30 May, 2025 - 16:56

Omicidio Serena Mollicone, perché il processo ai Mottola è da rifare? Le motivazioni della Cassazione

Omicidio Serena Mollicone, perché il processo ai Mottola è da rifare? Le motivazioni della Cassazione

La sentenza con cui la Corte d'Assise d'Appello di Roma ha assolto l'ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria per l'omicidio di Serena Mollicone, presenta "passaggi talmente contraddittori tra loro da risultare incomprensibili". A scriverlo - nero su bianco - è la Cassazione, che lo scorso 11 marzo ha disposto un nuovo processo per i tre. 

Omicidio Serena Mollicone, perché il processo è da rifare?

La data d'inizio del nuovo processo d'Appello sarà fissata dalla Corte competente, che dovrà rifare da capo tutto il lavoro. Il motivo è il seguente: per la Cassazione, i giudici del secondo grado di giudizio avrebbero accolto in maniera acritica le conclusioni - già contraddittorie - a cui erano arrivati i colleghi di primo grado nella ricostruzione dei fatti.

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Se è vero che il giudice può pronunciare sentenza di condanna solo se l'imputato risulti colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio, tuttavia è anche vero che lo stesso non può astenersi dal vagliare le eventuali incertezze manifestatesi per verificare se è possibile ricomporle in un quadro coerente,

si legge nelle motivazioni. Significa che gli elementi incerti vanno analizzati e che, "solo se all'esito della verifica permangono dubbi, nel senso della possibilità di una spiegazione alternativa dei fatti, il giudice ha il dovere di assolvere l'imputato". Cosa che in questo caso, a quanto pare, non sarebbe avvenuta. Franco, Marco e Annamaria, che si sono sempre proclamati innocenti, dovranno tornare quindi alla sbarra

L'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola dopo la decisione della Cassazione, 11 marzo 2025.

La ricostruzione delle indagini e dell'iter giudiziario

L'accusa aveva chiesto 24 anni per l'ex comandante e 22 per il figlio e la moglie. Dalle indagini è emerso che tutti e tre potrebbero aver avuto un ruolo nell'omicidio di Serena Mollicone. La giovane aveva appena 18 anni quando, il 3 giugno 2001, fu trovata senza vita - con la testa avvolta in un sacchetto di plastica - in un boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella, frazione di Monte San Giovanni Campano.

Due giorni prima era scomparsa nel nulla dopo essersi recata all'ospedale di Isola del Liri per un'ortopanoramica, acquistando, nel bar della vicina stazione, quattro cornetti e quattro pezzi di pizza, facendo intendere di dover incontrare qualcuno. Le indagini partirono subito, concentrandosi, in particolare, su Carmine Belli, carrozziere che la ragazza avrebbe dovuto incontrare.

Dopo essere stato incarcerato, l'uomo fu però scagionato da ogni accusa. E iniziò a diffondersi, nel Frusinate, un'altra teoria. Nel 2008, il vicebrigadiere Santino Tuzi - che il primo giugno 2001 era in servizio alla stazione dei carabinieri di Arce - affermò che quel giorno aveva visto Serena entrare in caserma. 

Cosa sostiene l'accusa? Il possibile ruolo dei Mottola 

Poco prima di poter testimoniare, Tuzi si suicidò. Circostanza che non fece altro che alimentare i sospetti di chi già riteneva che i Mottola non fossero estranei alla vicenda. Dopo lunghe indagini, nel 2019, Franco, Marco e Annamaria furono rinviati a giudizio insieme ad altri due carabinieri, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano (accusati di concorso morale in omicidio e istigazione al suicidio).

L'idea era che gli ultimi due avessero coperto, in qualche modo, quanto accaduto il giorno in cui Serena scomparve. Nel frattempo, entrambi sono stati assolti. Così come assolti erano stati i Mottola, il cui ruolo è però, a questo punto, da ridefinire. L'accusa sostiene da sempre che potrebbero aver agito per mettere a tacere la ragazza, che a quanto pare aveva scoperto un losco giro di droga di cui anche Marco avrebbe fatto parte.

La criminologa Roberta Bruzzone parla del caso a "Ore 14" su Rai 2 - 12 marzo 2025.

E che volesse denunciarlo. Una spiegazione che in questi giorni riemerge anche per il delitto di Garlasco: c'è chi ritiene che Chiara Poggi stesse cercando di svelare qualche oscuro segreto e che, essendo diventata "scomoda", sia stata uccisa. Ecco cosa c'entrerebbe il Santuario della Madonna della Bozzola.

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