30 May, 2025 - 15:36

Il 7 giugno divide la sinistra: Bonelli contro la "piazza della kefiah" di Magi

Il 7 giugno divide la sinistra: Bonelli contro la "piazza della kefiah" di Magi

Due manifestazioni, due visioni, un fronte - quello del "campo largo" - sempre più frammentato quando si parla di politica estera. Il 6 e 7 giugno a Milano e a Roma si terranno due eventi separati: uno organizzato dai centristi di Italia Viva e Azione, l'altro da +Europa, AVS, PD e M5S.

Il tema è comune, quello della situazione umanitaria a Gaza. Ma l'approccio, i toni e le parole d'ordine rivelano divergenze profonde, come testimoniato da Riccardo Magi e Angelo Bonelli. Per una volta non sono dem e pentastellati a litigare, ma i leader di +Europa e AVS, che si rinfacciano il voler usare le due manifestazioni di giugno per portare avanti le rispettive agende politiche.

Bonelli: "Indecente chi usa il 7 giugno per i propri fini elettorali"

La manifestazione del 7 giugno, in Piazza San Giovanni, era stata organizzata dal Partito Democratico di Elly Schlein, in alleanza con il Movimento 5Stelle di Giuseppe Conte, Alleanza Verdi-Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e +Europa di Riccardo Magi. Al centro dell'appello ci sono la condanna dell'offensiva militare del governo Netanyahu, le richieste di accesso agli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi israeliani vivi e il sostegno a chi si oppone alle logiche della guerra, in Palestina come in Israele.

Il problema principale è che queste buone intenzioni hanno difficoltà a essere messe in campo in modo concreto. I centristi di Azione e di Italia Viva si sono lamentati di possibili derive antisemite della piazza del 7 giugno, organizzandone una propria il 6 a Milano. Un elemento che ha messo in crisi la tenuta del centrosinistra e i nervi dei suoi protagonisti, a cominciare da Bonelli.

Il leader dei Verdi attacca chi ha scelto di puntualizzare i punti programmatici del 7 giugno per i propri scopi elettorali e politici.

Un'azione che trasuda un profondo fraintendimento del contesto internazionale e una specie di mancanza di rispetto verso le sofferenze della popolazione gazawi: "Siamo sempre stati contrari a ogni forma di razzismo, non riceviamo lezioni da nessuno ma a chi utilizza quest'argomento per continuare a dividere il campo largo diciamo basta!".

Poi la stoccata rivolta a chi, come Magi, parteciperà anche alla piazza milanese del 6 giugno: "Chi vuole differenziarsi lo faccia, ma è una posizione che faccio fatica a comprendere".

Le ambiguità della piazza di Roma e il controcanto di Milano

La "contropiazza" di Milano è stata percepita da tanti come uno schiaffo all'unità delle opposizioni, che pure in alcuni casi - come alle comunali di Genova - era riuscita a compattarsi. Renzi e Calenda si sono sentiti in dovere di organizzare un evento per "condannare i crimini di guerra senza cadere in derive anti-israeliane" e per "ricordare il pericolo dell’antisemitismo".

In tal senso, è importante notare come fra i due leader sia scoppiato un improvviso momento di riavvicinamento dopo tutte le frecciatine scambiatesi negli ultimi tempi. Se è una rinascita del Terzo Polo, è presto per dirlo, ma esponenti di Azione non hanno negato contatti con politici di IV.

Lo scopo è organizzare eventi che difendano il diritto di Israele a esistere e condannino parole e atti antisemiti. La doppia manifestazione riflette quindi un "campo largo" incapace di parlarsi, nemmeno sui grandi temi internazionali e che sembra fotografare due visioni del mondo: una che guarda con maggiore empatia al dramma palestinese e una più attenta a evitare ambiguità verso Israele.

Magi: "Hamas e Israele, non bisogna confondere popoli con i loro governi"

Dentro questa frattura si inserisce la voce di Riccardo Magi, segretario di +Europa. Pur firmatario della manifestazione romana, Magi ha scelto un profilo molto critico rispetto alle modalità con le quali è stata organizzata: per lui è molto importante l'unità delle opposizioni, ponendo però allo stesso tempo un punto politico altrettanto forte.

La narrazione su Gaza per Magi rischia di essere parziale, con i partecipanti della manifestazione del 7 giugno che si oppongono all'invio di armi all'Ucraina ma non denunciano con forza le responsabilità di Hamas. La posizione di +Europa è quindi coerente, sentendo le parole del suo segretario: "Abbiamo sempre condannato Hamas e Netanyahu, e allo stesso tempo sostenuto l’Ucraina. Per questo parteciperemo a entrambe le manifestazioni: non abbiamo niente da dimostrare, solo da affermare i nostri valori".

Magi chiede quindi il rilascio degli ostaggi, il sostegno agli israeliani che si oppongono al loro premier e ai palestinesi che sfidano Hamas, rifiutando ogni semplificazione. "Il tema su cui bisogna fare attenzione è che ci sia l'intelligenza e la responsabilità anche della piazza del 7 giugno di non identificare il popolo israeliano con il governo Netanyahu e il popolo palestinese con Hamas. Soprattutto chi dice "due popoli, due Stati", che significa due bandiere..."

I tre punti salienti dell'articolo

  • Due piazze, due visioni: La manifestazione del 7 giugno a Roma, organizzata da Pd, M5s, AVS e +Europa, denuncia i crimini di Netanyahu a Gaza, ma è segnata da ambiguità e dall’assenza di un focus sull’Ucraina. A Milano, il 6 giugno, Renzi e Calenda promuovono un evento che condanna Israele ma si oppone all’antisemitismo, evidenziando le divisioni nel “campo largo”.
  • Bonelli e il pacifismo selettivo: Angelo Bonelli (Verdi) attacca chi usa la piazza romana per scopi elettorali, difendendo un pacifismo che condanna Israele ma tace su Putin e Hamas. La sua posizione riflette un approccio ideologico che ignora l’Ucraina e semplifica il conflitto di Gaza.
  • Magi e la coerenza liberale: Riccardo Magi (+Europa) critica la mancanza di unità e le narrazioni parziali, partecipando a entrambe le manifestazioni. Condanna Netanyahu e Hamas, sostiene l’Ucraina e chiede il rilascio degli ostaggi, promuovendo una visione che rifiuta semplificazioni e doppi standard.
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