12 Jun, 2025 - 18:19

Labubu-mania: quando i mostri pelosi conquistano il mondo tra FOMO e collezionismo digitale

In collaborazione con
Federica Emeth De Carolis
Labubu-mania: quando i mostri pelosi conquistano il mondo tra FOMO e collezionismo digitale

Un piccolo mostro peloso con denti appuntiti e orecchie elfiche sta conquistando il mondo, dalle strade di Milano ai social media internazionali. La "Labubu mania" ha raggiunto l'Italia nel 2024 con l'apertura del primo negozio Pop Mart a Milano, situato in Corso Buenos Aires 3, e nel 2025 il fenomeno è esploso definitivamente, trasformando questi piccoli pupazzetti in veri e propri oggetti del desiderio per Millennials e Gen Z.

Creati dall’artista di Hong Kong Kasing Lung nel 2015, I Labubu sono dei piccoli giocattoli collezionabili. Ma cosa ha trasformato questi personaggi, inizialmente nati come illustrazioni per libri di fiabe nordiche, in un fenomeno commerciale da milioni di dollari? La compagnia cinese che li distribuisce, ha deciso di venderli in “scatole sorpresa". Il modello delle "blind box" si è rivelato vincente: i collezionisti acquistano scatole senza sapere quale variante del personaggio troveranno all'interno, alimentando così l'elemento sorpresa e la dipendenza da collezionismo.

L'invasione italiana: code e vendite record

In Italia, il fenomeno ha assunto proporzioni impressionanti. L'inaugurazione ha attirato numerosi appassionati, con code che si sono protratte per ore. Come riporta Il Giorno, "Labubu è il fenomeno pop che sta conquistando Milano tra collezionismo eventi esclusivi e lunghe file in tutta la città per accaparrarsi i suoi gadget".

Il fenomeno non si limita ai negozi fisici, infatti i Labubu hanno conquistato anche il mercato online, con prezzi che sui siti di rivendita raggiungono cifre astronomiche per i pezzi più rari. I prezzi partono da 20 euro per arrivare fino a 1800 euro per i pezzi rari

Le dinamiche psicologiche dietro la mania

Cosa c'è dietro la corsa all'acquisto dei Labubu? Come spiega la psicologa del consumo Dr.ssa Marina Bianchi su La Repubblica, "il fenomeno Labubu rappresenta un perfetto esempio di come il marketing contemporaneo sfrutti meccanismi psicologici profondi: la paura di perdere un'opportunità (FOMO), il bisogno di appartenenza sociale e la soddisfazione immediata del possesso. Inoltre i Labubu rappresentano una forma di ribellione soft delle nuove generazioni: sono carini ma hanno i denti, sono innocenti ma inquietanti. Incarnano perfettamente l'ambivalenza emotiva dei giovani contemporanei".

La Labubu-mania del 2025 rappresenta un caso di studio perfetto per comprendere le dinamiche del marketing contemporaneo. Questi piccoli mostri pelosi non sono solo giocattoli, ma simboli di un'epoca caratterizzata dalla ricerca di autenticità nel digitale, dal bisogno di community in un mondo sempre più frammentato e dalla trasformazione del consumo in esperienza sociale condivisa.

Il successo di Labubu dimostra che, nell'era dei social media, la viralità può trasformare qualsiasi prodotto in fenomeno culturale, a patto che sappia parlare il linguaggio emotivo della propria target audience. Resta da vedere se questa mania saprà evolversi e mantenersi nel tempo, o se seguirà il destino di tanti altri trend virali, destinati a essere sostituiti dalla prossima ossessione collettiva. 

A cura di Federica Emeth De Carolis

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