Dopo una stagione deludente culminata con l’ultimo posto in classifica e la retrocessione in Serie B, il Monza ha deciso di voltare pagina. La società brianzola, lasciando alle spalle l’esperienza con Alessandro Nesta, punta su un profilo emergente per rilanciare le proprie ambizioni: Paolo Bianco sarà il nuovo allenatore a partire dal 1° luglio 2025.
Il tecnico ha firmato un contratto biennale, con rinnovo automatico al raggiungimento di determinati obiettivi. Una scelta che segna una netta inversione di rotta: non più un nome altisonante, ma un allenatore giovane, capace e reduce da una seconda parte di stagione in Serie A che non è passata inosservata. Il Monza, retrocesso con largo anticipo, ha bisogno di un rilancio concreto, e lo fa puntando su chi ha già dimostrato di saper ottenere risultati anche in condizioni difficili. Ma chi è davvero Paolo Bianco, e perché è stato scelto proprio lui per questa nuova avventura?
Classe 1977, originario di Foggia, Paolo Bianco ha alle spalle una lunga carriera da difensore, con oltre 400 presenze tra Serie A e B. Dopo il ritiro dal calcio giocato, ha intrapreso la strada dell’allenatore con passione e dedizione, iniziando dalle giovanili e maturando esperienze come collaboratore tecnico in squadre importanti, tra cui Sassuolo e Juventus, dove ha lavorato con mister come Roberto De Zerbi e Massimiliano Allegri.
Tecnico meticoloso, moderno, molto attento alla fase difensiva e alla costruzione del gioco dal basso, Bianco si è fatto conoscere per il suo approccio tattico pragmatico ma ambizioso. La vera svolta è arrivata nella scorsa stagione, quando è stato chiamato alla guida del Frosinone in un momento delicato. Da lì è iniziato un percorso sorprendente, che ha portato la squadra ciociara a una salvezza quasi insperata. Proprio questo exploit ha attirato l’attenzione del Monza, pronto ora a costruire attorno a lui un nuovo progetto vincente.
Quando Bianco è arrivato sulla panchina del Frosinone, la squadra sembrava condannata alla retrocessione. E invece, sotto la sua guida, i giallazzurri hanno completamente cambiato volto. Il nuovo allenatore ha dato subito una svolta alla fase difensiva, correggendo le disattenzioni che avevano affossato il lavoro del suo predecessore. Ma il merito più grande è stato quello di aver restituito fiducia e identità a un gruppo che sembrava disorientato.
Bianco ha valorizzato giovani talenti come Kone e Monterisi, e ha saputo coinvolgere tutta la rosa, introducendo un pressing alto e un gioco verticale, veloce e incisivo. La vittoria per 3-0 in trasferta contro la Sampdoria è stata il punto più alto della sua gestione: una prestazione autoritaria che ha sancito la definitiva svolta e che ha allontanato il Frosinone dalla zona rossa. Con 36 punti finali, la salvezza è diventata realtà anche grazie alla penalizzazione del Brescia, ma il merito tecnico della rimonta è tutto suo.
La scelta del Monza di affidarsi a Paolo Bianco rappresenta una scommessa ambiziosa ma razionale. Il club brianzolo ha bisogno di ritrovare compattezza e identità, e il tecnico pugliese sembra avere le caratteristiche giuste per guidare questa ricostruzione. La Serie B, si sa, è un campionato lungo e complicato, ma Bianco ha già dimostrato di saper leggere le partite e motivare i suoi uomini nei momenti chiave. L’obiettivo è chiaro: risalire subito in Serie A, o quantomeno gettare le basi per un progetto tecnico solido e sostenibile.
Per Bianco, invece, si tratta della prima vera grande occasione per mettersi alla prova in una piazza ambiziosa, con pressioni elevate ma anche con una dirigenza pronta a supportarlo. Se saprà replicare quanto fatto a Frosinone, allora potrà diventare uno dei protagonisti del prossimo campionato cadetto. Il Monza riparte dal basso, ma con idee chiare e un timoniere determinato.