Tragico epilogo per Giuseppe Autrù, l'uomo scomparso dal quartiere Ponticelli, a Napoli, in circostanze allarmanti lo scorso 17 maggio 2025.
Dipendente presso il cinema di Bagnoli, nei giorni successivi non aveva più dato sue notizie ai familiari, che, preoccupati, avevano denunciato l'accaduto alle autorità competenti.
Tag24 aveva seguito il caso sin dal principio, e la speranza di una conclusione positiva era perdurata fino al 2 giugno.
È stato ritrovato privo di vita, con grande dolore da parte di parenti, amici e conoscenti, nonché di tutte le persone che, da ogni parte d’Italia, avevano pubblicato appelli sui social network auspicando un suo rientro nel minor tempo possibile.
Le spoglie mortali di Autrù sono state rinvenute lo scorso lunedì, nei pressi della stazione della Circumvesuviana Madonnelle.
L’uomo presentava una coltellata al torace. Sarà compito del medico legale stabilire con certezza le cause della morte.
Potenziale omicidio o suicidio? Al momento non è dato saperlo. L’unica cosa certa è che una famiglia è ora orfana del suo membro principale.
I familiari del sessantuenne avevano pubblicato un appello in esclusiva per Tag24 in cui sono stati ricostruiti i punti salienti e antecedenti alla sua sparizione.
"Al momento della scomparsa non ero in casa, c'era mia madre", aveva raccontato il figlio di Giuseppe Autrù, nei giorni immediatamente successivi alla sparizione.
Il giovane aveva spiegato che il padre stava attraversando un periodo di forte fragilità, dovuto a problemi di salute, e che poteva trovarsi in uno stato confusionale.
L'appello accorato lanciato alla cittadinanza era stato condiviso centinaia di volte sui social.
"Chiunque lo veda è pregato di contattare tempestivamente il 112", avevano scritto i familiari. "Vi chiediamo anche di non lasciarlo solo: offritegli un bicchiere d’acqua, un pasto caldo, restate con lui fino al nostro arrivo o all’arrivo delle forze dell’ordine".
"Vi ringraziamo per le segnalazioni ricevute – aveva aggiunto la famiglia – ma potete anche avvicinarvi a lui con tranquillità, senza timore: il vostro gesto potrebbe essere decisivo per riportarlo a casa sano e salvo".
Quando scompare una persona, il tempo è un fattore cruciale. Le famiglie di Giuseppe Autrù, come tante altre in situazioni simili, lo sapevano bene.
Per questo, oltre ad allertare subito le forze dell’ordine, è fondamentale anche contattare alcune delle associazioni più attive e riconosciute in Italia.
Tra queste, il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV e Penelope Italia OdV, realtà specializzate nel fornire supporto concreto e immediato ai familiari colpiti da queste tragedie.
Il loro intervento si era rivelato determinante in molti casi, non solo per velocizzare le ricerche ma anche per prevenire eventuali rischi.
Grazie all’esperienza maturata sul campo e alla collaborazione con le autorità, queste organizzazioni avevano contribuito alla risoluzione di numerosi casi in passato.
Per ricevere supporto o segnalare informazioni, i numeri da contattare erano il +39 388 189 4493 per il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV e il +39 379 284 9515 per Penelope Italia OdV. Resta sempre attivo, inoltre, il numero unico europeo d’emergenza 112.
Le due associazioni operavano 24 ore su 24, sette giorni su sette, mettendo a disposizione delle famiglie una rete di professionisti e volontari pronti a intervenire in qualsiasi momento.
Oltre al supporto logistico e operativo, garantivano anche assistenza psicologica, legale e investigativa, tutelando non solo la persona scomparsa ma anche l’equilibrio emotivo dei loro cari.