C'è un nuovo drago che vola alto a Hollywood, e non appartiene alla scuderia Disney. A sorprendere pubblico e critica è "Dragon Trainer" ("How to Train Your Dragon"), il primo live action firmato DreamWorks, che ha conquistato il box office USA superando proprio i giganti dell'animazione tradizionale.
Un'impresa non da poco, considerando che finora era stata Disney a dominare la scena degli adattamenti live action. Eppure, questo remake dell'amatissimo film d'animazione del 2010 è riuscito nell'impresa più difficile: onorare l'originale senza tradirlo, emozionare senza stravolgere.
Diretto ancora una volta da Dean DeBlois, lo stesso regista della trilogia animata, "Dragon Trainer" live action ha entusiasmato il pubblico grazie a una combinazione vincente di effetti visivi sbalorditivi, cast azzeccatissimo e un rispetto quasi reverenziale per la storia di Hiccup e Sdentato. Il risultato? Un blockbuster estivo che ha fatto breccia anche nei cuori più diffidenti. Ma cosa rende davvero speciale questa versione? Scopriamolo.
La trama è quella che tutti i fan conoscono e amano: Hiccup, giovane vichingo goffo ma brillante, vive in un villaggio in perenne guerra con i draghi. Quando riesce a catturare un Night Fury (o Furia Buia per gli affezionati al doppiaggio italiano), il più temuto tra tutti, si trova di fronte a una scelta cruciale: uccidere o lasciar andare. Sappiamo tutti come andrà a finire. Da quel momento nasce una delle amicizie più iconiche del cinema recente, quella tra Hiccup e Toothless (il dolcissimo e goffo Sdentato), che cambierà per sempre il destino del loro mondo.
Ma ciò che rende questo live action - firmato DreamWorks - sorprendente è la sua capacità di reinventare senza alterare. Le aggiunte alla trama sono minime e intelligenti, eppure ogni scena è più intensa, ogni emozione amplificata. I paesaggi mozzafiato dell'Irlanda sostituiscono l'estetica digitale del cartone, offrendo una Berk tangibile e viva.
Il direttore della fotografia Bill Pope, con la consulenza di Roger Deakins, ha dato vita a immagini che sembrano dipinte, rendendo le scene di volo spettacolari e coinvolgenti. Girato in formato IMAX, il film è pensato per essere vissuto, non solo guardato.
Dean DeBlois è la mente dietro il successo dell'originale e il cuore pulsante di questo nuovo progetto. Il suo ritorno alla regia e alla sceneggiatura non è una formalità, ma una vera dichiarazione d'intenti: trasformare il live action in un'estensione coerente e potente dell'opera animata. Il regista non si limita a replicare, ma adatta con cura: sa dove osare, sa quando rimanere fedele. La sua regia è un equilibrio perfetto tra nostalgia e innovazione.
L'operazione nostalgia viene completata dal ritorno di John Powell, autore della colonna sonora originale (e mente geniale dietro le musiche di "Rapunzel"). Fin dalle prime note, si viene catapultati indietro nel tempo, con nuovi arrangiamenti che esaltano ancora di più i momenti più emozionanti. Come ha dichiarato un critico USA: "Dal primo ruggito dei draghi al volo finale, è un viaggio sensoriale che travolge".
Grande attenzione anche al cast: Mason Thames (già noto per "The Black Phone") veste i panni di Hiccup con una delicatezza e un'intensità sorprendente. Il suo personaggio, più giovane rispetto alla versione animata, è fresco, autentico e incredibilmente empatico. A colpire è anche la sua chimica con Sdentato, che in questa versione mantiene tratti cartooneschi volutamente voluti dal team di effetti visivi per conservare la sua espressività iconica.
Gerard Butler torna nei panni di Stoick, padre di Hiccup, e la sua performance è più stratificata e intensa che mai. Tra costumi più elaborati e una regia attenta al pathos, il suo Stoick è più umano, più vulnerabile, senza perdere l'autorità che lo contraddistingue. Nick Frost sostituisce Craig Ferguson nel ruolo di Gobber (Skaracchio) e si dimostra all'altezza: divertente, bizzarro, perfettamente calato nella realtà vichinga esagerata del film.
L'intero cast secondario funziona come un'orchestra ben accordata. Gabriel Howell è un Snotlout (Moccicoso) sorprendente, mentre i giovani Astrid, Fishlegs (Gambedipesce Ingerman) e Ruffnut (TestaBruta) si muovono con energia e convinzione, regalando momenti di leggerezza che controbilanciano la tensione epica della narrazione.
Il live action "Dragon Trainer" non solo ha superato le aspettative, ma ha alzato l'asticella per i remake futuri, specialmente quelli DreamWorks, visto che ha azzeccato al primo tentativo in un mondo dominato dalla Disney. Non è solo una nuova versione, è una nuova esperienza. E in un panorama dominato da remake frettolosi e operazioni di marketing, è proprio la passione che traspare in ogni fotogramma a decretarne il successo.
Il film esce in Italia il 13 giugno, ma il ruggito è già arrivato oltreoceano. La Disney è avvisata.