Una notte che passerà alla storia, ma non per i motivi che l’Inter e i suoi tifosi avrebbero desiderato. Il 31 maggio 2025, all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, la squadra nerazzurra è stata travolta dal Paris Saint-Germain in una finale di Champions League senza precedenti, chiusa con un pesantissimo 5-0 a favore dei parigini.
Si tratta della sconfitta più larga mai subita da una squadra nella storia della finale della massima competizione europea per club da quando si chiama Champions League, un record negativo che segna profondamente la storia dell’Inter e del calcio italiano.
La portata del risultato è certificata dai numeri. Mai, nell’era moderna della Champions League, una squadra aveva incassato cinque reti nell’atto conclusivo del torneo. Per trovare un precedente simile bisogna tornare indietro di oltre 63 anni, alla finale di Coppa dei Campioni del 1962, quando il Benfica superò il Real Madrid per 5-3. Da allora, nessuna formazione aveva mai subito una simile “manita” in finale.
Il 5-0 subito dall’Inter non è solo un dato statistico: è il segno di una serata da incubo, in cui la squadra di Simone Inzaghi è stata sopraffatta da un PSG superiore sotto tutti i punti di vista – fisico, tecnico e mentale. I francesi, guidati da Luis Enrique, hanno imposto il loro gioco fin dai primi minuti, lasciando l’Inter senza possibilità di replica.
La partita si è messa subito in salita per i nerazzurri. Già al 12’, l’ex Hakimi ha portato in vantaggio il PSG, finalizzando una splendida azione corale. Otto minuti dopo, al 20’, è arrivato il raddoppio di Doué, che ha sfruttato una deviazione di Dimarco per battere Sommer.
Un uno-due micidiale che ha messo in ginocchio l’Inter e che rappresenta un altro triste primato: mai, nella storia della Champions League, una squadra aveva subito due reti nei primi 20 minuti di una finale.
Il PSG non si è fermato: Doué ha firmato la doppietta personale al 63’, Kvaratskhelia ha calato il poker al 73’, e il giovane Mayulu, appena entrato, ha chiuso i conti all’87’ con il gol del definitivo 5-0.
Una supremazia totale, certificata anche dal dominio nel possesso palla e dalla quantità di occasioni create, tanto che il passivo avrebbe potuto essere ancora più pesante.
L’Inter è apparsa irriconoscibile rispetto al cammino che l’aveva portata fino alla finale. La squadra di Inzaghi ha sofferto il pressing alto e la velocità degli avversari, incapace di reagire dopo il doppio colpo iniziale.
I tentativi di Thuram e Acerbi sono stati neutralizzati da Donnarumma, mentre la difesa nerazzurra è andata in tilt sotto i colpi di un PSG spietato e determinato a conquistare la prima Champions della sua storia.
La differenza di qualità, intensità e organizzazione è stata evidente per tutti i 90 minuti. Il PSG ha saputo sfruttare ogni errore dell’Inter, colpendo con cinismo e dimostrando una maturità da grande squadra europea. Per i nerazzurri, invece, una serata da dimenticare, che lascia spazio a molte riflessioni sul futuro e sulla capacità di reggere la pressione nei momenti decisivi.
Il 5-0 subito in finale non è solo una sconfitta sportiva, ma un vero e proprio spartiacque nella storia dell’Inter. Dopo la delusione di Istanbul contro il Manchester City due anni fa, arriva un altro ko pesantissimo in finale, questa volta con un record negativo che resterà negli annali della Champions League.
Per i tifosi nerazzurri, la notte di Monaco sarà difficile da dimenticare. Lo sport, però, offre sempre una possibilità di riscatto. L’Inter dovrà ripartire da questa disfatta, consapevole che solo attraverso il lavoro e l’autocritica sarà possibile tornare a competere ai massimi livelli europei. Ma la finale del 2025, con quei cinque gol al passivo, resterà per sempre una ferita aperta nella memoria del popolo interista.