Hanno cercato il suo corpo per ottanta anni ma la soluzione del giallo potrebbe essere a una svolta. Enrico Bocci, avvocato fiorentino, partigiano, membro del Partito d'Azione, era il coordinatore della emittente clandestina Radio Cora, che raccoglieva notizie sulla dislocazione e i movimenti delle truppe tedesche trasmettendole al comando alleato.
I componenti vennero scoperti il 7 giugno del '44 mentre erano riuniti in un appartamento in piazza D'Azeglio, nel centro di Firenze. I nazisti irruppero in quei locali e li catturarono tutti ad eccezione del radiotelegrafista Luigi Morandi che reagì e in uno scontro a fuoco uccise uno degli aggressori. Rimase ferito e poco dopo il partigiano morì in ospedale. I suoi compagni di lotta vennero trasferiti a Villa Triste, in via Bolognese 67, così chiamata perché al suo interno i detenuti venivano torturati e sottoposti a brutali interrogatori. Alcuni dei componenti di Radio Cora vennero fucilati a Cercina, sulle falde del Monte Morello, il 12 giugno del 1944, ma tra loro non c'era Enrico Bocci. Il suo corpo mai è stato trovato.
Le ricerche dello studioso Federico Maistrello hanno portato a ipotizzare che i nazisti abbiano ucciso e sepolto l'avvocato fiorentino a Villa Triste, nascondendolo sotto il pavimento di una delle celle. La Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste vorrebbe esplorare il seminterrato di quella casa di via Bolognese per dare una giusta sepoltura a questo eroe della resistenza fiorentina. Al cimitero di Trespiano, nel quadrilatero di Giustizia e Libertà, c'è una pietra con il nome di Enrico Bocci. Solo una pietra.