Mario Adinolfi è un giornalista e personaggio pubblico che divide, a volte in modo molto netto.
Spesso si ritrova al centro del dibattito politico e culturale. Ma dietro quella facciata a volte dura, si cela una ferita personale profonda: la morte della sorella Ielma, scomparsa tragicamente nel 1994.
Aveva solo 27 anni quando decise di togliersi la vita, lasciando la famiglia in un dolore muto, spiazzante e insormontabile.
Mario ha parlato ai suoi colleghi dell'Isola di questo lutto, dell’incomprensibilità del gesto e il vuoto che da allora non ha mai smesso di accompagnarlo.
Scopriamo i dettagli.
Certe storie lasciano un segno indelebile, ferite che il tempo fatica a cicatrizzare. Quella di Ielma Adinolfi è una di queste.
Sorella minore del giornalista Mario Adinolfi, Ielma se n'è andata troppo presto, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 1997, vinta da quella depressione che a volte si insinua silenziosa e divora l'anima. Avrebbe compiuto 23 anni solo pochi giorni dopo.
Oggi, quando si cerca il suo nome sul web, emerge il ricordo di una giovane donna di grande talento, autrice e regista di un documentario intitolato "Non al denaro, né all’amore, né al cielo", un omaggio a Pier Paolo Pasolini che, purtroppo, è rimasto la sua prima e unica opera.
Il film si concentra sui luoghi dei primi film di Pasolini e sul cambiamento della periferia romana rispetto all'intuizione poetica originaria dello scrittore.
Il film gioca sul confronto tra il sonoro dei film e i luoghi così come sono oggi. Una certa centralità è data anche alla voce narrante di Pasolini, con rare interviste alla televisione nazionale italiana.
Insomma un talento promettente, quello di Ielma, che se n'è andata troppo presto, fagocitata da quel male oscuro che, a volte, non lascia scampo.
Mario la descrive con parole cariche di affetto e ammirazione: "una donna unica, senza difetti: bella, di una cultura colossale, poliglotta, creativa, mite, determinata, sensibile". Una luce brillante, spentasi troppo in fretta.
La sua scomparsa, come ha raccontato più volte Mario Adinolfi, anche nel suo libro "Email – lettera dalla generazione invisibile" e attraverso toccanti post sui social media, è stata un evento devastante, un trauma che ha avuto ripercussioni profonde sulla sua vita e su quella di tutta la famiglia.
Lo stesso Mario ha confessato che la perdita di Ielma è stata la causa scatenante del suo aumento di peso, una lotta che lo accompagna ancora oggi. Come lui stesso ha confessato, infatti, all'Isola è la prima volta che sta dimagrendo.
Ielma portava il nome della nonna paterna, napoletana. Suo padre era Ugo Adinolfi, un dirigente ministeriale con un passato da attore, e sua madre Louise, di origini australiane.
Quella notte di ottobre, Ielma era a letto con la madre. Louise, che allora aveva 50 anni, si assopì per un istante. Un istante fatale.
Ielma, che ormai non riusciva più a dormire a causa della depressione, colse quel momento per sfuggire all'abbraccio materno. Riuscì a guadagnare quei pochi metri che le permisero di aprire la finestra della cucina, sollevare la tapparella e lanciarsi nel vuoto.
L'urlo disperato della madre, che si risvegliò di soprassalto, riuscì solo a sfiorare il lembo della sua camicia da notte, senza riuscire a trattenerla.
Le parole con cui Mario Adinolfi ha descritto i momenti successivi sono un pugno nello stomaco, un racconto crudo e doloroso: "Non l’ho mai vista così bella come sul selciato, finalmente in pace, con il sangue a formarle attorno alla testa una sorta di aureola. Non ho mai pianto e urlato e sofferto quanto nelle ore trascorse a cercare da solo a colpi di spazzolone di far sparire le tracce vermiglie ostinate (…) dall’asfalto". Immagini che trasmettono tutta la disperazione e l'orrore di quella perdita.
La morte di Ielma, ha spiegato Mario, ebbe "le conseguenze di una bomba atomica" sulla sua famiglia. Oltre all'impatto sulla sua salute fisica, la tragedia segnò profondamente anche il suo primo matrimonio e contribuì al declino della salute del padre, scomparso nel 2016 dopo una lunga serie di problemi.
Durante la sua partecipazione all'Isola dei Famosi nel 2025, Mario ha ribadito come quel lutto sia stato il punto di svolta che lo ha portato a un drastico aumento di peso, fino a raggiungere i 200 kg.
La storia di Ielma Adinolfi è un monito sulla fragilità dell'esistenza e sulla devastazione che la depressione può causare. Ma è anche il ricordo di una giovane donna di grande talento e sensibilità, la cui luce, seppur breve, ha lasciato un segno profondo in chi l'ha conosciuta e amata.