Mancano solo alcuni dettagli e Gennaro Gattuso verrà nominato nei prossimi giorni come nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana di calcio. Come giocherà “Ringhio”?
L’obiettivo è quello di avere una squadra giovane, con ritmo e che si qualifichi per il Mondiale del 2026. Andiamo a vedere il modulo, lo stile di gioco e la probabile formazione del nuovo Commissario Tecnico.
Nei prossimi giorni dovrebbe essere annunciato Gennaro Gattuso come nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana di calcio dopo l’esonero di Luciano Spalletti. L’Italia di questo nuovo corso sarà una squadra aggressiva, ma anche dinamica, coraggiosa, pronta al pressing alto e a cambiare modulo.
Sarà una squadra che dovrà essere abituata alla costruzione dal basso, palleggiando in superiorità numerica, facendo circolare velocemente la palla innescando gli esterni offensivi. Gattuso non dovrebbe essere ancorato a dettami tattici fissi, si potrebbe alternare una formazione con una difesa a tre in un 3-4-2-1, per poi passare al 4-2-3-1 e il 4-3-3.
Importante sarà il gioco degli esterni, che saranno liberi di spaziare e che dovranno tagliare al centro arrivando spesso al tiro. Importante saranno anche i difensori, con Gattuso che ama impostare dal basso, avrà probabilmente un ruolo rivelante Gianluca Mancini, non convocato nelle ultime due partite di qualificazione da Luciano Spalletti.
Senza dimenticare il centrocampo: Barella e soprattutto Tonali e Locatelli, che, sulla carta, saranno i titolari: avranno un doppio ruolo in mezzo, di raccordo e di impostazione. Sarà una Nazionale giovane con Calafiori, Buongiorno, Bastoni e un occhio anche agli Azzurrini che stanno partecipando all’Europeo Under21 in Slovacchia.
Da capire infine il ruolo dell’attaccante, perché Gattuso ha dimostrato di essere abituato a giocare con una punta centrale e quindi ci sarebbe spazio dall’inizio solo per uno tra Retegui e Moise Kean. Sarà quindi compito del nuovo Commissario Tecnico studiare un modo per farli convivere.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2013 al Sion, Gennaro Gattuso ha intrapreso subito la carriera da allenatore proprio nel club svizzero. Un’esperienza breve a fine campionato, della durata di un mese conclusasi con una vittoria, un pareggio e due sconfitte, perché sempre nell’estate di quell’anno viene annunciato come allenatore del Palermo retrocesso in Serie B.
Dopo la sesta giornata di campionato viene esonerato dopo la sconfitta esterna contro il Bari, ottenendo fino a quel momento con i rosanero due vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Nel giugno del 2014 firma per l’OFI Creta, una squadra che milita nel massimo campionato di calcio in Grecia.
Dopo sette giornate, come una conseguenza a una sconfitta, rassegna le dimissioni che poi ritira ma il 30 dicembre lascia definitivamente il club. Dopo quasi un anno di inattività nell’agosto del 2015 firma per il Pisa in Serie C e ottiene la promozione in Serie B battendo ai playoff il Foggia. A maggio 2017, dopo la retrocessione del club toscano in Serie C, annuncia le sue dimissioni.
Tra il 2017 e il 2019 torna nel club che lo ha visto trionfare in Italia e nel mondo da calciatore, allena prima la Primavera e poi, dopo l’esonero di Vincenzo Montella, viene nominato allenatore della Prima squadra. Conclusasi l’esperienza al Milan, nel dicembre del 2019 viene nominato nuovo allenatore del Napoli dopo l’esonero di Carlo Ancelotti.
Resta a Napoli per due stagioni vincendo una Coppa Italia per poi allenare in Spagna il Valencia e in Francia l’Olympique Marsiglia. L’ultima esperienza in questa stagione è in Croazia all’Hajduk Spalato dove su 43 partite ufficiali, ha ottenuto 20 vittorie, 14 pareggi e 9 sconfitte.