01 Jun, 2025 - 22:06

Garlasco, qual è il movente? Dal video hot di Alberto Stasi e Chiara Poggi ai porno "violenti"

Garlasco, qual è il movente? Dal video hot di Alberto Stasi e Chiara Poggi ai porno "violenti"

Il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, è uno dei casi di cronaca nera più discussi e controversi dell’ultimo ventennio italiano. Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata uccisa nella villetta di famiglia. Il fidanzato, Alberto Stasi, fu condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, ma il movente dell’omicidio non è mai stato chiarito fino in fondo.

A distanza di anni, il caso continua a generare interrogativi, sospetti e nuove piste, tra cui quella legata ai video intimi della coppia e all’ossessione di Stasi per la pornografia, anche di tipo violento.

Alberto Stasti e Chiara Poggi: una relazione apparentemente normale

Chiara Poggi e Alberto Stasi erano una coppia come tante, almeno all’apparenza. Giovani, benestanti, studenti universitari, con una cerchia di amici comuni. Eppure, dietro la facciata di normalità, si celavano dinamiche più complesse.

Dalle indagini è emerso che Chiara stava vivendo un periodo di crisi sentimentale, divisa tra due uomini: Stasi e un altro adulto di Garlasco, come rivelato da alcune email scambiate con un’amica pochi mesi prima dell’omicidio. Questa relazione parallela, rimasta a lungo in secondo piano, è tornata al centro delle nuove indagini.

Il video intimo di Alberto e Chiara: un segreto di coppia diventato pubblico

Uno degli elementi più discussi è il cosiddetto “video hot” che ritraeva Chiara e Alberto in momenti di intimità. Il fratello di Chiara, Marco, raccontò ai carabinieri di aver scoperto l’esistenza del video circa un anno prima del delitto, mentre utilizzava il computer della sorella, spesso condiviso anche con amici come Andrea Sempio, oggi indagato in concorso nell’omicidio.

Il file, trasferito tramite MSN Messenger, sarebbe stato facilmente accessibile a chiunque avesse usato quel pc, alimentando il sospetto che altri giovani del gruppo potessero averlo visto.

La questione del video è stata confermata dallo stesso Stasi, che ne parlò con Marco Poggi dopo il funerale di Chiara, ammettendo che si trattava di un filmato privato girato col cellulare durante una vacanza. Tuttavia, non ci sono prove che il video sia stato diffuso o abbia provocato scandali diretti tra i coetanei, ma la sua esistenza ha contribuito a creare un clima di tensione e imbarazzo attorno alla vittima e al suo fidanzato.

La pornografia “violenta” e la presunta parafilia di Stasi

Durante le indagini, sul computer di Alberto Stasi furono trovati migliaia di file pornografici, accuratamente catalogati, alcuni dei quali a contenuto esplicitamente violento.

Gli psicologi del carcere di Bollate, dove Stasi sta scontando la pena, hanno parlato di una possibile “parafilia”, cioè una tendenza a ricercare piacere sessuale in situazioni non convenzionali, pur senza diagnosticare un vero e proprio disturbo. Secondo una relazione del febbraio 2024, questa inclinazione potrebbe essere collegata al movente o quanto meno all’occasione del delitto, suggerendo che la sfera sessuale abbia avuto un ruolo centrale nella tragedia.

La cugina di Chiara, Stefania Cappa, ha dichiarato che la vittima le aveva confidato che Stasi “guardava cose pornografiche”, senza però esprimere giudizi di condanna. La complicità nella coppia non implicava necessariamente l’accettazione di tutte le abitudini dell’altro, e secondo alcuni, proprio la divergenza tra la “pudicizia” di Chiara e le ossessioni di Stasi avrebbe potuto generare conflitti.

Movente del delitto di Garlasco: gelosia, vergogna o ricatto?

Le ipotesi sul movente si sono susseguite negli anni:

  • Gelosia o crisi di coppia: La scoperta di una relazione parallela di Chiara potrebbe aver scatenato una reazione di gelosia o di rabbia in Stasi, o in qualcun altro del gruppo.
  • Vergogna o paura dello scandalo: Il timore che il video intimo potesse essere visto o diffuso tra amici e conoscenti, in un contesto di provincia dove la reputazione conta, avrebbe potuto spingere qualcuno a un gesto estremo.
  • Ricatto o pressione psicologica: La presenza di materiale compromettente, unita alla fragilità emotiva e alle tensioni interne al gruppo, avrebbe potuto alimentare dinamiche di ricatto o di pressione psicologica, anche da parte di terzi.

Nuove indagini e piste alternative

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, il caso Garlasco è tutt’altro che chiuso. Le indagini sono state riaperte nel 2025, con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, e la riesamina di vecchi reperti e testimonianze. Gli inquirenti stanno valutando se il movente possa essere collegato non solo alla sfera sessuale, ma anche a dinamiche di gruppo, gelosie e segreti condivisi, come suggerito dal fatto che più persone avevano accesso al computer e ai file privati della vittima.

 

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