello di Eva, interpretata da Carmen Machi, a capo della sezione omicidi. Il suo vero nome è Esther Maldonado.
Fu lei a sospettare immediatamente di Maje, mettendo sotto controllo il suo telefono fin dal loro primo incontro in commissariato e battezzando l'indagine "Operazione Vedova Nera".
Curiosamente, Carmen Machi ed Esther Maldonado condividono una caratteristica: la voce, come si può sentire nel podcast "Operazione Vedova Nera" di Onda Cero. Un'altra differenza: nel film, Eva è al lavoro quando scopre del delitto ascoltando la radio; nella realtà, Esther Maldonado era in vacanza il giorno dell'omicidio.
"La Vedova Nera" non tralascia di mostrare i numerosi tradimenti di Maje nei confronti di Antonio, anche prima del loro matrimonio, celebratosi nel settembre 2016.
Pare, però, che nonostante li avesse scoperti, l'ingegnere avesse confidato a un amico che preferiva sposarsi e poi, eventualmente, divorziare, piuttosto che rompere il fidanzamento.
Il film si basa molto sulle intercettazioni telefoniche e sui messaggi WhatsApp scambiati da Maje con sua madre, le sue amiche (una delle quali, involontariamente, rivelò alla polizia una sua relazione extraconiugale) e i suoi amanti.
Emerge così la doppia personalità di Maje: a volte taciturna, altre volte allegra e spensierata. Come se si avesse a che fare con due persone distinte.
Su questa base, gli sceneggiatori costruiscono molte scene, mostrando come Maje descrivesse il marito come un uomo violento e manipolatore, cercando subdolamente di convincere alcuni dei suoi amanti a "liberarla" da lui. "Voglio che muoia. Mi maltratta," scrisse a uno di loro, che, per fortuna, le suggerì semplicemente di sporgere denuncia.
L'unico che accettò di aiutarla fu un collega, Salva, un assistente infermieristico. Nella realtà, Salva era più grande di Maje di vent'anni, sposato con un'altra infermiera e padre di una figlia ventenne.
Nel film, è anch'egli sposato con una collega, ma ha un figlio che ha appena compiuto 18 anni. I due comunicavano tramite un telefono prepagato.
Una discrepanza importante riguarda le dichiarazioni di Maje dopo l'arresto. In "La Vedova Nera", lei assicura alla polizia di non sapere nulla.
Nella realtà, invece, nella sua prima dichiarazione ammise che entrambi avevano pianificato il delitto. Solo in seguito ritrattò, accusando Salva di essere l'unico responsabile. Dopo essere stati entrambi incarcerati, si scambiarono lettere per cercare di addossarsi reciprocamente la colpa.
Anche il modo in cui Salva scopre che Maje ha un altro amante con cui progetta un viaggio in Italia è diverso. Nel film, Salva lo scopre usando il computer di Maje mentre si trova a casa sua per una riparazione. Nella realtà, fu Maje ad acquistare i biglietti sul computer di Salva.
Un dettaglio che invece corrisponde perfettamente alla realtà è il modo in cui Maje chiese a Salva (a cui aveva dato le chiavi del garage e indicato il posto auto di Antonio) di avvisarla dell'avvenuta morte del marito: cambiando il suo stato di WhatsApp.
Il processo si tenne nell'autunno del 2020. Maje fu condannata a 22 anni di prigione, mentre Salva ne ricevette 17, pena ridotta per aver collaborato con la giustizia.
Possiamo affermare che "La Vedova Nera", nonostante alcune libertà narrative, rimane ancorato ai fatti sconvolgenti che hanno tenuto la Spagna con il fiato sospeso in quegli anni.