08 Jun, 2025 - 12:32

L'esonero di Spalletti prende quota, chi arriva al suo posto? Pioli in pole, Ranieri il sogno

L'esonero di Spalletti prende quota, chi arriva al suo posto? Pioli in pole, Ranieri il sogno

La sconfitta per 3-0 contro la Norvegia ha scosso profondamente l’ambiente della Nazionale italiana, mettendo Luciano Spalletti di fronte a un bivio che pochi avrebbero immaginato solo un anno fa, dopo il suo arrivo sulla panchina azzurra.

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, non ha nascosto la sua amarezza per la debacle di Oslo e, soprattutto, ha lasciato intendere che la posizione del commissario tecnico è tutt’altro che salda. “Si può perdere, ma non così. Così non lo accetto. Spalletti? Non posso dire se resta”, ha dichiarato Gravina, sottolineando come il futuro della guida tecnica sia in discussione e che le valutazioni definitive saranno fatte dopo la partita contro la Moldavia.

La crisi azzurra e l'esonero di Spalletti

Il ko contro la Norvegia non è stato solo una battuta d’arresto sportiva, ma ha rappresentato un campanello d’allarme sulla tenuta psicologica e tecnica della squadra. L’Italia, ora in difficoltà nel percorso di qualificazione ai Mondiali 2026, rischia di dover affrontare per la terza volta consecutiva il dramma dell’esclusione dalla massima competizione internazionale. Gravina, pur difendendo la figura umana e professionale di Spalletti, ha ammesso che “il modo in cui è successo a Oslo non lo accetto” e che “con Luciano stiamo parlando. Dobbiamo trovare la migliore soluzione per il rilancio”.

Il tecnico toscano, dal canto suo, ha risposto con orgoglio alle critiche, difendendo il proprio lavoro e il gruppo: “Si va avanti con questo progetto, è il migliore che abbiamo valutato”, ha dichiarato, lasciando intendere la volontà di non abbandonare la nave nel momento più difficile. Tuttavia, la pressione dell’opinione pubblica e la necessità di un cambio di rotta potrebbero portare a una svolta già nei prossimi giorni.

Chi può arrivare al posto di Spalletti?

Mentre la FIGC riflette, il toto-allenatore impazza. I nomi più caldi per la successione sono due: Stefano Pioli e Claudio Ranieri. Pioli, ex tecnico del Milan e attualmente all’Al Nassr in Arabia Saudita, viene considerato il favorito per la panchina azzurra.

La sua esperienza, la capacità di lavorare con i giovani e la gestione delle pressioni lo rendono un profilo ideale per affrontare una situazione così delicata. Tuttavia, questioni contrattuali e fiscali potrebbero ritardare il suo eventuale insediamento fino a luglio.

Ranieri, invece, rappresenta il sogno di molti tifosi e il profilo del “salvatore” in grado di restituire entusiasmo e compattezza a una squadra in crisi. Il tecnico romano, 73 anni, ha più volte annunciato il ritiro, ma di fronte alla chiamata della Nazionale potrebbe essere tentato dal coronare la sua carriera con l’esperienza azzurra. La sua figura è vista come quella di un uomo capace di gestire le emergenze e trasmettere valori di appartenenza e sacrificio, elementi che sembrano essere mancati negli ultimi tempi.

Oltre a Pioli e Ranieri, circolano anche suggestioni legate a ex campioni come Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro, che potrebbero essere affiancati da altri protagonisti del Mondiale 2006 per formare uno staff giovane e motivato. Tuttavia, queste ipotesi appaiono al momento più remote rispetto alle candidature dei due tecnici di maggiore esperienza.

Il futuro della Nazionale

La partita contro la Moldavia, in programma lunedì 9 giugno, sarà probabilmente l’ultima spiaggia per Spalletti: solo una vittoria convincente potrebbe riaprire spiragli per la sua permanenza. Subito dopo, è previsto un incontro decisivo tra il ct e Gravina, che potrebbe sancire la fine dell’avventura azzurra dell’allenatore toscano.

In caso di esonero o dimissioni, la FIGC dovrà scegliere rapidamente il nuovo commissario tecnico, chiamato a compiere un autentico miracolo sportivo per riportare l’Italia ai Mondiali e restituire dignità a una maglia che, come ha ricordato Gravina, “non si indossa con il corpo ma con l’anima”.

Le prossime ore saranno dunque decisive per il destino della Nazionale e per capire chi avrà il compito di guidare gli azzurri fuori dalla tempesta.

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