02 Jun, 2025 - 11:43

Alberto Stasi colpevole o innocente? Duro confronto tra la criminologa Anna Vagli e Andrea Lombardi

Alberto Stasi colpevole o innocente? Duro confronto tra la criminologa Anna Vagli e Andrea Lombardi

Alberto Stasi colpevole o innocente? Duro confronto tra la criminologa Anna Vagli e il giornalista Andrea Lombardi.

Durante la trasmissione "Calibro 8", condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus, Vagli e Lombardi si sono confrontati sulla posizione di Alberto Stasi e sui recenti sviluppi del caso Garlasco.

Le tesi contrastanti su Alberto Stasi: colpevolezza e innocenza

Il delitto di Garlasco, con l’omicidio di Chiara Poggi nel 2007 e la successiva condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere, continua a dividere l’opinione pubblica e il mondo giudiziario. Il caso, segnato da processi, assoluzioni, condanne e nuove indagini, è emblematico delle incertezze e delle complessità della giustizia italiana. Ecco un’analisi delle principali ragioni sostenute da chi ritiene Stasi colpevole e da chi, invece, ne difende l’innocenza.

Le ragioni di chi sostiene la colpevolezza di Alberto Stasi

  • 1. Quadro indiziario convergente

La Corte di Cassazione ha sottolineato come i molteplici indizi a carico di Stasi si integrino “come tessere di un mosaico”, formando un quadro d’insieme che porta alla sua responsabilità “oltre ogni ragionevole dubbio”.

  • 2. La finestra temporale

Stasi non avrebbe un alibi solido nel lasso di tempo tra le 9:12 (quando Chiara disattiva l’allarme di casa) e le 9:36 (quando lui inizia a lavorare al computer), periodo compatibile con l’omicidio.

  • 3. Le scarpe “immacolate”

Un elemento chiave è rappresentato dalle scarpe pulite di Stasi quando scopre il cadavere: secondo la sentenza, chiunque fosse entrato nella villetta avrebbe dovuto sporcarsi attraversando il pavimento insanguinato.

  • 4. Impronte e DNA

Impronte dell’anulare destro di Stasi sono state trovate sul dispenser del sapone nel bagno dove l’assassino si sarebbe lavato. Sullo stesso dispenser c’era il sangue della vittima misto al DNA di Stasi.

  • 5. La bicicletta e i pedali

Una testimone vide una bici nera da donna (come quella della famiglia Stasi) vicino alla casa di Chiara. Sui pedali della bicicletta di Stasi fu trovato materiale riconducibile a Chiara Poggi, anche se la difesa ha contestato la validità degli accertamenti.

  • 6. Contraddizioni e bugie

La Corte ha rilevato incongruenze nei racconti di Stasi e il tentativo di sviare le indagini subito dopo il delitto, oltre all’assenza di pietà nei confronti della vittima.

  • 7. Profilo psicologico e movente

Alcune consulenze hanno ipotizzato una tendenza alla parafilia e una “ossessiva visione di materiale pornografico”, ritenendo questi elementi potenzialmente collegati al movente del delitto.

Le ragioni di chi sostiene l’innocenza di Alberto Stasi

  • 1. Assenza di prove dirette

Nessuna prova diretta (come l’arma del delitto, mai ritrovata) collega Stasi all’omicidio. Le sentenze di assoluzione in primo e secondo grado sottolineavano come gli indizi fossero “privi di forza logica e non attendibili”.

  • 2. Le scarpe pulite: segno che non è entrato

Secondo la difesa e alcuni osservatori, il fatto che Stasi avesse le scarpe pulite dimostra che non è mai entrato nella villetta. L’idea che abbia ucciso, si sia cambiato e abbia eliminato ogni traccia sarebbe, per la difesa, un’ipotesi “arzigogolata” e non lineare.

  • 3. L’alibi informatico

Stasi ha sempre sostenuto di aver lavorato al computer la mattina del delitto. Il giudice che lo assolse in primo grado sottolineò che i dati informatici furono “sporcati” da procedure scorrette dei carabinieri, rendendo impossibile una verifica oggettiva dell’alibi.

  • 4. Errori e superficialità nelle indagini

Anche la Cassazione ha riconosciuto che le indagini furono “non limpide, caratterizzate anche da errori e superficialità”, come la tardiva acquisizione della bicicletta nera da donna.

  • 5. Nessun movente chiaro

Non è mai stato individuato un movente solido e credibile che spinga Stasi a uccidere la fidanzata. Le ipotesi su parafilie e ossessioni pornografiche sono state considerate suggestioni più che prove.

  • 6. Possibilità di errore giudiziario

Alcuni esperti, come l’ex capo del RIS Giampietro Lago, hanno sottolineato che l’errore giudiziario è sempre possibile e che il caso Stasi rimane emblematico delle incertezze della giustizia, soprattutto in assenza di prove decisive e con la presenza di nuovi elementi investigativi su altri possibili sospettati.

  • 7. Riapertura delle indagini su altri soggetti

La recente iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, ha riacceso i dubbi e riaperto il dibattito, suggerendo che la verità giudiziaria potrebbe non coincidere con quella storica.

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