La Juventus è pronta a voltare pagina. Dopo settimane di indiscrezioni e tensioni interne, il club bianconero ha ufficializzato l’arrivo di Damien Comolli come nuovo Direttore Generale, un segnale inequivocabile che la rivoluzione voluta da John Elkann è entrata nel vivo.
Ora, l’attenzione si concentra tutta sul divorzio con Cristiano Giuntoli, il direttore tecnico il cui addio è ormai solo questione di ore e di dettagli formali.
La decisione di interrompere il rapporto con Giuntoli è maturata dopo una stagione che, nonostante il ritorno in Champions League e la vittoria della Coppa Italia nel 2024, non ha convinto la proprietà.
Le aspettative erano ben diverse: la Juve puntava a un ritorno stabile ai vertici del calcio italiano ed europeo, ma il progetto tecnico affidato all’ex dirigente del Napoli si è arenato su una serie di errori strategici e di mercato.
Tra i punti più contestati, la scelta di puntare su Thiago Motta come allenatore, esonerato dopo appena dieci mesi, e alcune operazioni di mercato considerate fallimentari, come la cessione di Huijsen al Bournemouth per soli 18 milioni di euro, rivenduto pochi giorni fa dal club inglese al Real Madrid per ben 60 milioni. Un mix di decisioni che hanno minato la fiducia della proprietà, portando Elkann a optare per una svolta netta e immediata.
Nonostante il clima teso degli ultimi giorni, la separazione tra Giuntoli e la Juventus avverrà in modo consensuale. Le parti stanno infatti definendo i dettagli della risoluzione anticipata del contratto, che avrebbe dovuto legare il dirigente toscano al club fino al 2028.
Secondo quanto riportato da più fonti, si va verso un accordo che prevede una buonuscita per Giuntoli, la classica formula dell’incentivo all’esodo che consentirà al dirigente di lasciare Torino senza contenziosi e con la possibilità di guardare subito a nuove opportunità, probabilmente all’estero.
La proprietà bianconera, dal canto suo, ha scelto la strada della discontinuità totale: insieme a Giuntoli, lasceranno la Juventus anche i suoi principali collaboratori, Giuseppe Pompilio e Stefano Stefanelli. Una scelta che segna la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova era.
L’ufficialità dell’arrivo di Damien Comolli ha già dato una nuova fisionomia alla dirigenza della Juventus. Il dirigente francese, ex presidente del Tolosa e con un passato in club di primo piano come Arsenal, Tottenham e Liverpool, avrà la responsabilità dell’area sportiva maschile, oltre che delle direzioni marketing e commerciale.
Al suo fianco, Giorgio Chiellini, promosso a Director of Football Strategy, rappresenterà il punto di continuità con la storia e i valori bianconeri.
Il nuovo corso, fortemente voluto da Elkann, punta su competenze internazionali e su una visione manageriale più moderna, con l’obiettivo di riportare la Juve ai vertici attraverso una gestione più rigorosa e una strategia di mercato più efficace.
Nel puzzle dirigenziale potrebbe trovare spazio anche il ritorno di Matteo Tognozzi come capo osservatori, a conferma della volontà di rafforzare ogni settore del club.
Per Giuntoli, che lascia la Juventus dopo appena due stagioni e con l’amarezza di un progetto non decollato, si aprono ora scenari interessanti.
Il suo profilo resta molto apprezzato sia in Premier League che nella Saudi Pro League, dove potrebbe ripartire forte dell’esperienza maturata tra Napoli e Torino.
La Juventus, intanto, si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia, con la speranza che la rivoluzione appena iniziata possa riportare entusiasmo, risultati e stabilità.