Nessun club ha lasciato un’impronta così profonda e duratura nella storia del calcio europeo quanto il Real Madrid. La squadra spagnola è, a oggi, la regina indiscussa della UEFA Champions League, il trofeo più prestigioso per club nel panorama calcistico internazionale. Con ben 15 Coppe dei Campioni/Champions League nella sua bacheca, il club blanco ha saputo imporsi con regolarità e autorevolezza sin dalla nascita del torneo.
Il Real Madrid ha costruito il suo mito proprio su questa competizione, dominandola nelle sue prime edizioni e tornando più volte sul tetto d’Europa in epoche diverse, con generazioni di campioni che hanno saputo lasciare un segno indelebile.
La storia d'amore tra il Real Madrid e la Coppa dei Campioni inizia fin dalla prima edizione della competizione, 1955-1956. Fu una stagione pionieristica per il calcio europeo: sedici squadre, invitate su designazione delle rispettive federazioni e non attraverso un sistema di qualificazione, parteciparono al neonato torneo, ideato principalmente su impulso del giornalista francese Gabriel Hanot del quotidiano L’Équipe. La competizione nacque come risposta alle continue rivendicazioni della stampa inglese, che definiva i propri club i migliori al mondo.
Nonostante lo scetticismo iniziale della UEFA e della FIFA, la pressione esercitata dai promotori convinse gli organi ufficiali a sostenere il progetto. Il Real Madrid, tra le squadre invitate, affrontò un cammino entusiasmante che lo portò alla finale del 13 giugno 1956, disputata al Parco dei Principi di Parigi contro lo Stade de Reims. In una partita ricca di emozioni e ribaltamenti di fronte, il club madrileno si impose con il punteggio di 4-3, grazie ai gol di Di Stéfano, Rial (doppietta) e Marquitos. Quella vittoria non fu solo la prima della competizione, ma l’inizio di una dinastia calcistica senza precedenti.
Dopo la vittoria del 1956, il Real Madrid continuò a dominare la scena europea. Vinse consecutivamente le prime cinque edizioni del torneo (1956, 1957, 1958, 1959, 1960), affermandosi come la forza assoluta del continente. Dopo una lunga pausa, il club tornò al successo nel 1966, battendo il Partizan Belgrado.
La settima coppa arrivò nel 1998, dopo un’attesa di 32 anni, con la vittoria per 1-0 sulla Juventus a Amsterdam. Da lì iniziò una nuova era di successi moderni: la ottava nel 2000 (3-0 al Valencia), la nona nel 2002 (2-1 al Bayer Leverkusen), la decima attesa con fervore e conquistata nel 2014 contro l’Atlético Madrid ai supplementari (4-1).
Il Real Madrid ha poi saputo consolidare il proprio dominio nell’era contemporanea con un ciclo straordinario: undicesima (2016), dodicesima (2017), tredicesima (2018) tutte con Zinedine Zidane in panchina. Dopo qualche anno di transizione, è arrivata anche la quattordicesima, nel 2022, battendo il Liverpool 1-0 in finale. L’ultimo trionfo, il quindicesimo, è giunto nel 2024, ancora una volta contro il Borussia Dortmund, suggellando il ritorno ai vertici del calcio europeo.
Il Real Madrid non è solo una squadra di calcio: è un’istituzione globale. Le sue 15 Champions League rappresentano un primato difficilmente eguagliabile, frutto di una mentalità vincente, una cultura sportiva radicata e una tradizione che si tramanda da generazioni. Ogni epoca ha avuto i suoi eroi: da Alfredo Di Stéfano a Cristiano Ronaldo, da Raúl a Karim Benzema, il Real ha sempre saputo reinventarsi, senza mai smettere di puntare alla vetta.
Il legame tra il club blanco e la Coppa dei Campioni è speciale, quasi mistico. In ogni edizione, indipendentemente dalla rosa o dalle difficoltà stagionali, il Real Madrid si trasforma e diventa, come spesso si dice, “la squadra della Champions”. Dal 1956 a oggi, è passato quasi un secolo, ma una cosa è rimasta immutata: in Europa, il Real Madrid è il punto di riferimento assoluto.
Il Quotidiano Online dell'Ateneo
Niccolò Cusano di Roma
Quotidiano telematico. Registrato al n.12/2015 del 21 gennaio 2015 Tribunale di Roma.
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