03 Jun, 2025 - 10:14

Chi è Gennaro Maffia, l'uomo fermato a Barcellona per il duplice omicidio di Bologna: "Non sta bene"

Chi è Gennaro Maffia, l'uomo fermato a Barcellona per il duplice omicidio di Bologna: "Non sta bene"

Si chiama Gennaro Maffia l'uomo fermato con l'accusa di aver ucciso i conquilini Luca Gombi e Luca Monaldi, trovati morti nella loro casa di piazza dell'Unità, nel quartiere Bolognina, ieri mattina, 2 giugno 2025. 

Gli agenti lo hanno intercettato all'aeroporto di Barcellona: il sospetto è che stesse cercando di raggiungere moglie e figlio in Venezuela. Il cugino, intervistato dai giornalisti, ha raccontato che ultimamente "non stava bene" e sembrava agitato. 

Chi è Gennaro Maffia, fermato per il duplice omicidio di Bologna

Maffia ha 48 anni. È di origini italiane, ma è nato a Caracas, dove ha lasciato la sua famiglia. Da agosto 2024 era in affitto in una delle stanze dell'abitazione che Luca Gombi aveva ereditato dai genitori alla Bolognina e in cui viveva con il marito Luca Monaldi.

Poi qualcosa, tra loro, si è incrinato. Ieri mattina, 2 giugno 2025, un vicino di casa ha sentito qualcuno urlare e, preoccupato, ha chiamato il 112. All'arrivo dei soccorritori, sia Gombi che Monaldi erano morti: il primo con una profonda ferita all'addome, eviscerato; il secondo accoltellato alla gola in modo violento.

Maffia, invece, non c'era: era irreperibile. In serata, dopo lunghe ricerche, è stato intercettato all'aeroporto El Prat di Barcellona e fermato con l'accusa di duplice omicidio: forse era diretto in Venezuela. 

La vendita dell'appartamento e le liti: il possibile movente

Secondo le prime ricostruzioni, Gombi e Monaldi avevano messo in vendita l'appartamento. Il loro sogno era "trasferirsi in campagna, allevare animali per una vita più lenta, semplice", ha ricordato un conoscente a Il Corriere della Sera.

Maffia - che avrebbe dovuto lasciare l'alloggio - li aveva denunciati per aver cambiato la serratura. Erano iniziate, così, le discussioni. Sempre più frequenti, sempre più violente. Tanto da richiedere, più volte, l'intervento delle forze dell'ordine e la mediazione di familiari. 

L'ultima volta, pochi giorni fa, quando la coppia si era messa in contatto con un cugino del 48enne. "Mi dissero che Gennaro non stava bene, e provai a convincerlo ad andare via. Forse, il preliminare della vendita era previsto a giorni", ha raccontato l'uomo.

"Aveva paura di essere ucciso, ma non so da chi", ha aggiunto. Alla fine, il tragico epilogo. Un delitto che il questore di Bologna, Antornio Sbordone, ha definito "ferocissimo". 

I messaggi di cordoglio per Luca Gombi e Luca Monaldi sui social

Gombi e Monaldi avevano 50 e 54 anni. Il primo era nato e cresciuto in città; il secondo, originario di Terontola, in provincia di Arezzo, ci si era trasferito per amore, dopo aver gestito, per una vita, il negozio di calzature di proprietà dei genitori, oggi defunti.

Erano una coppia affiatata: lo si capisce dai social, dove, non di rado, si scambiavano messaggi affettuosi; ma anche dalla testimonianza dei vicini. Uno di loro ha dichiarato che dopo l'unione civile, nel 2023,

virgolette
avevano fatto vedere le fedi a tutti in una riunione condominiale. Li chiamavamo Crick e Crock, perché erano sempre insieme, si mettevano la stessa maglia ma di colori diversi.

La notizia della loro morte ha lasciato esterrefatta la comunità locale. "Ciao Luca, ti voglio ricordare così. Fai buon viaggio", scrive un amico di Gombi sui social, pubblicando una loro vecchia foto. "Il G.S. Terontola e il Comitato Sagra di Bacialla si uniscono al lutto della famiglia Monaldi", si legge ancora su Facebook.

Intanto, le indagini proseguono serrate per arrivare alla verità. Da chiarire, in particolare, se l'aggressione sia stata premeditata oppure se sia avvenuta al culmine dell'ennesimo litigio tra la coppia e il presunto killer.

Per farlo, gli inquirenti stanno ricostruendo i movimenti di Maffia nelle ore precedenti e successive a quanto avvenuto in piazza dell'Unità, per capire, ad esempio, quando abbia acquistato il biglietto per l'estero. Si aspettano sviluppi. 

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