Unknown – Senza identità è uno di quei thriller indimenticabili che non lasciano scampo sino all'ultimo minuto, tra inseguimenti, misteri e identità che si confondono.
Con un Liam Neeson in grande forma, il film porta più volte lo spettatore a chiedersi: chi è davvero il protagonista?
Se il finale ti ha lasciato un po’ spiazzato, qui trovi una spiegazione semplice e diretta, che chiarisce i punti chiave.
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Prima di continuare nella lettura, guardate il trailer, grazie al canale MovieDigger:
Immaginate di essere un sicario esperto, ma di aver perso la memoria e, man mano che i ricordi riaffiorano, di provare una profonda repulsione per la vostra vita precedente.
Neeson veste i panni di Martin Harris, un bioscienziato apparentemente sposato con un'altra scienziata, Liz (interpretata da January Jones). O, almeno, questo è ciò che lui crede.
Durante una conferenza scientifica a Berlino, Harris è vittima di un grave incidente automobilistico che gli causa una seria ferita alla testa e cancella gran parte dei suoi ricordi. Quando tenta di ricongiungersi con la moglie, fa una scoperta sconcertante: un altro uomo (Aidan Quinn) ha assunto la sua identità, presentandosi come il vero Martin Harris.
Quello che inizialmente si configura come un avvincente thriller psicologico, si trasforma quasi subito in un'avvincente spy story, man mano che Harris inizia a ricostruire il puzzle della sua esistenza.
Si scopre che l'identità del "bioscienziato Martin Harris" era solo una copertura per la sua reale missione. "Martin" e "Liz", in realtà, erano stati inviati a Berlino con l'obiettivo di assassinare un eminente scienziato, il professor Bressler (Sebastian Koch).
Bressler aveva sviluppato una rivoluzionaria varietà di mais geneticamente modificato, capace di crescere in qualsiasi condizione climatica. Una scoperta di portata epocale, che prometteva benefici per l'intera umanità, ma che rappresentava una minaccia per le potenti multinazionali agricole che detenevano il controllo del mercato mondiale del mais.
Il "nuovo" Martin, quello emerso dopo l'incidente e l'amnesia, si ritrova moralmente contrario all'idea di uccidere Bressler. Tuttavia, la consapevolezza arriva troppo tardi.
Quando finalmente comprende la verità sulla sua identità e sulla sua missione, scopre anche che lui e Liz avevano già piazzato un ordigno esplosivo nella suite d'albergo di Bressler. Il resto del film si trasforma in una disperata corsa contro il tempo per sventare un assassinio in cui Martin non crede più, visto che adesso si sente redento.
Al di là dell'azione mozzafiato e della presenza imponente di Liam Neeson, "Unknown" è, in ultima analisi, una riflessione sui limiti della capacità di cambiamento di un individuo.
La trasformazione interiore di Martin non sarebbe stata possibile senza l'intervento di Gina, la tassista che gli salva la vita. Subito dopo l'incidente, mentre rischiava di annegare nel fiume Sprea, Martin viene soccorso da Gina (Diane Kruger), una rifugiata bosniaca che lavora come tassista.
Presto, però, anche Gina si ritrova in pericolo. Mentre Martin cerca di far luce sul suo passato, i suoi ex datori di lavoro tentano ripetutamente di eliminarlo per chiudere la "pratica in sospeso", e Gina viene inevitabilmente coinvolta nello scontro.
Questa situazione la costringe a sua volta a cambiare, a lottare e persino a uccidere per la propria sopravvivenza.
Man mano che Martin recupera frammenti della sua vera identità, si rende conto di essere responsabile non solo del complotto contro Bressler, ma anche, in parte, di tutto ciò che sta accadendo a Gina.
Nella sua vita precedente, i "danni collaterali" erano considerati un costo accettabile dell'operazione. Ma per il Martin di adesso, la salvezza di Gina diventa una priorità. La domanda che si pone è: è troppo tardi per rimediare?
Negli ultimi venti minuti del film, Martin e Gina si lanciano in una frenetica lotta per sventare l'attentato a Bressler. Riescono solo parzialmente nel loro intento.
Pur riuscendo a salvare Bressler e i suoi figli, non possono impedire che la bomba esploda, devastando l'hotel, anche se, fortunatamente, sembra che nessuno rimanga ferito nell'esplosione.
Dopo aver sventato l'assassinio, a Martin rimane un ultimo compito: recuperare i risultati della ricerca di Bressler.
Per farlo, si trova faccia a faccia con il suo sostituto, l'impostore Martin, in uno scontro finale. Questa sequenza rappresenta simbolicamente la battaglia interiore tra il Martin che era e quello che è diventato.
Il Martin "illuminato" riesce alla fine a sconfiggere l'impostore, ma solo dopo aver recuperato gli ultimi frammenti della sua memoria passata, comprese le sue letali abilità nel combattimento corpo a corpo.
Martin uccide brutalmente l'impostore, e in quel momento comprende i limiti della sua trasformazione. Può anche essere una persona nuova, ma dentro di sé rimane un assassino spietato.
Peggio ancora, Gina assiste a questa scena. Per un istante, teme persino che Martin possa rivolgere quella violenza contro di lei. Vedendo la ferocia di cui è capace, la sua percezione di lui cambia. Attraverso lo sguardo di Gina, Martin capisce che non può semplicemente cancellare i peccati del suo passato.
Nonostante ciò, il film si conclude con una nota di speranza. Dopo che Bressler ha reso pubblica la sua ricerca, Martin e Gina ottengono nuove identità che permetteranno loro di ricominciare, o almeno di provarci.