31 May, 2025 - 09:00

Uccide moglie e figlie per l'amante: il caso Chris Watts, che ha sconvolto il Colorado e l'America

Uccide moglie e figlie per l'amante: il caso Chris Watts, che ha sconvolto il Colorado e l'America

Ci sono casi che, più di altri, colpiscono l'opinione pubblica e la cambiano. Come quello che, nel 2018, sconvolse il tranquillo sobborgo di Frederick, in Colorado, dove Chris Watts, 33 anni, uccise la moglie Shannan, incinta di tre mesi, e le due figlie piccole, Bella e Celeste, per iniziare una nuova vita con la sua amante. Un caso che molti ancora ricordano e che, di recente, ha ispirato il documentario "American murder: la famiglia della porta accanto". 

Il caso Chris Watts, dall'inizio

Tutto ha inizio il 13 agosto 2018, quando un'amica di Shannan, Nikole Atkinson, chiama il 911 per denunciare la scomparsa della donna e delle sue due figlie. Quando i poliziotti arrivano davanti al 2825 di Saragota Trail, a Frederick, notano subito che l'auto di Shannan è parcheggiata nel vialetto.

Di lei, però, non c'è traccia. Il marito, Chris Watts, richiamato dal lavoro, arriva subito dopo. Calmo, quasi serafico, apre la porta di casa e accompagna gli agenti per le stanze, pulite e in ordine. C'è un dettaglio che non passa loro inosservato: la borsa e il cellulare di Shannan sono lì.

Nel video, ripreso dalla bodycam di un poliziotto, Chris Watts e l'amica di sua moglie nei momenti seguenti alla chiamata al 911 - Inside Edition. 

"Stanotte io e mia moglie abbiamo discusso della nostra separazione, poi sono andato al lavoro e non le ho più vite", fa mettere a verbale Chris. Chi indaga, però, non gli crede. Né gli crede la macchina della verità, quando risponde "no" alla domanda: "Sai cos'è successo a tua moglie e alle tue figlie?".

La confessione e il ritrovamento dei corpi

Si scopre presto che la famiglia Watts era tutt'altro che perfetta. Che nonostante ciò che appariva sui social, Chris e Shannan erano in crisi. La donna aveva confidato alle amiche di sentirlo freddo e poco affettuoso.

La verità era che Chris avrebbe voluto divorziare. E che Shannan, forse per proteggere le figlie e il bambino in arrivo, sperava di risolvere i loro problemi con la terapia. 

La svolta arriva quando una donna, una certa Nichol Kessinger, si fa avanti sostenendo di essere da tempo l'amante dell'uomo. Gli inquirenti, a quel punto, iniziano a sospettare seriamente di lui.

Analizzando i filmari delle telecamere di videosorveglianza, scoprono, in effetti, che la notte della scomparsa della moglie e delle figlie aveva trascorso almeno 50 minuti a caricare la sua auto. 

L'indomani aveva chiamato la scuola di Bella e Celeste per avvisare che non sarebbero andate. Come faceva a saperlo? Convocato in centrale per un interrogatorio, Chris alla fine confessa di aver ucciso sia Shannan che le bambine.

Il corpo della prima viene trovato all'interno di una fossa scavata nella proprietà dove l'uomo lavorava come operaio petrolifero; quelli delle figlie in delle cisterne.

Che fine ha fatto il killer? La vita oggi

Watts tenta di addossare tutta la colpa dell'accaduto a sua moglie: dice di averla uccisa perché l'aveva sorpresa a strangolare le figlie. Dopo aver ammesso tutto, nel 2018 viene condannato dai giudici a cinque ergastoli.

Dalla cella in cui si trova in isolamento, ha scritto insieme all'autrice Cheryl Cadle il libro "Letters from Christopher. The tragic confessions of the Watts Family Murders", da cui è stato poi tratto il documentario "American murder: la famiglia della porta accanto". 

Dall'inizio della vicenda di cronaca fino alla condanna, non ha mai mostrato segni di cedimento: mai un pianto, mai un tentennamento. Neanche quando raccontava i dettagli di quella tragica notte. Per questo, in molti l'hanno rinominato "il padre-mostro" o il "padre-killer".

La sua personalità potrebbe ricordare a qualcuno quella di Alessandro Impagnatiello, che nel 2023 ha ucciso a Senago (Milano) la compagna, incinta di sette mesi, Giulia Tramontano, per poi provare a depistare le indagini. 

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