16 Jun, 2025 - 17:30

Il finale della serie Mercy for None: spiegazione e significato nascosto

Il finale della serie Mercy for None: spiegazione e significato nascosto

Dopo un’ora e mezza di tensione, la serie sud coreana Mercy for None si chiude con una scelta estrema.

Il protagonista è costretto a decidere tra vendetta e sopravvivenza, e il pubblico con lui. Ma cosa significa davvero quel finale? In questa analisi dettagliata, cerchiamo di andare oltre l’apparenza.

La spiegazione del finale di Mercy for None, serie su Netflix

Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer in italiano, grazie al canale Mr. Movie Italia:

Il ritorno di So Ji Sub sul piccolo schermo con Mercy For None è stato un trionfo. Questo K-drama noir, tratto da un acclamato webtoon, sta catturando l'attenzione del pubblico mondiale con la sua trama e la sua atmosfera cupa.

Racconta la storia di Nam Gi Jun, un ex gangster leggendario che, dopo anni di esilio autoimposto, viene brutalmente trascinato di nuovo nel mondo criminale per vendicare la morte del fratello minore, Gi Seok.

In sole sette puntate, la serie riesce a costruire un puzzle di tradimenti e vendette dal finale tanto imprevedibile quanto devastante.

La storia inizia con un'apparente, banale morte. Gi Seok, un combattente esperto, viene trovato ucciso, e la colpa ricade su una banda di teppisti assoldati online. Il mandante sembra essere Jun Mo, il figlio viziato e irascibile di un boss rivale.

Ma qualcosa non torna. Come può un uomo del calibro di Gi Seok essere ucciso da dilettanti? Infatti, non può. La sua morte è stata orchestrata con precisione chirurgica, e la verità è molto più contorta e sinistra.

Per capirla, bisogna tornare indietro di dieci anni.

Il ritiro di Gi Jun, a cosa è stato dovuto

Gi Jun non si è ritirato dalla malavita per scelta, ma come penitenza. Si è preso la colpa per l'omicidio di Oh Seung Won, l'erede di un potente clan, per proteggere il vero assassino: suo fratello, Gi Seok.

Con il tendine d'Achille tagliato, Gi Jun si è ritirato a vita privata con tutti i suoi segreti. 

Ma la vera mente dietro la morte di Gi Seok non è il sempliciotto Jun Mo, ma un essere molto più astuto: Lee Geum Son, l'insospettabile figlio del boss Ju Woon, un procuratore che agiva nell'ombra. 

Assetato di potere, Geum Son ha architettato un piano diabolico per eliminare ogni ostacolo e prendere il controllo dell'intero mondo criminale di Seul.

Alleatosi con un poliziotto corrotto, Cha Yeong Do, Geum Son ha assoldato un sicario professionista per uccidere Gi Seok. Poi, ha fatto in modo che la colpa ricadesse su Jun Mo, sapendo che questo avrebbe fatto finalmente uscire Gi Jun dal suo nascondiglio. I

l piano era semplice: lasciare che Gi Jun, accecato dalla rabbia, uccidesse Jun Mo, per poi eliminare Gi Jun stesso. Con tutti i rivali fuori gioco, la strada per il potere sarebbe stata spianata.

Ma ha sottovalutato la furia di un uomo che non ha più nulla da perdere.

La vendetta di Gi Jun

Gi Jun, forte del fatto di non avere più nulla da perdere, prima uccide Jun Mo, perché aveva osato anche solo pensare di far del male a suo fratello.

Poi, uno a uno, annienta tutti i pezzi del complotto: il sicario, il poliziotto corrotto e, infine, si mette sulle tracce di Geum Son. Quando lo trova, non gli concede la via di fuga del suicidio. Gli infligge una fine brutale, tagliandogli la gola.

Ma non c'è redenzione né catarsi per Gi Jun. Dopo aver compiuto la sua vendetta, gravemente ferito, torna nel suo rifugio in campagna, il simbolo di quella vita pacifica che aveva tanto desiderato.

Lì, solo e sanguinante, soccombe alle ferite. I suoi ultimi pensieri prima di morire, sono per il fratello, per quel sogno infranto di gestire insieme un tranquillo campeggio, lontano dalla violenza. Una fine tragica che ci fa capire quanto, a volte, il destino sia ineluttabile.

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