03 Jun, 2025 - 18:00

Inzaghi ufficiale all'Al Hilal: quanto guadagnerà il tecnico piacentino?

Inzaghi ufficiale all'Al Hilal: quanto guadagnerà il tecnico piacentino?

Il 2025 di Simone Inzaghi si è chiuso nel peggiore dei modi. L’allenatore piacentino, dopo aver accarezzato il sogno europeo, è uscito dalla scena interista con una delle sconfitte più dolorose della storia recente del club: il 5-0 subito nella finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain.

Un’umiliazione totale, che ha cancellato in un colpo solo mesi di lavoro e ambizioni, e che ha fatto traballare definitivamente le certezze dell’allenatore e della società. L’Inter, dopo aver mancato anche l’obiettivo Coppa Italia ed essersi classificata al secondo posto in Serie A, ha chiuso l’annata senza titoli. Un bilancio amarissimo, inaccettabile per una società che punta ai vertici del calcio europeo. Inzaghi, scosso dalla debacle continentale e deluso dall’andamento primaverile della squadra, ha deciso di voltare pagina.

Nessun annuncio dilazionato, nessun tentennamento: la sua nuova destinazione è l’Al-Hilal, club saudita ambizioso e protagonista di investimenti faraonici, deciso a rafforzare ulteriormente la sua immagine nel panorama calcistico globale. Dopo giorni di riflessione e trattative, è ufficiale: Simone Inzaghi lascia l’Inter e si trasferisce in Arabia Saudita.

Un’offerta faraonica: quanto guadagnerà Inzaghi all'Al-Hilal?

A convincere Inzaghi non è stato solo il desiderio di cambiare aria dopo una stagione logorante, ma anche una proposta economica senza precedenti nella sua carriera. L’Al-Hilal, infatti, gli ha messo sul tavolo un contratto da 60 milioni di euro complessivi, articolato su due stagioni: 30 milioni per la stagione 2025/2026 e altri 30 per la 2026/2027.

Parliamo di una cifra che lo proietta tra gli allenatori più pagati al mondo, alla pari di tecnici del calibro di Guardiola, Klopp e Mourinho. Un ingaggio che ha pochi eguali nel panorama attuale e che testimonia la volontà del club saudita di puntare su di lui come guida tecnica di un progetto ambiziosissimo.

Il contratto prevede anche bonus legati alla vittoria del campionato, della coppa nazionale e della Champions asiatica, oltre a benefit logistici e familiari per garantire al tecnico e al suo staff la massima serenità fuori dal campo. È la prima esperienza di Inzaghi lontano dall’Italia, ma si tratterà di una parentesi tutt’altro che marginale, bensì centrale per costruire una nuova credibilità internazionale, anche in un contesto calcistico in evoluzione.

Una rosa da sogno e un solo obiettivo: vincere con l'Al-Hilal

All’Al-Hilal, Inzaghi troverà un ambiente ricchissimo di risorse e ambizioni. La squadra vanta già giocatori del calibro di Neymar, Rúben Neves, Milinković-Savić, Mitrović e Koulibaly, e la dirigenza è pronta a rafforzare ulteriormente la rosa per costruire una corazzata imbattibile in Arabia Saudita e competitiva anche nella Champions League asiatica.

L’obiettivo primario è quello di riprendersi la Saudi Pro League, sfuggita nell’ultima stagione a favore dell’Al-Ittihad di Karim Benzema, e soprattutto tornare a vincere la Champions asiatica, un trofeo che l’Al-Hilal ha già conquistato più volte ma che manca da qualche stagione. L’arrivo di Inzaghi rappresenta il tassello finale di un progetto tecnico di respiro globale: l’ex allenatore dell’Inter porterà con sé il suo staff storico, un modello di gioco consolidato e l’esperienza maturata nei grandi palcoscenici europei.

A lui spetterà il compito di dare identità tattica e mentalità vincente a una rosa piena di stelle, ma ancora alla ricerca di un equilibrio stabile. L’Al-Hilal gli ha affidato le chiavi del progetto tecnico: ora toccherà a lui dimostrare di essere all’altezza.

Una pausa dorata prima di un possibile ritorno in Europa

Simone Inzaghi non vede l’avventura saudita come un esilio, ma come una parentesi strategica nella sua carriera. A 49 anni, l’ex tecnico ex Lazio e Inter ha scelto di allontanarsi temporaneamente dal calcio europeo per vivere un’esperienza nuova, economicamente impattante, ma anche calcisticamente stimolante.

L’idea di fondo è quella di rientrare nel grande calcio europeo entro il 2027, con un bagaglio arricchito da nuove sfide e prospettive. Il precedente di Stefano Pioli, anch’egli approdato nella Saudi Pro League e ora vicino a un ritorno in Serie A, conferma che il passaggio in Medio Oriente non è più visto come un punto di arrivo, ma come una tappa professionale di valore. 

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